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SHE LOVES YOU…..

 

Di L.M.L.

 

Correva, forse, l’anno 1965 ed i Beatles si erano già imposti sulla scena mondiale come il fenomeno musicale del secolo. Forse perché ancora decisamente bambina, Maria non se ne era accorta ed anzi, quando la sua amica e vicina di casa Letizia, di ben 5 anni più grande di lei, richiamò la sua attenzione sui 4 “Scarafaggi” rimase fredda e scettica, anche se non ne aveva mai sentito parlare e, men che meno, aveva  ascoltato una loro canzone.

Ma… bastò imbattersi per caso in una trasmissione radiofonica che stava trasmettendo “Please, please me” per rimanere folgorata! Quando poi, comprato un giornaletto, che forse si chiamava “Ciao amici”, li potè anche vedere, ovviamente si innamorò ed ovviamente di Paul Mc Cartney, il bello, il concupito da milioni di ragazzine di tutti i paesi del globo; fatto, questo, che fin da subito fece sprofondare Maria nella cupa consapevolezza che mai e poi mai Paul sarebbe stato suo: troppa concorrenza!  In aggiunta, lei era un’adolescente piuttosto goffa, sovrappeso ed imbranata. La ragazzina, ovviamente, non si fermò a considerare il fatto che anche per  una di quelle sue coetanee così esili e gradevoli all’occhio le possibilità di conquistare il beatle sarebbero state esattamente le stesse!

Cominciò, insieme a Letizia che invece aveva donato il suo cuore a George Harrison, a comprare dischi e giornaletti di gossip musicale per seguire le avventure sentimentali del suo amato e a dare la caccia ai programmi televisivi in cui sarebbe stato possibile vedere i Beatles in fotografia.  Corre, qui, l’obbligo di spiegare che, negli anni ’60 del secolo e del millennio scorsi, non esistevano le TV private né canali che trasmettessero video musicali, né iphone, ipad ed altre diavolerie del genere: semmai fosse stata trasmessa la videoregistrazione di un brano eseguito dai Beatles (o di qualunque altro complesso che tentava invano di imitarli), il fatto avrebbe rivestito un tale carattere di eccezionalità da venire preparato ed annunciato mesi prima ( di solito, era già tanto se passava un fotogramma che ritraeva il complesso).

Fu appunto in occasione di un evento di tale portata che Maria e Letizia si prepararono come se, invece che davanti alla TV, avessero potuto vedere i loro idoli dal vivo: da un mese era stato annunciato un programma musicale sul nuovo canale della RAI (il secondo! Quello che oggi si chiama RAI 2) all’interno del quale sarebbe stato trasmesso un video dei Beatles che cantavano “Paperback writer”;  l’epifania sarebbe avvenuta alle 22 di un mercoledì sera. Le due, per caricarsi , uscirono alle nove di sera (erano anni in cui alle 19, a Lucca, vigeva qualcosa di simile al coprifuoco ed essere scambiate per due “facili”, in giro a quell’ora, era il minimo che potesse capitare), l’unico bar aperto era “La Triestina” in via Buia e le intrepide, con la stessa abnegazione di chi rischia la vita per amore, fecero una corsa fino là (circa 400 metri dalle loro case, ma che distanza siderale credettero di aver percorso) e, gesto estremo, comprarono due enormi coppe gelato da consumare nell’attesa della visione dei loro idoli. Tornate a casa, si piazzarono davanti allo “scatolone” (gli apparecchi televisivi, allora, erano veramente grosse e pesanti scatole) impazienti e terrorizzate dalla possibilità che la TV potesse saltare da un momento all’altro.

Alle 22, all’apparire dei 4 bellissimi, Maria e Letizia si sentirono svenire, non si sa bene se per la visione dei “Fab four” o per la quantità di gelato ingurgitata; ogni singolo istante di visione ed ascolto era una gioia del presente e subito si trasformava in nostalgia per qualcosa  di perduto, ma forse non irrimediabilmente: Maria prese la sua Kodak e cominciò a scattare  allo schermo foto che, sviluppate, rappresentarono per anni una  preziosa, mossa, sfuocata, indistinta fonte di ricordi e sospiri che ancora oggi giace in qualche cassetto del suo studio.

A raccontarlo oggi non ci si crede, intanto perché la Kodak non si sa più nemmeno cosa sia, i video dell’idolo di turno sono a disposizione in qualsiasi sito musicale, il bar “La Triestina” non esiste più, alle 10 di sera, e ben oltre, per le strade della, una volta, silenziosa Lucca si scatena quella che chiamano “movida” animata da musica, se così si vuol chiamare, di pessima qualità. Dei Beatles, ormai, restano le canzoni e Paul che, a quasi ottanta anni, conserva, per tutte le ragazzine ultrasessantenni che lo hanno amato, tutto il suo fascino.

Anni fa, Mc Cartney ha tenuto un concerto a Bologna, alcuni amici  hanno noleggiato un pulmino e sono andati a sentirlo, Maria è rimasta a casa: un idolo, un ricordo, un amore rischiano di perdere la loro magia se vogliamo avvicinarli troppo.

Quest’anno, però, il sogno delle adolescenti degli anni ’60 (del XX secolo) si appaleserà sugli spalti di quelle che, secondo un impresario piuttosto inacculturato della storia di Lucca e non solo di quella, ha definito “Mura medicee”; Maria, questa volta, metterà a tacere critiche e recriminazioni sull’uso sconsiderato del monumento simbolo della città: se Parigi è valsa bene una messa (si passi l’ardito accostamento), Paul Mccartney val bene lo scempio degli spalti “medicei”…o no?

 

Lucca, 28 novembre 2019

 

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