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La nuova politica è questa?

 

di Antonio Rossetti

 

Le vicende della politica in Italia sono segnate da atteggiamenti e comportamenti  “particolari” , tra questi, si sta diffondendo l'abitudine di far parte del governo del Paese o delle amministrazioni territoriali e, al tempo stesso,  lucrare consensi assumendo  posizioni di critica  continua e di  opposizione verso le stesse maggioranze con le quali si è al governo.

 

Non sfuggivano  da questa ambiguità neppure i governi  a maggioranza Dc. Anche la Dc  aveva al suo interno  molti distinguo e,  in altri periodi, con i governi  di coalizione con  il Psi, erano praticate scelte che vedevano i socialisti  alleati con la Dc ed altri  per il governo centrale, mentre  a livello territoriale,  il Psi sceglieva,  di amministrare  con il PCI, con poche eccezioni. 

Questa premessa per dire che il “gioco”  di attribuire ad altri le colpe di errori o di azioni impopolari  e,  al tempo stesso,  sostenere di essere  determinanti per le scelte  apprezzate  e condivise,  non è una novità. 

 

 

Un gioco che  si sta sempre  più caratterizzando sui distinguo, talvolta su argomenti molto parziali,  che non si è attenuato con  con la nascita del governo a guida  Mario Draghi  con   la partecipazione  di ministri e sottosegretari dei partiti presenti in Parlamento, insieme a tecnici apprezzati, escluso Fratelli d'Italia dichiaratosi all'opposizione.

 

Tra le forze di maggioranza, è frequente la ricerca di  attribuirsi  il merito di ciò che va bene: l'economia tutti a dire che abbiamo  deciso scelte fondamentali, sul prestigio internazionale economico e politico,  siamo stati noi, per i vaccini si va bene ma bisogna fare di più, e poi le chiusure e le aperture legate al Covid.  Su altre materie, ambiente, tariffe,  vedi luce gas,  con conseguenze negative per  gli utenti,  è difficile trovare posizioni convergenti.

Il bonus edilizio al 110 per cento anche per il 2023 è in linea con il rilancio  di molti settori e va  bene.   Il piano di investimenti con il consenso dell'Europa è buona cosa, rimane la ricerca del merito “ particolare”, quasi non ci fosse il  merito per il  Governo nel suo insieme.

 

Gli accordi  in materia di   sicurezza nei luoghi di lavoro  e l'occupazione  richiedono un   grande sostegno e la  partecipazione convinta delle parti sociali interessate. La stessa determinazione  riguarda i provvedimenti  per la tenuta  delle famiglie  e delle persone in necessità sociali ed economiche.

 

Un Governo che, per dichiarazione esplicita,  riceve il  sostegno da Italia viva, mentre tra i partiti della coalizione si  cercano molti distinguo, pur confermandone  la fiducia. Il Governo  avrà bisogno  di consenso, ovviamente, in base ai risultati,  dalle  rappresentanze  di categoria  del lavoro e delle imprese, dalle amministrazioni locali e dalle regioni, dai cittadini e le associazioni. Consenso che in primo luogo deriva dai voti di Camera e Senato che, fino ad oggi, hanno confermato  fiducia.

 

 

Le elezioni amministrative accentuano il clima del “distinguo”, tra alleanze e rapporti conflittuali, ma non sono da trascurare le conseguenze possibili  sia a livello  internazionale sia a  nazionale.

Da aggiungere, per l'Italia, le riforme  in cantiere e da realizzare, la vicenda istituzionale del mandato  al Presidente della Repubblica,  insieme alle  scadenze elettorali  per il Parlamento e le consultazioni referendarie. Appuntamenti che  potrebbero complicare   il cammino   che gli stessi partiti hanno disegnato in occasione della nascita del Governo a guida Draghi, 

 

Al momento, l'azione del Governo e del Parlamento, mostrano sintonia in occasione  dei voti di fiducia, ma  ci sono  assenze  significative in occasione del voto sui  alcuni provvedimenti di legge.

 

 

Ascoltando le propagande flash, è percepibile la convinzione che  si tratti  di pubblicità “copiata”. Il ritornello: occorre fare bene, ridurre i costi, investire di la o di qua, non c'è nessun distinguo, salvo poi scegliere,  tra  le realizzazioni, ciò che rende maggiore visibilità e consenso sul piano elettorale.

“Per qualche voto in più” trascurando le  responsabilità e di impegni assunti insieme con gli  alleati, in Parlamento,   in occasione del voto di fiducia al Governo in carica.  Si dice una cosa e poi il suo contrario sulla base dei sondaggi.

Il rischio che corre il governo, a guida Mario Draghi,  è che  i buoni risultati, non solo in economia,

risultino sgraditi ad alcuni partiti o movimenti.   Si comincia con il dire è bravo ma, in seguito si vedrà se le mosse  saranno per  rinnovarlo nell'incarico, promuoverlo,  o fare altre scelte.

I “guastatori”, non sono  cosa nuova, così come i rancori non sanati covano per qualche vendetta, piccola o grande.

Sarebbe un gioco molto pericoloso per il paese. L'Italia  ha bisogno di tanta unità e di tanta concretezza, il che non  significa cancellare il dibattito e il confronto sulle scelte. Da tempo  la visibilità effimera  è  praticata, speriamo che lasci il posto al confronto sui programmi i progetti e la realizzazione degli obiettivi, l'Italia e gli italiani ne avranno vantaggi. 

 

Lucca, 4 ottobre 2021

 

 

 

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