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LA PIOGGIA (E IL VIRUS) SULLE MURA DI LUCCA

 

 

Di L.M.L.

 

 

          SUL VIRUS NON SI PUO’SCHERZARE, SULLE  MENTI CORTE  SI DEVE!

Facendo io parte della schiera dei positivi al covid19 e pertanto costretta a lunga e solitaria quarantena, mi sono soffermata ad osservare dalla finestra (rigorosamente chiusa) l’umanità varia e variopinta che sciama imperterrita sulle mura spesso al netto di ogni cautela comportamentale: non dettata dalle leggi, si badi bene, ma dal banale buonsenso.

Così, dopo aver rivolto dentro di me i più fantasiosi articoli di turpiloquio alla massa informe e, diciamolo, beota che affolla “il massimo monumento cittadino”, mi sono detta che la meglio è far lavorare la fantasia e cercare di sottomettere alla gogna pacifica dell’ironia i comportamenti di una umanità che pare non aver imparato alcunchè dalla tragedia planetaria (su questa non si scherza, solo silenzio e profondo rispetto) che stiamo attraversando.

Ho trascorso un paio di ore a giocare con i versi della più famosa poesia di Gabriele d’Annunzio (con tutto il rispetto per il Vate) e, devo dire, mi sono divertita: spero di regalare almeno 5 minuti di relax a chi avrà la bontà di leggere!

 

 

                               LA PIOGGIA (E IL VIRUS) SULLE MURA DI LUCCA

 

Taci, in cima alle mura non odo

Latrati che dici di cani

Ma odo parole più nuove

Di stolidi essere umani

Ascolta, camminano, in gruppo

tra foglie riarse,

Adulti in bei conversari

E preti in vesti talari

E intanto piove sui tigli aulenti

Sui  vestimenti

Alla moda, sulle borse griffate

Sulle giacche firmate

Sulle teste bacate

Sulle mascherine gettate

In  mezzo alla via.

E piove sui mezzi neri

Dei carabinieri

Che passano piano e indolenti

Tra gruppi urlanti di adolescenti

Tra padroni di cani a braccetto

Signore datate con rimmel e rossetto

Tra mucchi di atleti ansimanti

Che sputacchiano sui passanti.

Non piovono multe

Su questi sbandati

Che vanno or congiunti or disciolti

In assembramenti sempre più folti

E mentre continua la pioggia a crosciare

Ognuno beato fa quel che gli pare

E il virus intanto in forze e vincente

Attacca ed abbatte un sacco di gente

Ma sotto la pioggia che bagna ad Ermione

Le aulenti chiome, le ciglia e il giaccone

Il vate poeta esclama alterato:

“Che gente di merda che abbiam generato!”

 

Lucca, 26 novembre 2020

 

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