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Terzo Polo: ancor più dopo la lettura del programma

di Paolo Razzuoli

Che nelle campagne elettorali i competitori si lascino andare a qualche promessa demagogica, può anche essere considerato fisiologico. Ciò che invece non lo è, quindi che sconfina nel patologico, è il ricorso martellante e continuo a promesse deltutto irrealizzabili, quindi irresponsabili.
Promesse buone solo per un elettorato che "vota di pancia", che si lascia ingannare da miraggi fuori della realtà, magari esasperato (e questa è sicuramente una giustificazione), da una politica che, a torto o a ragione, viene percepita come protesa solo alla conservazione del potere e dei propri privilegi.

Purtroppo assistiamo a campagne elettorali in cui quasi tutti fanno a gara a chi la spara più grossa, non curandosi del fatto che, con promesse illusorie, non si fa altro che accrescere il distacco fra politica e società civile: quel distacco che, a parole, tutti individuano come fattore di crisi della democrazia rappresentativa, e che tutti vorrebbero contribuire a rimuovere, ma solo i primi due o tre giorni dopo le elezioni.

Sarebbe bello poter avere campagne elettorali frugali, in cui i competitori si confrontano su progetti certo alternativi fra di loro, ma concreti e sinceramente praticabili. Campagne elettorali insomma in qualche modo ispirate alla sobrietà nordica, anziché a tratti peronisti di taglio sud-americano.

Non è certo difficile proporre esempi di questo scenario: A destra: quota 100, la flat tax, il presidenzialismo, almeno nei termini in cui viene presentato. A sinistra: il bonus ai diciottenni (lasciamo perdere la proposta sul suo finanziamento), una mensilità in più sulle buste paga, il reddito di cittadinanza ed altre simili proposte assistenziali destinate ad aggravare ulteriormente il debito pubblico senza niente incidere sui fattori di freno della crescita.

A questa logica perversa si sottrae la proposta programmatica di Azione-Italia Viva-Calenda, insomma il cosiddetto Terzo Polo, che propone una piattaforma programmatica seria, concreta e consapevole, in cui la necessaria attenzione ai temi della coesione sociale viene armonizzata con la necessità di stimolare i fattori di crescita, quindi di aumentare le risorse da redistribuire. Infatti, a nessuno può sfuggire il paradigma secondo il quale non si può distribuire ricchezza che non si possiede.

Durante la presentazione, avvenuta oggi 18 agosto, Carlo Calenda è stato affiancato dalle ministre Elena Bonetti, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini e da Luigi Marattin e Maria Elena Boschi.
Il documento programmatico è assai lungo ed articolato.
Sono 68 le pagine del programma, suddivise in 20 punti, per rilanciare e non disperdere l'agenda Draghi.
Come si legge nella premessa, "proponiamo un ampio spettro di riforme radicali in ogni dimensione del nostro stare insieme: dal funzionamento delle istituzioni repubblicane al settore formativo, dal funzionamento dei mercati alla Pubblica Amministrazione, dal fisco alla giustizia". Si parte, naturalmente, dal punto di riferimento fondamentale: l’attuazione “senza se e senza ma” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Nell'invitare a leggere il documento mediante il link sottostante, mi pare utile sottolineare questi tre obiettivi generali:
- favorire una crescita economica inclusiva e sostenibile;
- allargare le opportunità per tutti;
- semplificare radicalmente la vita ai cittadini.
Più nel dettaglio, il testo contiene i seguenti specifici punti programmatici per i seguenti 20 ambiti della vita pubblica:

Cliccare qui per leggere/scaricare il testo integrale del programma

Un programma serio ed in linea con chi pensa alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni. Un programma che offre tanti motivi per impegnarsi in una campagna elettorale che si annuncia durissima, i cui risultati potranno rappresentare uno spartiacque della nostra storia: il risultato che riuscirà a conseguire il Terzo Polo si propone come un fattore decisivo per orientarla in un senso o nell'altro.

Questo programma ci offre tanti spunti da sottoporre all'attenzione del corpo elettorale.
So benissimo che in uno scenario dominato dalle pulsioni più irrazionali, far prevalere la ragione non è certo opera facile.
Proprio per questo siamo chiamati ad un forte impegno: lo dobbiamo a questo meraviglioso Paese, lo dobbiamo ancor più ai nostri giovani.

Allora, al lavoro con orgoglio!!!

Lucca, 18 agosto 2022

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