Di Antonio Rossetti
Della pandemia, Covid 19, non abbiamo saputo l'origine del Virus; laboratorio in Cina?, Da animali? Da altro?
Non sappiamo neppure come si è diffusa in tutto il mondo, o quasi, se ci sono collegamenti con il clima, con l'alimentazione, con la densità abitativa, o con altre combinazioni di relazione.
Se alla complessità del fenomeno aggiungiamo la corsa agli “affari”, mascherine, attrezzature ospedaliere, camici per medici e assistenti, protezioni e prodotti particolari, la complessità è ancora maggiore. Si può ancora aggiungere la corsa alle notevoli somme per la ricerca dei vaccini, gli affari per la produzione e vendita, con concorrenza tra multinazionali e Paesi, il quadro si complica e si diffondono posizioni, atteggiamenti e comportamenti che trasgrediscono i provvedimenti assunti per contrastare la diffusione del Virus.
Provvedimenti che vedono sempre più azioni articolate e differenti per “rigidità” all'interno del nostro Paese e con diverse restrizioni tra Paesi in Europa e nel mondo.
L'attesa per la produzione e distribuzione di un Vaccino che consenta di prevenire il contagio è da considerare con la necessità di cure immediate per coloro che invece ne sono colpiti oggi.
Anche in questo caso le cure sono diverse e concorrenti.
Nel corso della pandemia sono stati contagiati molti di coloro, che pur avendo responsabilità notevoli nei rispettivi Paesi e nel mondo, si sono atteggiati a “super uomini”, motivando il loro comportamento con lo scopo di non alimentare il panico, quasi fosse possibile scongiurare la pandemia negandola o ridendoci su.
I dati della diffusione del Virus, seppure con diversa aggressività rispetto ai decessi, segnano una crescita di decessi, di ricoveri in terapia intensiva, oltre che di nuovi contagi.
In questa fase di aumento di contagi in Italia, Europa e nel mondo, sarebbe utile una più attenta azione di coordinamento non solo all'interno dei Paesi, ma tra Paesi per le ragioni ovvie di relazioni economiche, commerciali, di viaggi per ragioni di studio, lavoro e turismo.
La crescita in dimensione del numero dei contagi, più complicata è la verifica delle varie fasi e tipologie di ricoveri, cura, e prevenzione, dimostra come il Virus sia invasivo e, in tempi diversi, abbia colpito Paesi inizialmente con pochi contagi .
L'elenco di 12 paesi alla data del 1 aprile 2020 è diverso da quello del 5 ottobre 2020, sia per l'ordine di graduatoria sia per il differente rapporto tra i contagi.
Che vi sia stato un apprezzamento per l'Italia ci può aiutare, ma la situazione si va complicando, quindi occorrono provvedimenti condivisi e correttamente applicati.
( la fonte dei dati World Health, Organization, 5 ottobre 2020)
1 aprile 2020 :
I primi 12 Paesi e numero dei contagi
1) Usa 163.199
2) Italia 105.792
3) Spagna 94.417
4) Cina 82.638
5) Germania 67.366
6) Francia 51.477
7) Iran 47.593
8) UK 25.154
9) Svezia 16.108
10)Turchia 13.531
11) Belgio 12.775
12 Olanda 12.595
( Il dato del Brasile al 1 aprile 2020 era di 4.579 casi)
Contagi, primi 12 Paesi, 5 ottobre 2020
1) Usa 7.307.270
2) India 6.623.815
3) Brasile 4.906.839
4) Russia 1.225.889
5) Colombia 848.147
6) Perù 824.985
7) Argentina 790.818
8) Spagna 789.932
9) Messico 757.953
10) Sud Africa 681.289
11) Francia 593.248
12) UK 502.982
( Il dato dell'Italia al 5 ottobre 2020 era 325.329; la Cina,paese dell'inizio della epidemia al 5 ottobre contava 91.121 casi)
Lucca, 6 ottobre 2020