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Commento introduttivo

Ormai il processo di decadenza della scuola italiana sembra inarrestabile. Con la consueta schizofrenia italiana, mentre su questo da più parti si levano grida di allarme, da parte ministeriale, con l’avallo di certo mondo pedagogico, si prosegue nell’inesauribile opera di demolizione di quei pochi paletti che ancora sussistono per dare dignità ad un mondo (appunto quello della scuola), a parole ritenuto essenziale per il futuro del Paese.  

In decenni di scelte scellerate, nella più totale indifferenza dell’opinione pubblica, ovviamente con l’avallo anche del mondo sindacale, si è condotta un’azione “demolitrice” di ogni chiarezza di quadro, creando così i presupposti per l’attuale sbandamento, nel quale i docenti per primi si trovano senza punti di riferimento, lasciati normalmente soli, alla mercé di un contenzioso sempre più aggressivo, di dirigenti preoccupati (in verità con qualche ragione) di garantirsi da grane in cui l’amministrazione li lascerebbe soli, di una normativa che, per essere gentili, definiamo confusa.

Una situazione di isolamento che investe ancor più quei docenti (fortunatamente ancora qualcuno si trova) che intendono il loro lavoro quale presidio per lo sviluppo delle conoscenze (che sono la base di ogni competenza(abilità), che stanno in classe a compiere il faticoso diurno lavoro per far crescere i loro studenti mettendoli così in condizione di poter affrontare la complessità della vita, che non si lasciano trascinare nella vana logica dell’apparenza e di certa ipocrita progettualità, che serve più a chi la propone che a chi dovrebbe riceverla.

Questi insegnanti oggi sono insomma dei veri e propri eroi.

   Certo non si possono negare le emergenze e urgenze educative di oggi. Ma, sollevando il solito velo di ipocrisia, credo si imponga un quesito che nessuno vuole seriamente porsi: le attuali emergenze educative sono il frutto di fattori nuovi e imprevedibili, oppure sono anche la conseguenza delle scelte compiute negli ultimi decenni? Con altre parole: queste emergenze/urgenze sono causa od effetto?

      Probabilmente la risposta chiama in causa entrambi i versanti. Ma sarebbe necessaria un’indagine seria e senza infingimenti, sollevando quella nebbia in cui sono avvolti haimé troppi dibattiti contemporanei, alla cui genericità ed inconcludenza tanto giova la confusione cause-effetti. 

   Infine una domanda, retorica quanto tragica.

   Quale evoluzione potrà attendersi la società e la politica da una generazione formata in questo modo? 

   Credo che vi possa essere un’unica risposta attorno alla quale, chi veramente pensa al nostro futuro, dovrà attentamente riflettere… 

Paolo Razzuoli

 

PRIMI ESAMI DI STATO POST RIVOLUZIONE CULTURALE BOSSETTIANA

 

Di L.M.L.

 

In preparazione del nuovo esame di Stato, foriero di rilevanti e pregnanti novità, il MIUR ha graziosamente approntato un programma di formazione per aspiranti presidenti e commissari. Ovviamente agli incontri (pochi e concentrati in poche sedi) in presenza ha fatto seguito un fornito pacchetto web atto a chiarire qualsivoglia dubbio operativo.

La chiarezza espositiva, la pregnanza dei contenuti, la coerenza delle comunicazioni e delle indicazioni, la competenza acclarata dei relatori è stata a dir poco stupefacente; l’imperativo concorde e corale è stato il seguente:

“Attenzione, perché verranno fatte ispezioni a sorpresa per accertare che nessun candidato venga costretto a spostare la propria sedia durante il colloquio: la prova non deve consistere in domande sulle discipline, ma in una trattazione pluridisciplinare”

Vien da chiedersi quali saranno le sanzioni se un docente incauto dovesse inavvertitamente muovere appunto la sedia nell’avvicinarsi al candidato per fargli firmare il contenuto della famigerata busta.

A proposito di buste: il loro contenuto NON dovrà contenere domande, argomenti, materiale multiplo (solo un testo o un immagine, altrimenti, anatema sit!) ma solo uno spunto da cui il candidato dovrà prendere “ispirazione” per sciorinare la propria prolusione! Stanno freschi! Se si vuole che il candidato suddetto sciorini qualcosa lo si dovrà imboccare e guidare come un bebè, sennò: o spara cazzate o fa scena muta.

La mia esperienza diretta può aiutare a capire la funzionalità e l’utilità dello “spunto”: una fanciulla a cui era toccato in sorte (nella busta) un estratto dei Discorsi del caminetto di Roosvelt, in cui si parlava della sovrapproduzione agricola ed industriale come una delle cause della crisi del ’29 ha esordito così: “Poiché si parla di economia parlerò di quando Mussolini organizzò (sic) “quota 90”. Avendole io fatto notare che lo poteva fare solo spiegando in modo esaustivo il rapporto tra il contenuto della busta e ciò di cui voleva parlare si è bloccata. Taccio, per carità di patria, sugli indecifrabili fonemi che alcuni dei candidati si sono incaricati di produrre comerisposte, chiedo scusa: come trattazioni; non taccio, perché non vorrei privare contemporanei e posteri di un genuino divertimento, il contenuto di alcune affermazioni che i nativi del 2000 hanno fornito non prima di aver diligentemente riflettuto.

 

Afoso giugno dell’anno del Signore 2019; aula di un Liceo italiano

Primi attori: studenti del quinto anno della scuola media superiore di II grado (quindi, gente maggiorenne, giunta all’ultima tappa del suddetto corso di studi, che dovrà scegliere la facoltà universitaria o un lavoro e che quindi   si presume essere in grado di progettare il proprio futuro,  CHE GODE DEL DIRITTO DI VOTO)

Quelle che seguono sono le più pregnanti performances di tali personaggi:

-Il protagonista del romanzo di D’Annunzio “Le vergini delle rocce” si chiama Claudio Pompelmo

-Giolitti è stato eletto 7 volte capo dello Stato e nominato Ministro della malavita

-L’Italia partecipò alla prima guerra mondiale per liberare le terre ridenti

Domanda: quale famosissimo poeta fiorentino vissuto MOLTI secoli fa venne condannato all’esilio?

Risposta: Ma, prima della prima guerra mondiale?

-Quale lavoro vorresti fare dopo gli studi?

“Lavorare con le abilità diverse”

 

-Dove è ambientata l’opera di Joyce “Dubliners”? (domanda posta in lingua inglese)

Risposta:”Sì!”

Stessa domanda posta in lingua italiana

Risposta: “A Dubliner”

-Dove si trova Dublino?

“In Olanda, no mi sono sbagliata, in Danimarca”

 

-Da quanti Stati è costituita l’Irlanda?

“Perché, ce n’è più d’uno?”

 

-Mi sai dire cosa è la “brexit”?

“No. Ma è nel programma?”

 

-Mi parli di questo brano?

“Non lo conosco”

Ma è riportato nel programma

“Non l’ho letto”

 

-Esponi i contenuti e le modalità con cui è stato realizzato il progetto di Educazione alla pace

“Credo che quando è stato fatto io ero rimasta a casa per studiare”

-La natura di Leopardi è maligna

-La paralisi  è quando si decide di affrontare la vita

- Che cos’è l’assenzio?

“Uno che non c’è”

-La Repubblica italiana nasce nel 1921

-Si devono valorizzare le opere d’arte, anche quelle apparentemente piccole, ad esempio il Colosseo: gli Italiani magari ci passano davanti e non lo vedono nemmeno

-

N.B.: QUESTO ED INFINITI ALTRI SONO I FRUTTI DEI  DECANTATI PROGETTI DI AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA CHE SOTTRAGGONO ORE ALLE ATTIVITA’ DISCIPLINARI, SONO SEGUITI DA UN’INFIMA MINORANZA DI STUDENTI FANNO STRAME DI OGNI PIU’ ELEMENTARE CONOSCENZA (TANTO BASTA CHE VENGANO ACQUISITE LE COMPETENZE)E, NON ULTIMO, ASSORBONO RILEVANTI QUANTITA’ DI PUBBLICO DANARO

 

Lucca, 1 luglio 2019

 

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