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Una legge votata senza saperlo

“Il Rosatellum”

 

Di Antonio Rossetti

 

Improvvisamente, la  legge elettorale approvata  nel 2017, viene scoperta come  la peggiore legge elettorale,  si dovrebbe dedurre che siano state lette e valutate tutte le precedenti, almeno si potrebbe avere una discussione di merito e non di convenienza.

La legge elettorale con la quale si vota il 25 settembre 2022 è la stessa legge con la quale si è votato in precedenza nel 2018.

La legge è stata approvata con voto finale il  26 ottobre 2017 ( all.1).

Le critiche alla legge vennero espresse, in particolare, dal Movimento 5 stelle insieme ad altri   partiti che votarono contro con varie argomentazioni.

Il testo venne approvato, con la fiducia, sia alla camera che al senato.

 

Di solito il promotore della Legge viene a far parte della intestazione come se la legge fosse cosa personale. Molte sono le leggi con etichetta, la Legge Fornero tra le più citate, ma senza il voto a maggioranza delle due camere una legge non esiste.

Quindi anche la legge elettorale vigente è stata votata, con la maggioranza dei voti delle due camere.

E probabile che pochi dei parlamentari labbiano  letta a suo tempo e anche dopo, se molti, come appare oggi, erano contrari non si capisce per quale ragione non abbiano  proposto  una legge migliore, da approvare prima di questa tornata elettorale.

La legge è stata approvata con voto di fiducia alla Camera e al Senato. È stata etichettata Rosatellum, il presidente del consiglio era Paolo Gentiloni, che è stato in carica come tale dal 12 dicembre 2016 al 1 giugno 2018.

La storia insegna che non sempre chi pensa di fare una legge conveniente ne tragga i vantaggi, anche in altri Paesi è avvenuto   in anni precedenti.

Il paradosso del voto nel 2018 fu che il movimento 5 stelle, totalmente contrario alla legge, raggiunse una percentuale di voti ed un numero di seggi da maggioranza relativa sia alla camera che al senato. Mentre la lista di Fratelli dItalia, in coalizione, ottenne il 4,7% dei voti.

Per il 25 settembre 2022, i sondaggi,  ipotizzano risultati diversi, eppure la legge è la stessa.

Sono i cittadini che votano, anche con leggi elettorali complicate dai meccanismi tecnici, che esprimeranno il loro voto o la loro astensione. Ci saranno senzaltro argomenti seri e altre riflessioni da fare se dopo quasi 5 anni  alcuni partiti sono stimati, dai sondaggisti,  in modo sostanzialmente diverso del voto del 2018.

 

Renzi  è il bersaglio preferito

 

E tutta colpa di Renzi? A dire il vero Renzi  sostiene di avere avuto un ruolo importante in molti  avvenimenti  sia per la determinazione di scelte, che le camere hanno approvato, ma quando la maggioranza  non era daccordo, vedi referendum costituzionale, molti, anche  nel Pd, si opposero e si  impegnarono  perchè il Referendum avesse esito negativo e così avvenne.

Quindi se non era daccordo il Pd poteva benissimo impedire il Rosatellum, oppure modificarlo. Dopo Gentiloni ci sono stati Conte uno e Conte 2 prima di Draghi-

Per completare il ragionamento riporto i dati delle elezioni politiche del 3 marzo 2018:

Alla Camera dei Deputati (totale) seggi proporzionale e uninominale:

Movimento 5 Stelle 225 seggi  e percentuale voti 32,58%

Pd partito democratico 107 seggi e 18,76%

Lega Salvini 123 seggi 17,35%

FI Berlusconi 103 seggi 14,00%

Fratelli dItalia 32 seggi e 4,3%

Leu 14 seggi 3,39%

Noi e Udc 4 seggi

Al senato della Repubblica (totale proporzionale e uninominale)

Movimento 5 Stelle: seggi 111 percentuale 32,22%

Pd: seggi 51 percentuale,19,14%

Lega Salvini :seggi 58 percentuale, 17,61%

Forza Italia Berlusconi: 56, percentuale 14,43%

Fratelli dItalia:18 seggi, percentuale 4,26%

Leu: 4 seggi 3,28

Noi Udc: 4 seggi

Altri: 6 seggi

NB, Ad oggi la situazione è notevolmente cambiata a seguito di scissioni e spostamenti di parlamentari in altre formazioni o nel gruppo misto.

 

 

Allegato 1)

 

Oggi il Senato ha definitivamente approvato il Rosatellum che è diventato ufficialmente la nuova legge elettorale. Il voto è passato con 214 voti a favore, mentre 61 senatori hanno votato No. Hanno votato Sì alla legge i partiti della maggioranza PD e Alternativa-Popolare, oltre a Forza Italia Lega Nord e ALA-Scelta Civica, il gruppo del senatore Denis Verdini. Hanno votato contro Movimento 5 Stelle, Articolo 1-MDP e Sinistra Italia-Possibile.

Il Rosatellum ha introdotto nel nostro paese un sistema elettorale misto proporzionale maggioritario. Circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto in scontri diretti allinterno di collegi uninominali. I due terzi rimanenti saranno invece eletti con un sistema proporzionale. Non sarà possibile il voto disgiunto: significa che si potrà quindi votare soltanto il candidato al collegio uninominale e una delle liste che lo appoggiano (se viene barrata la casella di un candidato al collegio uninominale e la casella di una lista diversa da quelle che lo appoggiano, il voto sarà annullato).

Ieri il Senato aveva approvato 5 articoli della legge con voto di fiducia, un espediente tecnico che è servito a rendere più rapide le procedure di approvazione. Alle votazioni con la fiducia non hanno partecipato Forza Italia e Lega Nord, che sono favorevoli alla legge, ma sono allopposizione del governo. I senatori dei due partiti, però, sono usciti dallaula, abbassando così il numero di voti necessari a far passare la legge e aiutando così la maggioranza a far passare i voti di fiducia. In alcune votazione è stato determinante lappoggio di ALA-Scelta Civica, un gruppo esterno alla maggioranza di governo, ma che ha sempre votato a suo favore. Per protestare contro luso della fiducia il Movimento 5 Stelle ha organizzato una manifestazione di protesta davanti al Pantheon a cui hanno partecipato decine di persone.

Il Rosatellum è accusato dal Movimento 5 Stelle di essere pensato per ostacolarli, poiché prevede collegi uninominali (dove vanno bene i candidati forti e conosciuti sul territorio, di cui il Movimento non dispone in gran numero) e perché incentiva le coalizioni, che il Movimento 5 Stelle non vuole fare. La legge è anche criticata perché non prevede le preferenze, cioè non si potrà scegliere il nome del parlamentare a cui destinare il proprio voto. Sulla scheda, però, saranno presenti i nomi di tutti i candidati che riceveranno il voto degli elettori (saranno dai tre ai cinque nomi, uno per il collegio nominale e fino a quattro nel listino proporzionale). Allepoca della vecchia legge elettorale, il cosiddetto Porcellum, sulla scheda non erano presenti i nomi dei candidati.

La legge è stata anche molto criticata perché è stata approvata tramite voto di fiducia, sia alla Camera che al Senato. Porre la questione di fiducia su una legge elettorale è considerato un gesto politicamente inopportuno, anche se formalmente non ci sono leggi o regole che lo impediscono. Il principio che lo sconsiglia è che la sorte di un governo non dovrebbe essere legata a una materia di competenza tipicamente parlamentare come la legge elettorale. In passato, lo strumento della fiducia è stato usato altre due volte per approvare una legge elettorale nazionale. La prima, dalla Democrazia Cristiana nel 1953; la seconda dal governo Renzi per approvare lItalicum. Un altro comportamento ritenuto scorretto è quello di approvare una legge elettorale senza coinvolgere nessuna parte dellopposizione, poiché così facendo la legge approvata potrebbe essere scritta proprio per sfavorire gli avversari che non sono in maggioranza: ma anche questo è già capitato in passato.

TAG: legge elettorale, Rosatellum, senato

Mos

 

Lucca, 8 settembre 2022

 

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