Dalle nostre parti la festa della Befana è molto sentita. Anzi, sino alla metà degli anni ’60 era la vera festa dei bambini. Era infatti la vecchierella con la scopa che portava i doni più importanti. Babbo Natale non era allora così popolare, e comunque non fa parte della nostra cultura.
La nostra tradizione riserva alla Befana un posto di prim’ordine. In ogni parte delle nostre contrade il canto delle befanate era diffuso. Abbiamo testi delle befanate risalenti al secolo XIX, così come ogni paese aveva la sua melodia per intonarli.
Dopo un periodo di appannamento, la tradizione della Befana ha avuto un rilancio; negli ultimi decenni si sono ravvivati i canti della Befana, così come si sono moltiplicate iniziative in cui la vecchierella distribuisce dolci e doni ai più piccini.
Purtroppo quest’anno, causa la pandemia, la Befana sarà celebrata in sordina, senza canti e senza altre iniziative pubbliche.
Sarà quindi una befana triste, e per molti bambini sarà anche una Befana povera, vista la caduta del potere d’acquisto di molte famiglie.
Speriamo che il prossimo anno le cose possano andare diversamente!
Fucinaidee vuole comunque rendere omaggio alla tradizione della Befana, proponendo ai suoi lettori questa bella e spiritosa “Ballata della Befana”, composta dalla nostra infaticabile L.M.L. che ringrazio.
Paolo Razzuoli
Di L. M. L.
Cosa porta la Befana ai bimbi buoni?
Dal suo sacco tira fuori ricchi doni
Se qualcuno però ha fatto un po’ il birbone
Tira fuori solamente del carbone
A coloro che non pagano le imposte
Qualche gronciolo di pane con le croste
Ai politici che fan promesse vane
Qualche colpo di bacchetta insulle mane
Ai condomini che sono sempre in lite
Porta in dono raffreddori e sinusite
Così prima di gridar sciocchezze al vento
Abbian naso, gola e bocca in gran tormento
A color che son profeti di tempesta
Reca in dote un paio di corna sulla testa
Da pesare sulla fronte a dismisura
E si stanchino di predicar sventura
A coloro sempre pronti a criticare
Una sporta di pagliuzze da contare
Per non stare alla sera e al mattino
A osservarle dentro l’occhio del vicino
Per coloro il cui vanto è saper tutto
E apron bocca senza il minimo costrutto
Un bel gitto di metallo sopraffino
Che contenga di parole un bel bottino
A coloro che l’attendono impazienti
Perché speran la Befana li accontenti
Grande copia di dolciumi e caramelle
E l’augurio di aver solo cose belle
Perché la vedrà arrivare e volar via
Solo chi conserva in cuor la fantasia
Lucca, 5 gennaio 2021