Di Antonio Rossetti
E' presto per capire come la Germania sarà governata nei prossimi anni, ma essendo”tedeschi” troveranno un accordo che per noi potrebbe apparire irrealizzabile. Vedremo.
Non ritenendomi tra coloro che “sanno tutto sulla Germania”, mi limito a leggere i dati e riflettere, per quanto possibile, sulle possibili contaminazioni in Europa e in Italia.
La CDU/CSU ha vinto, come si dice, in discesa, perdendo tanti seggi da formare un partito di cui avrà bisogno per ritornare al numero dei seggi che aveva, prima delle nuove elezioni.
In sostanza l'elettorato ha scelto di sostenere altre forze politiche.
Cdu/CSU Percentuale voti 33%, seggi 246
SPD Percentuale voti 20,5 %, seggi 153
AfD Percentuale voti 12,6 %, seggi 94
Fdp Percentuale voti 10,7% , seggi 80
Linke Percentuale voti 9,2%, seggi 69
Verdi Percentuale voti -8,9% seggi 67
Altri percentuale voti 5,1% seggi 0
(Le variazioni maggiormente rilevanti e significative vedono:
CDU/CSU -8,%
SPD -5%
Fdp +5,9
AfD + 7,9%)
Il dato dell'affluenza al voto è stato del 76,2%, mentre quattro anni prima raggiunse il 71,5%.
Il Bundestag della XIX legislatura sarà formato da 299 eletti direttamente e gli altri 410 (fino a raggiungere il totale di 709) sono eletti con il sistema proporzionale . Lo sbarramento, o soglia di ingresso, è del 5%.
Non so se i partiti tedeschi sono veramente strutturati o si stanno trasformando in partiti del leader o altro, ma se non sono stati in grado di cogliere i cambiamenti e dare le risposte necessarie qualcosa e mancato.
Non si tratta di una cosa da poco, visto che si tratta del Paese che ha svolto o a preteso di determinare le linee dell'Europa sui temi chiave della politica e dell'economia, bacchettando ripetutamente istituzioni e Paesi membri, imponendo quasi sempre il suo peso.
Il quadro europeo non sarà certo più solido, la Brexit, La Francia con i problemi che emergono solo dopo pochi mesi di Macron, la Spagna e le sue divisioni, e gli equilibri, anzi, squilibri internazionali: i fenomeni del terrorismo, le migrazioni, le tensioni mondiali tra Usa e altri Paesi (Corea del Nord e Iran in particolare).
Tutto appare più grave e i rischi di scorciatoie “conflitti di dimensione mondiale” si fanno sempre più minacciosi.
Trarre alcune valutazioni per parlare del nostro Paese, sembrerebbe riduttivo, il nostro peso politico ed economico è relativamente modesto in campo mondiale, ma qualcosa ci deve fare riflettere:
a) Il risultato del voto in Germania non è figlio dell'astensione in crescita, anzi è aumentata la partecipazione al voto fino a superare i ¾ dell'elettorato;
b) Il sistema elettorale tedesco, probabilmente, non consente la governabilità che in Italia è stata promessa da anni con lo slogan, “ la sera dello scrutinio si deve sapere chi governa e chi è all'opposizione”, neppure i tedeschi con il loro sistema lo possono sapere, seppure troveranno una intesa, figuriamoci in Italia con un sistema elettorale “quasi tedesco”.
c) Il Parlamento italiano deciderà come la maggioranza vorrà, l'importante è che sia valutata l'ipotesi di possibili alleanze per governare, prima o dopo dipende dalla scelta del modello elettorale.
d) La speranza di una crescita di partecipazione da parte degli elettori è, speriamo sia così, sempre meno legata a promesse prive di concretezza, da comportamenti contraddittori e da slogan e battute, mentre c'è bisogno di atti concreti e comportamenti coerenti che sembrano sempre più lontani.
e) La legislazione è agli sgoccioli e c'è poco tempo per dare segnali di”comprensione” del cosa serve e fare ciò che necessita.
f) Nonostante i tentativi di rappresentare aspetti positivi, che in altri tempi sarebbero stati considerati, il clima di ciò che si percepisce incide, in alcuni casi, molto più della concreta realtà.
La credibilità si conquista, non si inventa, quella inventata si esaurisce in poco tempo.
Anche per i Leader, o presunti tali, il consumo è rapido, un po' come succede per molti prodotti, anche se tecnologicamente avanzati. La politica richiede costruzione e partecipazione costante e diffusa.
Il voto tedesco pone alcune preoccupazioni: quali saranno le risposte che la politica saprà dare ai cittadini del nostro paese? Lo vedremo nei prossimi mesi; e molto dipenderà dagli scenari politici che usciranno dalle elezioni della prossima primavera.
Lucca, 25 settembre 2017