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I CIARLATANI DEL TERZO MILLENNIO

Ovvero

I NULLIVENDOLI

 

Di Lucia Lena

 

Parrà evidente ai più che i tempi che stiamo attraversando non sono tra i più felici e fecondi nella storia del genere umano; o meglio, fecondi sì, ma di fenomeni tutt’altro che positivi e desiderabili: dopo alcuni decenni di ozio quasi beato, tutti insieme guerra, anzi guerre, pandemia, terribili cataclismi naturali, cose che esistevano già da tempo in qualche luogo del pianeta, ma non ci toccavano direttamente, quindi tre secondi di dolente condivisione e via!

Negli ultimi anni, invece, avendo vissuto direttamente e sulla nostra pelle tutti i sopraelencati disastri (parecchi dei quali causati da scelte e condotte sconsiderate) ne soffriamo le disastrose conseguenze, per le quali tre secondi della dolente condivisione di cui sopra appaiono tragicamente inutili ed inconsistenti.

Per dovere di chiarezza, i soggetti delle osservazioni sopra riportate siamo noi nativi ed abitanti del nord del mondo, in buona, anzi ottima, parte responsabili dei cataclismi che rischiano di travolgerci.

Fin qui, cose già dette e ripetute, conosciute e valutate in tutta la loro urgente gravità (non che ciò abbia portato a seri e condivisi tentativi di arginamento, se non di soluzione); ma, in aggiunta dei nostri mali, nella nostra civiltà occidentale si è da qualche anno profilata una iattura di nuova concezione e di entità certamente risibile rispetto alle altre, ma comunque altamente dannosa: la proliferazione dei NULLIVENDOLI! E qui mi sia concesso di planare  nella riflessione indulgendo alla leggerezza.

Innanzitutto, intendesi per NULLIVENDOLI i venditori di stereotipi conditi con abbondante aria fritta e poco sugo: influencer, opinion maker, blogger e via coglionando che infestano i social (sulla cui dubbia utilità si potrebbe ampiamente dissertare) con suggerimenti, pareri, anatemi, fatawa, affermazioni perentorie, riflessioni su tutto il campo dello scibile, magari con linguaggio, per solito, tragicamente approssimativo.

Costoro salgono su cattedre autoreferenziali facendo passare il proprio pensiero per  Vangelo (se qualcuno dei loro lettori sa cosa sia) lanciandosi in cianfrusaglie espressive e concettuali tali che malvolentieri si perderebbe tempo a leggere, se non fosse che chi vi si accosta (ed è portatore di un minimo senso buono e comune) rimane affatato dalla loro pochezza e concepisce una insana brama di vedere dove si vuole andare a parare. Raccomando, all’uopo, la lettura di un articolo di tale Guia Soncini, della cui esistenza, chiedo venia, ero ad oggi del tutto colpevolmente e felicemente ignara, datato 17/10/22 e pubblicato su un sito nominato LINKIESTA nella sezione Cultura (dove mai si va a ficcare la cultura!) che presenta un ritratto di Giorgia Meloni/Cordelia di rara nebulosità ed altrettanto rara supponenza: alla fine della fiera, non ho chiaro (ma sarà di certo un limite mio personale) se l’autrice prende per i fondelli la Meloni, Cordelia, le donne, Shakespeare, o gli incauti che hanno avuto la pessima idea di leggere i suoi alati frutti del pensiero.

Poiché, informandomi debitamente, apprendo che la luminare collabora con il quotidiano Repubblica (e, cosa degna di nota, con la rivista Gioia) intuisco le sue tendenze politiche e mi chiedo quale altro danno ad esse potrà venire dall’esibizione così sfacciata di presunta superiorità intellettuale: e infatti, i risultati delle ultime elezioni politiche suggeriscono che forse una riflessione su certa spocchia intellettuale sempre più presente in una determinata tendenza politica ( che poi è anche la mia) andrebbe fatta da parte di chi in essa si riconosce senza condividerne la puzza sotto il naso di certi esponenti, intellettuali e non.

Ma questo è solo un esempio; voliamo ancora più in alto: la donna più potente d’Italia, la Meloni se ne faccia una ragione, è ad oggi l’ineffabile Chiara Ferragni, la quale si diletta a dare in pasto, agli stolti che la seguono,  video  delle deiezioni dei suoi pargoli, nonché dei giochetti erotici con il proprio consorte ( si vede che in Italia siamo tutti un po’ voyeur, nonché coprofili!) e tra un palpeggiamento coniugale e visioni fecali di principini elargisce lezioni di politica, di moda, di vita vissuta, di filosofia, di cucina e così via; e le nostre giovani generazioni a bocca aperta e mente pronta a raccogliere quelle perle di saggezza che hanno in sé l’intensità di vita vissuta (nel lusso alla faccia dei gonzi!). Ma la Chiara nazionale è portatrice di un ampio corteggio di suoi simili: tali Chiara Biasi 3,5 milioni di follower; Chiara Nasti 2 milioni di follower, Veronica Ferraro 1,4 milioni di follower per citare solo alcune “fashion blogger” che impestano il suolo patrio (e di cui per mia buona sorte ignoravo l’esistenza). Gente che vende il nulla a peso d’oro, che ha avuto la fortuna di condividere il vuoto cosmico della propria mente con quello di milioni di adolescenti cresciuti/e a social e ignoranza grassa ( con la complicità di famiglie e scuola) e che rappresentano, ahinoi, il nostro futuro, che del resto forse ci siamo meritati!

Ma, per concludere con una nota di ottimismo, leviamo i calici e le voci nel grido che prelude alla lotta vittoriosa contro le tenebre della cultura dei libri e dei musei:

“NULLIVENDOLI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI!” (con ricchi premi a quanti di essi sapranno indicare la fonte della citazione!)

 

Lucca, 20 ottobre 2022

 

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