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Berlusconi e gli sciacalli, Fatto, Repubblica, Micro Mega e vignettisti: la brigata degli haters che calpesta la memoria del Cav

di Aldo Torchiaro

"L'amore vince sull'odio"

È istinto. L’istinto delle belve. Il richiamo della foresta: quando gli sciacalli fiutano l’odore della morte, si avvicinano. Si leccano i baffi. Se poi il “cadavere squisito”, per dirla con il gioco dei surrealisti francesi, è quello di Silvio Berlusconi, si fanno sotto a fauci spalancate. Nel giorno in cui tramonta uno dei più grandi protagonisti della vita politica e imprenditoriale italiana, ecco che gli odiatori seriali ballano la loro macabra danza. Riuniscono la tribù digitale intorno al paiolo della civiltà.

E proprio nel giorno del maggior dolore, a ridosso della notizia, mostrano i limiti di una umanità limitata unita a una professionalità distorta. Punti di vista, ci si dirà. Ai lettori giudicare: editorialisti, influencer e vignettisti che si sono cimentati nelle ultime ore nella sua character assassination si commentano da soli. Il Fatto Quotidiano ieri sin dalle 11 del mattino si esercitava nel lancio del peso morale. Il foglio di Marco Travaglio fa dell’avversario un nemico di cui festeggiare la morte, e punta sulla grafica per invocare l’estremo processo: il giudizio divino.

“Primo dei populisti, recordman di inchieste dalla corruzione alla mafia”, la sobria descrizione che accompagna la dipartita del Cavaliere. Quanta ingratitudine: senza Berlusconi quante copie in meno avrebbe venduto il Fatto? E quanti titoli avrebbe perso l’editoria? L’odio è un motore che muove e fa vendere. Tra le mani armate di penna e matita arroventate, non mancano i vignettisti. Non perdono l’occasione per scambiare il sarcasmo con il fiele.

Il derby è giocato in casa tra Vauro e Natangelo. Il primo fa dire al suo personaggio: “Morto Berlusconi, ma non sono sempre i migliori che se ne vanno?”.
Il secondo si esercitava, alla vigilia: “B. è in ospedale. Quali sono le reali condizioni? E un omino con la pala scava la fossa e dice: ‘Scende in campo’?”.

Odiatori incalliti e quanto mai inopportuni. A Repubblica fanno una sintesi dei guai giudiziari del Cavaliere dal titolo non proprio rispettoso e garantista: “I processi di Berlusconi. Fisco, tangenti, mafia e festini. Un duello infinito con le Procure”.

Ai lettori cresciuti a pane e scandali vanno date in pasto liste di reati, elenchi di inchieste. Che poi di condanne ne siano arrivate ben poche, a loro non interessa. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Micro Mega, diretta da Flores d’Arcais, che esce senza filtri: “Fenomenologia di un mentitore seriale”, scrive Pierfranco Pellizzetti. E spiega: “Sarebbe fuori luogo oggi compiangerlo per inopportuno buonismo”. Vi facciamo grazia del resto.

Perfino Giuseppe Conte intuisce che è fuori luogo, sul momento, prendersela frontalmente con il Cavaliere estinto. Sembra che i suoi lo sospingano, lui frena. Accenna di tenersi calmi: ieri non avrebbe attaccato. “Questo è il momento del cordoglio, a tutte le persone che lo hanno amato. Poi passato questo momento ci sarà lo spazio per più ampi ragionamenti politici su chi è stato il principale avversario del M5S”. Gli haters antiberlusconiani, dal 1994 a oggi, hanno percorso quasi trent’anni senza evolversi. Il perito elettrotecnico Massimo Tartaglia fu il suo aggressore più feroce, con quella statuetta scagliatagli sulla bocca in piazza Duomo, nel 2009.

Ma tanti furono gli emuli digitali, i succedanei virtuali. E indimenticabile rimane quel duello televisivo – pagina sfiziosa di storia della tv – in cui ospite di Michele Santoro, Berlusconi si mise a spolverare e a lucidare la sedia sulla quale era stato seduto Marco Travaglio. Sulla stessa testata, il giornalista Gianni Barbacetto affonda: “Berlusconi? Per anni ha finanziato Cosa Nostra e ha tentato di salvare se stesso dai processi”, con un commento non solo lapidario e sprezzante ma del tutto falso. Il sito Bufale.net si è dedicato al debunking di un altro filone. I soliti No Vax hanno infatti diffuso il sospetto che Berlusconi si è ammalato come conseguenza della vaccinazione contro il Covid: da sostenitore della scienza il Cavaliere si era sottoposto a tutti i cicli della campagna vaccinale. Peccato che quella leucemia mielomonocitica cronica che lo ha ucciso fosse stata contratta prima di due anni fa, prima cioè di fare la prima dose vaccinale.

È agli hater che si rivolge la premier. “A chi, persino oggi, sta riversando odio nei suoi confronti avrebbe risposto come al solito col sorriso e con una battuta”, ha scritto ieri Giorgia Meloni, postando un suo celebre video in cui Berlusconi si scagliava contro “i soliti comunisti”. La scomparsa di Berlusconi segna un’era che tramonta. Gli odiatori dovranno trovare nuovi sfoghi ed è facile prevedere che si riverseranno proprio su chi rappresenta i riformisti.
Ammoniva d’altronde già Ennio Flaiano: “Gli italiani sono disposti a perdonare tutto, fuorché il talento”. Chi ne avesse, in politica e nella vita, è avvertito.

(dal Riformista - 13 giugno 2023)

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