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Impareremo mai a fare i conti con la nostra storia?

di Paolo Razzuoli

Purtroppo, noi italiani non perdiamo occasione per mostrare di non avere la capacità di fare i conti con la nostra storia.
Ogni occasione è buona per rinovellare uno dei nostri vizi peggiori: quello di voler piegare l'esegesi storica alle contingenze politiche. In altre parole, il vezzo di strumentalizzare la storia alle esigenze dell'agone politico.

E' quello che è successo anche recentemente, in occasione della ricorrenza del Giorno del Ricordo, celebrata lo scorso 10 febbraio.
E' successo ai piani alti della politica, nei quali vari leader si sono abbandonati ad atteggiamenti ed a dichiarazioni fuori luogo, ma è successo anche nella dimensione locale, dove gruppi si sono inventati celebrazioni diciamo così "identitarie", distinguendosi quindi da quelle ufficiali ed istituzionalui.

Una lezione di equilibrio e di verità storica mi pare sia venuta dall'intervento svolto dal Presidente della Repubblica, Sergio mattarella, nell'occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo al Palazzo del Quirinale, svoltasi il 9 febbraio scorso.
Cerimonia alla quale sono intervenuti, oltre al Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, Antonio Ballarin, allo Storico Giuseppe Parlato, a varie autorità e ministri italiani, gli ambasciatori di Slovenia e Croazia.

Intervento la cui lettura vale più di qualsiasi ulteriore commento. Lo propongo pertanto ai lettori di Fucinaidee.

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Lucca, 12 febbraio 2019

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