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Tornare a pensare, è meglio per tutti.

 

Antonio Rossetti

 

 

Il confronto tra i partiti e movimenti, l'attività istituzionale, risultano connotati da atteggiamenti e comportamenti, a dir poco, improvvisati e privi di ragionamenti e di pensiero.

La fretta di rispondere a tutto, per tentare di  rintuzzare attacchi altrui, o per volere essere tutti minuti con la “foto”, in tutte le salse, è tanto diffusa da diventare eccessivamente invadente.

Da aggiungere che, in caso di  frasi offensive, o di errori gravi, si tenta di minimizzare tutto con la definizione di ”gaffe”, anche al plurale, o di espressioni del tipo”scusate”, come se si trattasse di una banale spintarella, o un piccolo urto al bar.

Che tutto questo, risulti al passo con i tempi della comunicazione frettolosa, e subito dimenticata, non cambia per niente la sostanza delle cose.

Tornare a pensare, prima di esprimersi per calcolo di convenienza, per dire cose sensate mi pare sia una buona cosa.

 

Ho atteso un po' di tempo prima di parlare di una  vicenda che ha prodotto divisioni, oggi questo avviene quasi sempre, il riferimento è alla questione dei poveri e della luce, riattaccata, da un Cardinale.

Un caso che non resterà isolato e, probabilmente,   sarà oggetto di altre polemiche, dirette e indirette. 

Il caso in se ha rilevanza e merita  tutti gli approfondimenti  utili e necessari, ma ciò che appare incomprensibile è l'assoluta ignoranza, nel segno di ignorare, i principi fondamentali che sono  nella prima parte della Costituzione Italiana.

Il consiglio che vale per tutti, a partire dalle più alte cariche istituzionali (Ministri, Parlamento, e a cascata  fino ai cittadini), è proprio quello di leggerla o di rileggerla, non sarà mai un inutile ripasso.

Per alcuni, mi riferisco ai ministri, è importante averla sempre presente, per ricordarsi del giuramento, al momento dell'assunzione della carica conferita.

 

Per tornare al contenuto:

L'articolo 3 della Costituzione è molto chiaro in proposito: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono  eguali davanti alla legge senza differenze di sesso, di razza, di lingua , di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini , impediscono il pieno sviluppo della persona umana  e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, sociale ed economica del Paese”.

 

L'articolo  è parte di principi fondamentali e si completa con altri articoli (diritti e doveri dei cittadini, Rapporti etico-sociali rapporti economici e rapporti politici) .

Il testo della Costituzione è un corpo completo da tenere presente nel momento in cui  chi ha responsabilità di Governo, del Parlamento, e delle istituzioni, interviene “per la carica”.

 

Non credo di  esprimere valutazioni di parte se dico che, molto spesso, si dimenticano ruoli e responsabilità, questo è avvenuto anche nel caso dei 400 poveri e la questione  delle condizioni

in cui vivono. Tutto questo non  può che riguardare tutte le persone per le quali occorre tenere presente proprio quei principi fondamentali, spesso trascurati, ricorrendo  con frequenza a motivazioni di tipo economico.

 

In molte circostanze, il vuoto istituzionale, viene attenuato da cittadini e associazioni, tra queste Caritas ed altre associazioni di volontariato sociale, ma la responsabilità istituzionale resta.

 

Lucca, 18 maggio 2019

 

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