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Piccoli Draghi e Agnelli crescono

 

Di L.M.L.

 

Coloro che, per scelta o per caso, si imbatteranno in questo articolo sono vivamente pregati di leggere quanto sotto riportato con attenzione ed atteggiamento di vivo ossequio: trattasi, infatti, di citazione letterale di un documento del MIUR ( e precisamente del Dipartimento della Programmazione e Gestione delle Risorse Umane Finanziarie e Strumentali)  cui segue un desolato e personalissimo commento sulle condizioni in cui l’istituzione scuola versa in questo sciagurato continente (si parla, infatti, di utilizzo dei FSE, fondi strutturali europei, per il miglioramento delle competenze chiave degli allievi)

 

 

 

Oggetto: Fondi Strutturali Europei

Programma Operativo Complementare “Per la Scuola. Competenze e ambienti per

l’apprendimento» 2014-2020” Asse I – Istruzione – Fondo di Rotazione.

In coerenza con Asse I – Istruzione – Fondo Sociale Europeo (FSE) - Obiettivo Specifico 10.2 – Azione 10.2.2. sottoazione 10.2.2A “Competenze di base”.

Si evidenzia che l’Avviso pubblico citato in oggetto si inserisce nel quadro delle azioni

finalizzate all’innalzamento delle competenze di cui all’Obiettivo Specifico 10.2 – Miglioramento delle competenze chiave degli allievi – Azione 10.2.5 del Programma Operativo Nazionale. Tale obiettivo specifico e l’azione citata sono volti allo sviluppo delle competenze trasversali con particolare attenzione a quelle volte alla diffusione della cultura d’impresa. Le azioni sono, pertanto, volte a fornire agli studenti percorsi di educazione all’imprenditorialità e all’autoimpiego, con particolare riferimento alla conoscenza delle opportunità e delle modalità del “fare impresa”, con

attenzione a tutte le sue forme (es. classica, sociale, cooperativa e loro articolazioni), alla promozione della cultura d’impresa, con particolare attenzione allo sviluppo dello spirito d’iniziativa, della propensione al rischio, dell’educazione al fallimento e al successo e alla consapevolezza della responsabilità sociale degli attori economici, alle competenze per lo sviluppo di un’idea progettuale in opportunità d’impresa attraverso tutte le sue fasi ed allo sviluppo delle competenze organizzative e relazionali come, ad esempio, la capacità del lavoro di squadra, di pianificazione e comunicazione.

 

Dopo la lettura di cotanto verbo, ogni persona di normali capacità intellettive sarà portata a pensare:


-Cosa cavolo vuol dire ciò?

-a chi è rivolto questo documento?

-trattasi di un progetto di ristrutturazione del Colosseo?

-trattasi di un codice segreto in uso tra spie sovietiche?

-trattasi di un codice segreto in uso tra spie naziste?

-trattasi di uno scherzo?

Ebbene: trattasi di un bando per il finanziamento di progetti volti a sviluppare le capacità di “Fare impresa”, come si può agevolmente evincere da un’attenta lettura del documento sopra riportato; quello che meno agevolmente si può evincere è il perché tale proposta sia rivolta alle scuole e il perché i destinatari l’abbiano tanto entusiasticamente accolta (è solo un’ipotesi, ma la sommetta di 135.660,10 euro da distribuire all’uopo può aver avuto un ruolo?), tanto da rendere necessario stilare una graduatoria per i finanziamenti pubblicata sul sito ufficiale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana.

Dunque: tre dei sette progetti finanziati (circa 17.000 euro ciascuno) sono stati presentati da Istituti Comprensivi, come si diceva una volta: scuole materne, elementari e medie i cui rispettivi alunni (di età dai 3 ai 14 anni) verranno, quindi, iniziati alla pratica (tanto la conoscenza non conta più nulla) delle Scienze Economiche, con probabile simulazione di riunioni tra dirigenti d’industria, di analisi comparata di flussi economici, di partecipazioni a sedute di Piazza Affari, di progetti di delocalizzazione industriale e altre interessanti attività del genere.

Speriamo solo che i FSE (fondi strutturali europei) non vengano spesi per agghindare i disgraziati utenti come gli uomini di affari della City: bastone, ghette e cilindro. E speriamo anche che, in tutto questo frastuono di folli progetti, gli stessi disgraziati utenti abbiano imparato ( alla fine del corso di studi) che 7X8 fa 56, che si qui e su qua l’accento non va, che nella frase “Giovanni è mio cugino” cugino NON è complemento oggetto!

Per quanto, cosa possono interessare queste piccolezze da vecchio maestro ad una generazione chiamata, fin dalla più tenera età e grazie a docenti conniventi quanto ignoranti, ad elaborare i più arditi modelli di New Economy?

 

Lucca, 30 luglio 2019

 

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