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AMENO DIALOGHETTO TRA PERSONAGGI DEL PASSATO SULLE CASTRONERIE DEL PRESENTE

 

Di L.M.L.

 

P: Paolo Guinigi, già signore di Lucca

F: Francesco Burlamacchi, già gonfaloniere della Repubblica di Lucca

 

I nostri due illustri concittadini, che per singolare privilegio continuano ad aggirarsi non visti e non sentiti per le strade della città conversando piacevolmente (a volte sì e più spesso con toni al vetriolo)  , si sono degnati di rivolgere ancora una volta la loro attenzione alle mode, fogge, abitudini, riti (riferiti all’Happy hour, non ai riti religiosi) insomma alle ricorrenti ed eclatanti corbellerie che il genere umano mette in scena con preoccupante frequenza.

Riportiamo, per gentile concessione degli stessi, i frutti del loro amabile scambio di opinioni.

 

P: Salute, Francesco, ci si rivede dopo un bel po’! Hai fatto il loccdaun?

F: ma che dici? Che roba è?

P: bho! Ma siccome tutti ormai usano termini inglesi, ho voluto fare anch’io sfoggio di competenze linguistiche

F: Paolo, non sarai mica andato a perdere tempo vicino a qualche sede scolastica? Il termine “competenze” in quei posti lì ricorre dalle 50 alle 500 volte al giorno, ovviamente spesso come coltre per nascondere il nulla, spesso unito all’altrettanto scazzevole “resilienza”

P: me ne guarderei bene! Quest’anno, poi, sono stati aggiunti criteri di valutazione e relativi brogliacci assolutamente, assurdamente, incomparabilmente inutili, nonché di impossibile decrittazione, soprattutto per i genitori degli alunni; per quanto, molti se lo meritano di scervellarsi per poi arrivare alla sgradevole sensazione di avere figli di dura cervice: ma la colpa, si sa, è sempre degli insegnanti! Vedrai che anche quest’anno si useranno tonnellate di giri di parole e di documenti insulsi per fare bisboccia e sanatoria generale, ci scommetterei l’osso del collo!

F: io, per quello, ho già dato, grazie! E poi lascia perdere, ormai siamo alla frutta, e non solo per la scuola: ho letto, su un giornale locale, che riaprono la Torre delle ore, da dove pare che Lucida Mansi sia stata portata via con un carro di fuoco e precipitata in uno dei cerchi infernali, quale non saprei, bisognerebbe chiedere un parere all’Alighieri che di queste cose se ne intende

P: con tutte quelle che ha combinato, deve essere stato un bel dilemma per Minosse! Ma cosa c’entra Lucida  con essere alla frutta: ganzi suoi, cavoli suoi!

F: fammi finire! Sai che Lucida aveva fatto un patto con il Diavolo: la sua anima in cambio dell’eterna (si fa per dire) giovinezza. Ora mi chiedo e ti chiedo: oggi giorno, quelle vecchie tutte restaurate e agghindate non hanno forse fatto un patto con oscuri personaggi dell’era contemporanea?

P: non ti seguo, a chi ti riferisci?

F: ai chirurghi plastici, che rifanno tette come palloni da calcio, culi come  mongolfiere, labbra come canotti e mandano in giro caricature umane a cui devono aver ritoccato anche il cervello, perché queste disgraziate per essere sconciate a quel modo li pagano anche profumatamente!

P: vorresti dire che i chirurghi plastici sono i demoni del terzo millennio?

F: no! Per quello, c’è anche di peggio! Voglio solo dire che Lucida ha stretto un accordo bilaterale, ha impegnato roba sua e ha avuto in cambio la bellezza dei 20 anni finchè è campata. Scelta che può essere discutibile, ma ragionata: queste sceme che si rifanno chi pensano di imbrogliare? Trasudano botulino da tutti i buchi!

P: se salgono sulla mia torre, per lo sbalzo di pressione, per quanto normalmente irrilevante, rischiano di esplodere dalla bocca in giù! Ti immagini la scena? Brandelli di pelle stirata e siliconata che plana come neve sulle teste dei turisti!

F: c’è poco da ridere, mi sembra!

P: perché sei spirito, ma mai stato uomo di spirito; sempre imbronciato con la faccia in giù. Perché non ti fai fare due punturine anche te? Così ti si ammorbidisce l’espressione

F: sì, prendi per i fondelli! Qui, fra tatuaggi e ritocchini queste vecchie stolide camminano come ventenni su tacchi a spillo e gonne inguinali, manderebbero di traverso anche il granturco ai piccioni; se ci fosse ancora qualche bimbetto che si diverte a tirarglielo come facevano una volta!

P:il guaio tuo, caro Francesco, è che non ti metti al passo con i tempi, rimani inguainato nel marmo anche con la testa, quella sì di marmo, perché l’altra sa Dio dove l’hanno schioccata!

F: lo so che le idee e i modi di vedere cambiano, ognuno faccia come crede,  ma io rivendico la libertà di pensarla a modo mio! Siamo o no in democrazia?

P: Diciamo di sì! Ma chi è che sta piangendo e battendo i denti dal dolore?

F: sono i ristoratori e baristi che si stracciano le vesti perché a causa della pandemia sono stati chiusi e hanno perso una fraccata di soldi; così almeno dicono

P: ma tutti costoro non sono gli stessi che negli anni passati hanno dichiarato al fisco somme irrisorie?

F: pare! Ma dopo aver avuto aiuti dallo Stato (che tutti negano di aver preso, chi sa allora chi l’ha ingollati), il raddoppio del suolo pubblico da occupare con sedie e tavolini, la sospensione di svariate tasse continuano a lamentarsi. Vedrai che per anni useranno la chiusura per pandemia come scusa per piangere miseria, pagare meno tasse e pagare al nero il personale.

P: va bene, Francesco, la tua brava dose di veleno l’hai distillata anche oggi; è tempo di salutarci, perché a me, ti dico la verità, tutto questo caos e questi discorsi sulla rinascita, torneremo ad abbracciarci, torna il rito dell’aperitivo, di nuovo libertà di movida e via coglionando mi hanno proprio rotto: torno in cima alla mia torre, sebbene, anche lì…Ma prima dammi il tuo illuminato giudizio sul disagio esistenziale di quei ragazzi che hanno imbrattato le mura con le bombolette spray!

F: intanto gli farei ripulire il muro con la lingua e il disagio glielo farei passare a suon di calci in culo, prima a loro e poi ai geni della psicologia e ai genitori che li difendono o, tutt’al più, dicono che la scuola non li ha educati. Fammi anda’ via Paolo, sennò sputo un altro ettolitro di veleno!

P: o giù, per una volta mi trovi d’accordo con te. Ciao France, alla prossima!

 

Lucca, 9 giugno 2021

 

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