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   Sicuramente i lettori di Fucinaidee gradiranno questo nuovo regalo di L.M.L.

    Non mi pare abbia bisogno di alcun commento: lo rende superfluo la chiarezza del contenuto, lo stile scorrevole ed elegante, la consapevolezza che non resta che buttare in “farsa” temi di assoluta serietà e attualità, che nessuno tuttavia sembra essere in grado di affrontare con le consapevolezze e gli strumenti necessari.  

Paolo Razzuoli

 

 

IL GRANDE CIMENTO

 

Di L.M.L.

 

                                                                       Orbene, acclarato che gli esami di Stato costituiscono ormai una trita, costosa  e vuota liturgia alla fine della quale tutti risultano maturi, o “varati”, come si  usa dire oggi, vediamo almeno di rilevare da essa un po’ di materiale atto a far sorridere, benchè amaramente!

Per dovere di equità, è giusto prendere allegramente per i fondelli (sempre con un resticciolo dell’amarognolo summenzionato) i diversi attori della solenne rappresentazione che ogni anno apre le porte della stagione estiva e “vara” migliaia di inconsapevoli, a tratti incolpevoli, asini diplomati.

Le figure di riferimento più accreditate ed autorevoli sono  gli Ispettori ministeriali, presenze metafisiche ed arcane che si aggirano (ma chi ne ha mai visto uno?) tra le varie sedi scolastiche per controllare che tutto si svolga ordinatamente e secondo le norme ministeriali. Tali personaggi tengono ogni anno ai Presidenti di commissione, alla vigilia delle prove di esame, indottrinamenti talmente chiari e rigorosi che chi li ascolta o usa il buonsenso, nel caso ne disponga, o tornato a casa ne sa meno di quando è partito e, nel vivo della Liturgia, afferma, mette e fa mettere in atto ogni sorta di scempiaggine. I signori Ispettori, in particolare quest’anno, si sono spesi fino allo sfinimento affinchè il principio cardine del nuovo esame di stato venisse recepito e concretizzato nelle relative sedi: DURANTE IL COLLOQUIO, I CANDIDATI NON DEVONO SPOSTARE  LA SEDIA PER POSIZIONARSI DI FRONTE AI VARI DOCENTI. Con conseguente minaccioso elenco di sanzioni per i commissari e presidenti in caso di  inosservanza della regola aurea: come se l’innovazione fosse determinata dalla posizione della “cadrega” e del deretano che la occupa. Purtroppo, tali infiorescenze cerebrali provengono da menti posizionate ben più in alto nella gerarchia di viale Trastevere! Al cui vertice staziona, del resto, colui che ha elargito agli studenti consigli (ovviamente via WEB!) della seguente pregnanza: ”State tranquilli, tutto andrà per il meglio”; che ha dichiarato di essere l’ideatore del sistema delle buste come avvio del colloquio (e se n’è pure vantato!); di aver aggiunto una traccia, della prima prova, in seguito ad una illuminazione notturna (speriamo, per lui, non determinata da problemi prostatici!).

Singolari personaggi della sacra rappresentazione, in particolare quest’anno, sono stati alcuni Presidenti di commissione : confusi da indicazioni contraddittorie, inadeguati per capacità di mediazione, ignari del contenuto dell’Ordinanza Ministeriale perché non si sono disturbati a leggerla. Confondendo le norme scritte (già poco chiare) con ciò che avevano prefabbricato nei rispettivi cervelli, detti individui hanno prolungato le sedute delle rispettive commissioni dall’alba al tramonto per preparare le famigerate buste con la pretesa che ciascuno spunto fosse atto a coinvolgere nella trattazione tutte le discipline presenti in aula; quelle che non c’entravano nemmeno a pigiarle erano obbligatoriamente escluse, poiché, secondo loro, “E’ fatto tassativo divieto di porre al candidato qualsivoglia domanda”. I disgraziati commissari sono stati sequestrati in  interminabili “briefing” ( termine molto cool di questi tempi) al fine di scovare input (idem) da offrire ai maturandi che, posti di fronte al contenuto della busta “pescata”, nella migliore delle ipotesi si sono espressi in modalità di lallazione, nella peggiore hanno cominciato a piangere, spesso hanno desolatamente taciuto.

I commissari, sia interni che esterni, si sono ritrovati a fare i conti con direttive appunto interpretabili ed interpretate con estrema libertà, come detto, barcamenandosi e perdendo ore della già breve esistenza a dibattere se nelle buste poteva essere messa una foto con didascalia, una foto e basta, una foto con data di nascita e nome del fotografo, una foto con indicazione del soggetto rappresentato ( ad es. anfiteatro Flavio, detto Colosseo), una foto  con personaggi sullo sfondo, una foto a colori, una foto in bianco e nero e amenità del genere, con il timore di incorrere nelle minacciate sanzioni per mancata ottemperanza delle norme!

Molti ci hanno messo del loro per complicare la situazione prefabbricando percorsi che avrebbero dovuto svilupparsi secondo le conoscenze (se mi è lecito utilizzare tale aborrito vocabolo), le competenze e le capacità del candidato e pretendendo che il colloquio prendesse una direzione secondo il loro cuore o, meglio, secondo quanto ne sapevano su ciò che poteva venir fuori nella trattazione (elemento tutt’altro che scontato!).

Last but not least, i candidati, per certi versi vittime di una situazione anomala e paradossale:  non si era mai visto che a dicembre venissero varate modifiche da porre in atto nel giugno successivo, a gennaio venissero spiegate in un modo, a febbraio in un altro a seconda di chi, nei “piani alti”, interveniva nella questione e così via fino all’inizio delle prove; con il risultato di aumentare a dismisura ansia e preoccupazione. Le quali, pur comprensibili e condivisibili, non sono comunque sufficienti a giustificare  castronerie (uscite da certe bocche durante il colloquio) di queste dimensioni: il povero Montale, da giovane, lavorava nei gabinetti! Poveraccio, ce lo immaginavamo nell’austera sala del Gabinetto Viesseux a palazzo Strozzi intento a liberare la fronte di Clizia dai ghiaccioli, invece vagava con il berretto, la cappa grigia e la ramazza degli antichi netturbini per i cessi della stazione di Santa Maria Novella!

Ma per fortuna, alla fine della fiera, riforma o no, tutti maturi, asini e (speriamo) contenti!

 

Lucca, 17 luglio 2019

 

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