di Antonio Rossetti
In questi giorni si è detto e scritto molto dell'abolizione dei vitalizi ai Parlamentari di Camera e Senato, ovviamente senza dire chiaramente che non si tratta di abolire un trattamento che viene corrisposto (abolizione ha un suo senso logico), ma di una trasformazione parziale di un trattamento che, nel tempo è stato “trasformato” nelle motivazioni e nella sostanza fino ad essere considerato un privilegio “odiato” da gran parte dei cittadini.
Il presidente dell'INPS Boeri ha chiesto chiarimenti circa i versamenti” individuali”, anche perché i trattamenti sono diversi e quindi i calcoli saranno, come per tutte le pensioni, in base alla durata e all'ammontare dei versamenti. Trattamenti di pensione che nel corso degli anni hanno subito interventi di legge che hanno inciso sui diritti acquisiti, argomento ancora al centro di discussioni frequenti in relazione a leggi, in particolare la legge cosiddetta Fornero.
Tornando ai “vitalizi”, e alla risposta data da Dambruso, Fontanelli, Fontana a Boeri, che in sostanza direbbe “ l'Inps non ha competenza”, questo argomento è affare della Camera e del Senato.
E' molto probabile che i suddetti, ovviamente non solo loro, ritengano che il problema riguardi chi paga e non perché e quanto.
Se i soldi escono dal bilancio della Camera o del Senato o dall'Inps, per gli italiani resta il dato più rilevante che comunque il carico è sui cittadini contribuenti, punto e basta.
L'anti - parlamentarismo è alimentato dai privilegi, indennità, rimborsi, diarie e altre agevolazioni, che oggi non rispondono, nemmeno in piccola parte, alle ragioni per le quali venne introdotto il meccanismo delle indennità. Un tempo dovevano servire alle persone meno abbienti per poter svolgere la loro missione parlamentare, successivamente motivate dalla perdita potenziale, di posizioni precedenti al mandato. Resta il fatto che le numerose assenze, documentate, e lo svolgimento di attività di tipo privato, in concomitanza del mandato, non sono argomenti sostenibili per mantenere i molti privilegi.
Il rischio è che alla conclusione, se ci sarà in tempi brevi, si arrivi con pasticci evidenti e che sia chiaro l'imbroglio. Già dire che si aboliscono i vitalizi consente una interpretazione che, di fatto, nasconde la sostanza, meglio utilizzare termini esatti .
In questa vicenda, il Pd e 5 stelle hanno forzato i termini per avere la “primogenitura” del provvedimento. Il P d con il voto alla Camera ha inteso dimostrare che la proposta ha primo firmatario un esponente PD per intestarsi il provvedimento. Calcolo o convinzione?
L'interrogativo non è a caso. Se il Pd, come partito, ha maturato la decisione convinta del provvedimento e ritiene il testo della Camera valido e corrispondente alle convinzioni del partito, non si capisce perché non abbia deciso di accettare la proposta, di per se provocatoria come lo stesso Pd l'ha definita, di chiudere prima dell'estate la vicenda anche al Senato.
Che l'argomento usato sia che al Senato non si può dare una soluzione confezionata dalla Camera senza discussione, su un argomento che è da anni in discussione, può apparire formalmente come rispetto per il Senato e per i senatori, ma può nascondere la volontà di procedere lentamente, considerate le elezioni vicine, e rinviare o affossare, non sarebbe ne il primo ne l'ultimo caso.
Può subentrare la motivazione relativa alla urgenza per altri provvedimenti oppure correggere preventivi errori, sempre più ricorrenti.
Se è vero che il Movimento 5 stelle ha utilizzato il no alla “urgenza” come un voto contrario al Senato è altrettanto vero che il Pd non è nella condizione di dare credibilità al provvedimento, in tempi rapidi, nonostante i tentativi di intestarsi l'atto.
Un ritardo che non può rassicurare ne nella sostanza e neppure nella forma.
Purtroppo nonostante il dichiarare la volontà di recuperare il rapporto, ormai largamente deteriorato, tra cittadini e istituzioni e tra cittadini e uomini con cariche politiche e amministrative, non si riesce a cogliere mai una occasione che consenta di fare un piccolo, ma significativo, passo in quella direzione.
Vediamo come sarà la trasformazione, abolizione è solo il termine, del vitalizio ai parlamentari. Vediamo come sarà percepito dai cittadini.
Lucca, 3 agosto 2017