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Erano cinque amici al bar:
conversazione sulla politica italiana

di Paolo Razzuoli

Leggere il futuro della politica italiana è normalmente impresa ardua. E' ardua perché spesso il dipanarsi degli eventi risponde a criteri più istintivi ed irrazionali, che a logiche consequenzialità "cause-effetti". Insomma, sembra più una faccenda da maghi che da analisti politici.

Ma in questo momento forse non è proprio così. Forse questa volta la sfera di cristallo non è poi così necessaria.
Nel futuro prossimo dell'Italia sembrano proprio esserci con certezza alcuni elementi: maniche rimboccate, sudore e lavoro, sacrifici ed impegni da mantenere, forse il ritorno anticipato alle urne.

Qualche giorno fa, in un bar del centro di Lucca, ho assistito ad una chiacchierata fra "cinque amici al bar" che parlavano di politica. Ebbene, se pur con sfumature e sottolineature diverse, sul quadro generale erano tutti d'accordo.
Nel ricostruire il loro dialogo, userò ovviamente nomi di fantasia: Angelo, Baldo, Carlo, Dante, Ernesto.

Angelo. - "Ci stiamo avvicinando alle elezioni per il Parlamento Europeo. Normalmente queste elezioni non hanno mai avuto grande peso sugli equilibri politici interni e sul governo. Questa volta invece questo peso lo avranno.
Se saranno confermati tutti i sondaggi che vedono la Lega primo partito, gli equilibri nella maggioranza si faranno instabili. E all’orizzonte c’è l’impegno, non dilazionabile, di una finanziaria pesante. Pensate voi che questo governo sia in grado di affrontare una simile situazione? Pensate veramente che questi esponenti politici, bravi solo nel coniare spot propagandistici, trovino il coraggio di dire la verità al Paese"?

Baldo - «Penso che vi rendiate conto che il contratto tra Lega e Cinque Stelle non esiste più. Mi chiedo quanto possa durare questo continuo gioco di rilancio e di contrasto. Dopo le europee tanti nodi verranno al pettine. Nodi che non potranno essere elusi e che richiederanno ben altro rispetto alla sola capacità di proporre slogan propagandistici e falsi».

Carlo - «Penso vi rendiate ben conto che il caso Siri ha di fatto dissolto il governo Conte. Io non penso che questa maggioranza affronterà il prossimo autunno; comunque il governo Conte è di fatto finito, anche se dovesse sopravvivere questa maggioranza».

Dante - Ma parliamo dell'Europa. A mio avviso questi nostri sovranisti si illudono che l'Europa abbandoni la logica dell'austerità. Anzi, se dovessero vincere loro, ma anche soltanto se dovessero avere una grande affermazione, i membri dell'Ue non saranno indulgenti con l’Italia. Mi pare un discorso molto logico. Basterà solo un grande balzo in avanti dei sovranisti per condizionare, in senso egoistico, le scelte dell'Ue. Una logica destinata, inesorabilmente, a penalizzare i "sistemi paese" più fragili, come il nostro".

Ernesto - «l’elettorato italiano è diventato fluido. Cambia spesso opinione. L’Europa, invece, mostra maggiore stabilità. Ma il tribalismo del nostro Paese può incidere sulle sorti dell’intera Unione».

Riprende Carlo - "vedete all'orizzonte una fase di ingovernabilità? pensate che in autunno avremo un esecutivo tecnico, tipo Monti bis? Chi pensate possa guidarlo?

Angelo - Belle domande queste. Sapete che Mario Draghi in autunno sarà libero dai suoi incarichi alla Bce. C'è poi Carlo Cottarelli, che come ricorderete ebbe una sorta di pre-incarico da Mattarella prima di Conte. Ma il tema più complicato è immaginare chi potrebbe votare questo eventuale esecutivo. Se mattarella affidasse l'incarico ad uno di questi profili, voglio vedere come farebbe il Pd a votare contro. E voglio vedere come potrebbe metterla il Pd a votare una finanziaria lacrime e sangue, in vista di un sicuro ricorso anticipato alle urne".

Ernesto - Servirebbe una nuova legge elettorale. L’Italia non sta bene. E non si può riprendere da sola. E' stato un grave disastro l'esito del referendum del 2016. Renzi ha sbagliato quando, rompendo il patto del Nazareno, ha creato i presupposti per l'indizione del referendum confermativo. Era facilmente immaginabile che gli italiani, con la rabbia serpeggiante in ogni strato sociale, non avrebbero votato sì".

Baldo - Ma il governo tecnico è visto come lontano dai cittadini, che lo reputano incapace di percepire i loro bisogni reali. Non è meglio il ricorso anticipato alle urne già in autunno"?

Dante - Non vedrei particolari problemi nel rompere la tradizione italiana che sinora a escluso il voto politico in autunno. La situazione di instabilità potrebbe consigliare questa strada. C'è però il problema della legge di bilancio, ed il possibile assalto degli speculatori; evenienza che potrebbe veramente metterci in ginocchio".

Ernesto - "Già, l'Italia potrebbe essere l'obiettivo perfetto per gli speculatori della finanza internazionale".

Angelo - Dopo il voto Europeo, probabilmente Lega e M5S tenteranno un negoziato per cercare di ammortizzare la crisi. ma si annoderanno".

Baldo - Ma è mai possibile che sino ad ora nel Paese non sia sorto un movimento di opposizione costruttiva al sovranismo? Mi pare che le attuali forze in campo stiano rincorrendo i sovranisti sul loro stesso terreno anziché prodursi in una ipotesi veramente alternativa, capace di intercettare i reali bisogni del Paese, in una prospettiva che sappia far sognare per il futuro e - nel contempo - rassicurare sul presente".

Dante - Ma come pensate che sia possibile. Per un disegno del genere occorrerebbe saper guardare oltre l'orizzonte del presente, riuscendo a staccarsi dalla logica del risultato immediato. Come potete pensare che in questo tempo, dominato dalla "dittatura del presente" ciò possa essere possibile? Purtroppo credo che l'Italia subirà grandi contraccolpi, anche se, con le sue grandi risorse, potrà risollevarsi, come altre volte a mostrato di saper fare".

Baldo - Ma ora è più complicato, perché la globalizzazione pone problemi nuovi e sconosciuti, di fronte ai quali la politica sembra essere completamente disarmata".

Dante - Certo il tempo che viviamo è veramente molto diverso dal passato. Un tempo lo sviluppo creava sempre benessere, magari mal distribuito, ma che in qualche modo riguardava tutti gli strati sociali. Lo sviluppo odierno invece crea paure ed insicurezze; sono proprio queste paure ed insicurezze che costituiscono la miccia che fa detonare il sovranismo". E' un tema che richiederebbe una capacità di governance globale: presupposto che sembra veramente lontano dalla realtà. D'altronde la storia ben ci insegna che non accade quasi mai ciò che sarebbe giusto accadesse".

Ernesto - Certo tu Dante sei proprio pessimista".

Dante - No, il pessimismo o l'ottimismo appartengono più alla sfera psicologica che a quella del razionale. Io ho cercato di fare un ragionamento razionale. Proprio per questo occorrerà rendersi conto che se non si riuscirà a prendere piena coscienza della complessità della situazione, le conseguenze potrebbero essere veramente imprevedibili".

Ernesto - Va bene Dante, ora beviamo un bicchiere di quello buono".

Nel frattempo infatti il cameriere aveva portato cinque calici di ottimo Amarone della Valpolicella. I nostri amici, dopo aver fatto un brindisi, hanno proseguito la loro conversazione su altro tema.

Lucca, 11 maggio 2019

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