logo Fucinaidee

Parole vuote e Segnali di fumo

 

Di Antonio Rossetti

 

 

La politica che usa termini “vuoti di contenuto” inutilmente “usati per apparire nuovi, informati e colti, facendo fumo

 

E’ facile leggere ed ascoltare parole usate per non dire nulla di preciso sulle scelte e sulle azioni concrete.

 

 

Nel mezzo di una politica che parla alla gente senza parlare con la gente, appare abbastanza normale l’uso di termini che sembrano apparire di alto livello, e di facile comprensione tra esperti, mentre sono solo termini ed espressioni presi a prestito da altri mondi, che poco hanno in comune con la politica e che , spesso, sono suggeriti da collaboratori che confezionano  effetti speciali, che non sono “da politica” intesa nel senso di comprendere e  agire per acquisire migliori condizioni di vita sociale ed economica delle persone.

 

Il fumo per nascondere il nulla.

 

Per essere onesti non si tratta di novità assolute, la politica, i partiti, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle imprese, solo per rimanere nell’ambito di organizzazioni di persone tralasciando pubblicità e servizi e altra propaganda, in modo più o meno documentato, ha fatto uso di parole “a vanvera” quando voleva nascondere  impreparazione, risultati  negativi o modesti, incapacità, facendo ricorso a parole per addetti ai lavori o usando termini  in “inglese o francese, o altro”,   per aggiungere fumo e difficoltà ad essere compresi da chi ascolta.

Cambiare la rotta: cosa significa e come si cambia? In avanti, di lato destro o sinistro, si torna indietro o si devia di poco o di molto? Nella sostanza non si resta come siamo, ma non si comprende, senza qualcosa da specificare in concreto, se il cambiamento è utile, necessario, indispensabile, imposto da altri o da altro, e se è utile per chi? 

In sostanza cambiare rotta non dice altro di più che si cambia, ma non il come e per chi e per che cosa;

Altra semplificazione usata di frequente: Volare alto: partendo da dove per quale nuova altezza? Per vedere meglio il basso, quale e di quanto più basso, dipende da che cosa si propone, da quali azioni e con chi e per chi o per che cosa. E’ da preferire una spiegazione comprensibile per chi è in relazione o è interessato all’argomento, non un nebuloso volare altro.

Trovare la quadra, tra chi? per quali obiettivi, se si tratta di intesa e di accordo, meglio specificare; Lo stesso discorso si può fare per il termine aprire un tavolo, sedersi ad un tavolo.

Si tratta di termine spesso usato per vertenze sindacali o per accordi a tutti i livelli, ma è solo un inizio di contatto, e non dice nulla sul possibile esito, quindi un tavolo per dire che c’è una disponibilità non dice nulla sui risultati, il tavolo aperto è poca cosa, salvo situazioni particolare, spesso si scambia il risultato con una disponibilità ad incontrarsi.

Quindi abbiamo chiesto un tavolo o l’apertura di un tavolo, equivale a richiesta di incontro, meglio usare questo termine mi pare più concreto, seppure meno usato, incontrarsi è alla base di RELAZIONI, CONFRONTI E NEGOZIATI, e si comprende facilmente.

Cambio di passo, altra moda del linguaggio politico e non solo.

Si usa per dire che vogliamo cambiare, ma non si capisce in che modo, come per il cambio di rotta, anche il passo si può accelerare, rallentare, alternare, così come per le direzioni, il passo è importante per la meta che si vuole raggiungere, se è lontana anche il passo si deve adeguare. Quindi di per sé il cambio di passo indica che si vuole un altro passo, ma resta indefinito. Meglio dire migliorare, o trovare sinonimi che indicano il cambio di passo in positivo, solo cambio passo non dice nulla di più che si cambia, ma non il come, il perché per che cosa o per chi.

Di fronte alla continua riduzione dei partecipanti al voto, i partiti, possono migliorare il rapporto con gli elettori cambiando il loro modo di esprimersi, il linguaggio per relazionare non per comunicare e basta.

Questo significa essere nelle condizioni di dire e comprendere, dimostrare e documentare, quando ci sono alcune condizioni difficili non nascondersi e non scaricare ad altri. Usare delle immagini per fingere che tutto va bene di fronte a realtà gravi e presenti è un modo per non essere credibili.

Si torna sempre al punto iniziale, se la politica deve essere “impegno” e servizio i partiti devono fare un grande passo in avanti per migliorare contenuti, linguaggio e capacità di relazionarsi, stare in rapporto, con le persone e le comunità.

 

Lucca, 16 settembre 2023

 

Torna all'indice dei documenti
Torna alla prima pagina