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Giorno della Memoria 2022: per non dimenticare

 

A cura di Paolo Razzuoli

 

   Anche quest’anno Fucinaidee partecipa alla ricorrenza della Giornata della Memoria (27 gennaio) proponendo ai suoi lettori una nutrita scelta di libri riguardanti l’Olocausto ed il contesto storico in cui si è tragicamente consumato.  

Tanti nuovi libri proposti per la lettura in occasione del Giorno della Memoria 2022, per ricordare gli ebrei vittime della Shoah e le altre vittime del nazismo. Per riflettere, per non dimenticare.

Quella che Fucinaidee propone è una selezione di libri usciti in occasione della Giornata della Memoria 2022,   (in cui i titoli non sono proposti in ordine di importanza), per ricordare non solo gli ebrei vittime della Shoah, ma anche tutti coloro che furono perseguitati dal Terzo Reich per motivi politici o di razza: rom, disabili, omosessuali, testimoni di Geova, oppositori politici, che trovarono la morte a causa delle politiche di discriminazione del regime nazista.

Un percorso di lettura per riflettere e per non dimenticare.

 

La spiaggia della speranza

 

1946. Più di 1000 ebrei attendono in silenzio di potersi imbarcare su una nave nel porto di Vado, in Liguria. Sono sopravvissuti ad Auschwitz e per mesi sono rimasti nascosti in attesa di raggiungere via mare la Palestina, forzando il blocco navale imposto dalla Gran Bretagna. Chi erano queste persone in attesa sulla spiaggia? Da dove provenivano, come sono riusciti a sopravvivere? La spiaggia della speranza (Corbaccio) di

Rosie Whitehouse, giornalista specializzata nella storia degli ebrei dopo l'Olocausto, racconta la storia e il lungo viaggio di questi passeggeri clandestini, di queste vittime del più grande eccidio della storia.

 

 

La vita nascosta

 

di Esther Lederman

 

Esther Lederman è una sopravvissuta dell'Olocausto ed è membro del North Carolina's Holocaust Speakers Bureau. Nata in Polonia nel 1924 in una famiglia ebraica, ha vissuto a Lodz fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, quando è cominciata la sua fuga. Dopo essere stata nascosta in una fattoria per ventidue mesi per sfuggire ai nazisti, ha trascorso alcuni anni tra la Polonia e la Germania e dal 1949 vive negli Stati Uniti. Ne La vita nascosta (Guanda, traduzione di Katia Bagnoli) racconta una storia di fuga e salvezza, la sua.

 

 

Lo shtetl perduto

 

Di max gross

 

Max Gross, nato a New York nel 1978, scrittore e giornalista, con il romanzo d'esordio Lo shtetl perduto, ora pubblicato da e/o nella traduzione di Silvia Montis, ha vinto il National Jewish Book Award nel 2020. La trama è piuttosto particolare: da decenni lo shtetl ebraico di Kreskol vive in tranquillo isolamento in una selvaggia foresta della Polonia orientale, ignaro delle guerre che sconvolgono il mondo e del suo turbolento viavai. Un mattino, però, Pesha Lindauer, una giovane donna reduce da un burrascoso divorzio, scompare senza lasciare traccia. I rabbini e gli abitanti di Kreskol piombano nel panico: da centoundici anni nessuno oltrepassa i boschi che cingono la piccola città. I rabbini decidono allora di inviare un messaggero nella città di Smolskie per allertare le autorità e la pericolosa missione viene affidata al giovane Yankel, apprendista fornaio e mamzer – un figlio bastardo, ripudiato dalla comunità. Yankel riuscirà a raggiungere Smolskie sano e salvo – ritrovandosi catapultato in una città polacca del Ventunesimo secolo, con altissime torri scintillanti di vetro e acciaio, carri che sfrecciano senza cavalli e dipinti animati che mutano forma. E le sue disavventure porteranno di lì a breve al ritrovamento dello “shtetl perduto” – evaso dalla Storia, sfuggito per caso all'invasione nazista della Polonia e unico sopravvissuto alla Shoah… Gross racconta in chiave tragicomica l'ineludibile legame tra Olocausto e modernità, e il suo lascito, mai realmente elaborato dal mondo contemporaneo.

 

 

E l'amore anche ha bisogno di riposo

 

Dopo l'occupazione della Jugoslavia da parte delle forze tedesche nel 1941, la città slovena di Maribor, storicamente una città di lingua tedesca con una grande minoranza germanica, viene annessa al Terzo Reich. E l'amore anche ha bisogno di riposo (in uscita il 27 gennaio per La nave di Teseo) dello scrittore e saggista sloveno vincitore del Premio Herder nel 2003 Drago Jancar, segue le vicende dei tre personaggi al centro del romanzo: Valentin, un combattente della resistenza partigiana, la sua ragazza Sonja e l'ufficiale delle SS Ludwig, un tempo chiamato Ludek.

 

 

Fiordicotone

 

Nel giugno del 1945 Alma, ebrea, ritorna da Auschwitz a Lugo di Romagna. Di tutta la famiglia è l'unica sopravvissuta al lager e l'unico motivo che la tiene salda è ritrovare la figlia Velia, una bimba di cinque anni detta Fiordicotone, nascosta da uno sconosciuto al momento dell'arresto. Fiordicotone (pubblicato a gennaio da Manni) di Paolo Casadio è la storia di una madre che cerca disperatamente sua figlia, una donna che tenta di ritrovare la propria identità; un romanzo che racconta il rientro dai campi di sterminio dei deportati italiani, un tuffo nell'Italia appena liberata.

 

 

La bambina che non sapeva odiare

 

Lidia Maksymowicz, aveva tre anni quando è entrata assieme a sua madre nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. E per tredici mesi è sopravvissuta in quell'inferno, nella baracca dei bambini: una delle piccole «cavie» degli esperimenti del dottor Josef Mengele. Uscirà nel gennaio del 1945 grazie a una donna che non è sua madre: una polacca, senza figli, che decide di adottare una delle «orfanelle» rimaste sole. Lidia cresce con lei. Ma non dimentica la sua vera madre. Non smette di credere che sia viva, di cercarla… La bambina che non sapeva odiare (in uscita il 20 gennaio per Solferino, con Paolo Rodari e con la prefazione di Papa Francesco) è la preziosa testimonianza di Lidia Maksymowicz, che oggi ha ritrovato la voce e ha deciso di dedicare la vita a gridare: mai più.

 

 

Se solo il mio cuore fosse pietra

 

Di titti marrone

 

Titti Marrone, giornalista e autrice, in Se solo il mio cuore fosse pietra (Feltrinelli) racconta l'incredibile storia vera del cottage di Lingfield, dove Anna Freud e Alice Goldberger lottano per restituire un'infanzia a venticinque bambini ebrei sopravvissuti ai lager, agli orfanotrofi e ai nascondigli.

 

 

Quando scende la notte

 

1943. Per gli ebrei italiani la situazione si fa di giorno in giorno più difficile e pericolosa. I nazisti hanno occupato gran parte del paese, e il rischio di essere imprigionati e deportati è sempre più concreto. Per Antonia Mazin, ormai, l'unica speranza di sopravvivere è lasciare la città e i genitori, cambiare nome e rifugiarsi in campagna insieme a un uomo che conosce appena, Niccolò Gerardi. Nico studiava per diventare prete prima che le circostanze lo costringessero a lasciare il seminario, ma un idealista dall'animo puro come lui non può assistere passivamente a ciò che fascisti e nazisti stanno facendo, e per portare Nina al sicuro nella fattoria della sua famiglia accetta di fingere che lei sia la sua sposa. Per i due giovani, il passo dalla finzione alla realtà è breve, i loro sentimenti diventano a poco a poco più profondi. E iniziano a temere che prima o poi qualcosa, o qualcuno, finirà per separarli…

Quando scende la notte di Jennifer Robson arriva in libreria per HarperCollins Italia nella traduzione di Claudia Marseguerra.

 

 

Erika Sattler

 

Di Hervé Bel

 

Erika Sattler è tutto ciò che una perfetta donna nazista dev'essere: coraggiosa, idealista, fedele al Führer e al partito fino al midollo, fino alla fine.

Una fine che arriva, nel gennaio del 1945, nelle lande desolate e gelide della campagna polacca dove i tedeschi si ritirano in marce lunghissime ed estenuanti, temendo l'avanzata dell'Armata Rossa. Erika Sattler, in libreria da fine gennaio, è il primo romanzo dello scrittore francese Hervé Bel a essere pubblicato in Italia, edito da Edizioni Clichy e tradotto da Fabrizio Di Majo. Il libro ci costringe ad assumere il punto di vista del mostro, per farci vedere che in fondo ci assomiglia, per ricordarci che l'orrore è dentro ciascuno di noi e basta non prestare abbastanza attenzione per fargli prendere il sopravvento.

 

 

Se Auschwitz è nulla - Contro il negazionismo

 

Di Donatella Di Cesare

 

Pubblicato originariamente nel 2012, e ora ripresentato in edizione ampliata, Se Auschwitz è nulla – Contro il negazionismo (Bollati Boringhieri) di

Donatella Di Cesare, docente di Filosofia teoretica alla Sapienza Università di Roma e saggista, non solo non ha perso di attualità, ma purtroppo, semmai, ha rafforzato il suo senso di urgenza. Il negazionismo della Shoah, la minimizzazione dello sterminio degli ebrei, è stato e continua a essere una costante di certa cultura e politica europea. Ma se certe affermazioni per lungo tempo sono state relegate ai margini del dibattito, ora non è più così, e in una escalation preoccupante, si moltiplicano le voci di chi nega l'Olocausto o in qualche modo tenta di minimizzarlo.

 

 

Ebreo

 

di Emanuele Fiano

 

“Questo è il racconto di un viaggio sempre in corso che mi porta a sentirmi così orgogliosamente ebreo, e a volte dolorosamente ebreo”. Ebreo (Piemme) è la storia personale di Emanuele Fiano, architetto e membro della Presidenza del gruppo PD alla Camera dei Deputati, nella quale l'autore mette in ordine i propri pensieri ad alta voce affinché la sua identità sia per sempre un domanda, che non conosce confini, che interroga ogni principio di autorità umana.

 

 

Come foglie al vento

 

Come foglie al vento, in uscita per Mondadori, è un romanzo-testimonianza dove il ricordo personale si alterna ai documenti e alle testimonianze, in occasione della Giornata della Memoria. Riccardo Calimani, uno dei massimi studiosi ed esperti di Venezia e della storia degli ebrei italiani, scrive lo struggente racconto di un nonno ai nipotini, l'occasione per ripercorrere i giorni drammatici delle persecuzioni contro gli ebrei veneziani.

 

 

Un canto salverà il mondo – 1933-1953: le partiture ritrovate nei campi di prigionia

 

Da più di trent'anni Francesco Lotoro, pianista, compositore e direttore d'orchestra classe '64, recupera la musica scritta nei Campi di concentramento e nei luoghi di cattività militare e civile tra il 1933, anno dell'apertura del Lager di Dachau, e il 1953, anno della morte di Stalin e graduale liberazione degli ultimi prigionieri di guerra detenuti nei Gulag sovietici. Nel saggio Un canto salverà il mondo (Feltrinelli) racconta la sua ricerca, che con un lavoro di recupero, studio, revisione, archiviazione, esecuzione e registrazione ha portato alla costruzione di un archivio di ottomila partiture, tutte opere di musica concentrazionaria. Oltre alle partiture, Lotoro ha ritrovato diecimila documenti di produzione musicale nei campi (microfilm, diari, quaderni musicali, registrazioni fonografiche, interviste a musicisti sopravvissuti) e tremila pubblicazioni universitarie, saggi di musica concentrazionaria e trattati musicali prodotti nei Campi.

 

 

L'uomo più felice del mondo

 

La storia di Eddie Jaku, un ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, che ha sopportato deportazioni, atroci brutalità, torture, e in questo inferno ha trovato la strada della felicità. L'uomo più felice del mondo (dal 25 gennaio in libreria per Mondadori con traduzione di Manuela Faimali) è una biografia potente, straziante e però piena di speranza, che insegna con forza inappellabile che la felicità può essere trovata anche nei momenti più bui. Eddie Jaku è morto a 101 anni ritenendosi “l'uomo più felice del mondo”.

 

 

Uomini comuni

 

Il Battaglione 101 era formato da operai, impiegati, commercianti, artigiani arruolati da poco. Uomini comuni, reclutati per estrema necessità, che non erano nazisti né fanatici antisemiti. Eppure il 13 luglio 1942, nel villaggio polacco di Józefów, avevano rastrellato 1800 ebrei: ne selezionarono poche centinaia come “lavoratori” da deportare; gli altri, fossero donne, vecchi o bambini, vennero uccisi. Come può un gruppo di “uomini comuni” sterminare 1.500 persone in un solo giorno? Lo spiega Christopher Browning, scrittore e professore di storia, nella nuova edizione ampliata del saggio Uomini comuni, in libreria per Einaudi a gennaio con la traduzione di Laura Salvai.

 

 

Le conseguenze economiche delle leggi razziali

 

Esproprio di case, imprese e terreni, perdita dell'impiego, esclusione dalle professioni: la persecuzione degli ebrei in Italia, dal 1938 al 1945, è seconda per durata nell'Europea occidentale solo a quella tedesca. Ma questa è solo una metà della storia. Ilaria Pavani, insegnate di Storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa, nel libro Le conseguenze economiche delle leggi razziali (in uscita a gennaio per il Mulino) racconta l'altra metà, che non si è ancora conclusa quasi ottant'anni dalla fine della guerra. Una storia che deve ancora finire.

 

 

Le gemelle di Auschwitz

 

Nonostante ai gemelli fosse concesso, all'interno del campo, il “privilegio” di conservare i propri vestiti e i capelli, non venivano loro risparmiati i più atroci esperimenti. Sottoposti ogni giorno a procedure mediche mostruose, moltissimi di loro non sopravvissero. Eva Mozes Kor, in collaborazione con Lisa Rojany Buccieri, ne Le gemelle di Auschwitz (in uscita a gennaio per Newton Compton con la traduzione di Tessa Bernardi) racconta la storia delle due sorelle deportate a soli dieci anni nel più terribile campo di sterminio e miracolosamente sopravvissute.

 

 

Mi chiamo Lily Ebert e sono sopravvissuta ad Auschwitz

 

Lily Ebert, una donna inglese di origine ungherese, è stata deportata a 14 anni, ed è sopravvissuta ad Auschwitz. Appena dopo la liberazione degli Alleati, un soldato ebreo americano le ha regalato una banconota con su scritto: “Buona fortuna e felicità”. Anni dopo, il suo pronipote Dov ha deciso di usare i social media per rintracciare il soldato, che è stato così determinante nella storia della loro famiglia. Mi chiamo Lily Ebert e sono sopravvissuta ad Auschwitz (in libreria dal 20 gennaio per Newton Compton, traduzione di Marta Mazzocchi) è la storia di Lily, dall'infanzia felice in Ungheria all'arrivo ad Auschwitz, dalla morte della madre alla liberazione, raccontata in prima persona con parole indimenticabili di speranza, coraggio, amore per la vita.

 

 

Lettere da Auschwitz

 

Karen Taïeb, la responsabile degli archivi del Memoriale della Shoah di Parigi, da anni studia e recupera le lettere dei deportati. Utet porta in libreria il suo Lettere da Auschwitz, tradotto da Valentina Maini, che ci immerge nella realtà terribile del campo di concentramento, mostrandoci la vita quotidiana al suo interno, le speranze e le preoccupazioni di chi sapeva che non avrebbe più rivisto la propria casa e i propri cari.

 

 

Storia della Brigata ebraica

 

Storia della Brigata ebraica (Einaudi) di Gianluca Fantoni, racconta la storia della Jewish Brigade Group, l'unica unità combattente che vide tra le sue file ebrei di Palestina che combatterono in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. L'autore, Senior lecturer in Modern History presso la Nottingham Trent University in Gran Bretagna, getta nuova luce su queste vicende attraverso un libro che è, al contempo, la scoperta di una vicenda mai raccontata davvero, e una riflessione sull'uso pubblico e politico della storia.

 

 

Giocatori d'azzardo

 

Brescia, novembre 1945. L'avvocato Enzo Paroli, socialista e antifascista, incontra nell'affollato carcere di Canton Mombello il detenuto Telesio Interlandi, accusato di «collaborazionismo» con l'invasore nazista. Interlandi non è un giornalista qualunque, per l'intero Ventennio è stato il ventriloquo di Mussolini.

E lo ha seguito anche a Salò. Paroli è incerto, consapevole del rischio e dell'azzardo che comporta assumere la difesa di un fascista nient'affatto pentito, eppure, alla fine, accetta la missione. Gioco d'azzardo (pubblicato a gennaio da Mondadori) del giornalista siciliano Virman Cusenza è la storia di Enzo Paroli, l'avvocato antifascista che salvò il giornalista di Mussolini.

 

Lucca, 26 gennaio 2022

 

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