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Il voto amministrativo assume valore politico?

 

Di Antonio Rossetti

 

La discussione  successiva ad una “tornata” elettorale è sempre segnata da argomenti che  possono apparire “forzati”, in parte è così, ma non c'è dubbio che il voto per il rinnovo dei consigli comunali o per le regioni, perfino un referendum, assume carattere politico.

 

Penso si possa trovare una motivazione di tutta evidenza. Non credo vi siano dubbi nell'affermare che l'astensionismo, ormai  superiore al 50%, sia frutto di una disaffezione alla politica, o meglio, alla degenerazione della politica che investe tutti i livelli  dal locale al generale,  lo stesso ragionamento si può applicare  a livello locale per il voto di sindaci e consiglieri comunali, con qualche eccezione laddove le liste e le candidature siano effettivamente svincolate dai partiti tradizionali, casi effettivamente molto rari. 

Il cittadino elettore, quando vota e quando non lo fa, esprime un giudizio prevalentemente completo, nel senso che considera le scelte di un partito o di una lista di candidati valutandone le scelte a livello nazionale fino a livello locale.

 

I temi del lavoro, della immigrazione, della sicurezza, della salute non sono  solo argomenti locali, e ancora di più non  lo sono i temi della corruzione, degli sprechi e delle operazioni gravemente discriminanti. Casi di giustizia, che  non sono  comparabili tra chi può e chi non può pagare gli”azzeccagarbugli” di stagione, trattamenti a managers pubblici o di grandi banche, liquidati con cifre  ingiustificabili ed esose,  anche in presenza di gestioni fallimentari e via di seguito.

Quindi chi vota lo fa tenendo conto di tutto, compreso le liti o gli esempi di malcostume che  lo stesso Parlamento presenta  durante le sedute sia con le assenze che con le risse.

 

Tornando al voto nei comuni ( del'11 e 25 giugno 2017)  la corsa a dichiararsi vincitori è subito partita. Il segretario del PD ha detto che i comuni, con più di 15 mila abitanti, a guida PD sono di più, mentre il centro destra  ( Berlusconi e Salvini) hanno messo in evidenza le conquiste di comuni in precedenza a guida centrosinistra, e Grillo,  per 5 stelle, ha sottolineato i suoi 10 ballottaggi su oltre 160 del secondo turno.

Si può dire che, come sempre, tutti hanno vinto, è sempre così, ma non si possono mettere  in confronto, questo vale per il Pd, comuni capoluogo con comuni che hanno poco più di 15 mila abitanti. In sostanza Genova e Verona, non sono la stessa cosa,  dal punto di vista del rilievo politico,  di Buccinasco e Galatone,  ovviamente nel rispetto di ogni  amministrazione.

 

Comunque i risultati sono tutti  meritevoli di valutazione  e di approfondimento, ma già le polemiche e le divisioni all'interno del Pd, le discussioni  tra Berlusconi e Salvini, e le stesse dichiarazioni di Grillo, sulla necessità di essere squadra, evidenziano  difficoltà e problemi da affrontare.

 

Tutto questo in prossimità delle elezioni politiche e della legge elettorale da approvare.

Cosa si può dire?

Che le liste di partito sono deboli se il partito non è strutturato ed in  grado di presentare candidature  rappresentative e credibili, questo vale sempre; che le liste personali sono deboli, nel tempo, perché esauriscono la loro attività nella fase elettorale? In molti casi è vero.   In caso di sconfitta si sciolgono e,  se presenti in minoranza  nei consigli comunali, sono poco efficaci nel periodo di mandato, in assenza di riferimenti  nazionali e di struttura locale organizzata e stabile.

Infine il voto di ballottaggio.

 

Nel caso di apparentamento, o di sostegno senza apparentamento, per le  liste che esauriscono il proprio ruolo, legato alla persona, il problema non si presenta, nel senso che  finisce il percorso. Nel caso di un impegno di più lunga durata occorre valutare il comportamento.

In sostanza se tu pensi di  utilizzare il mio consenso a te per altri che tu scegli devi sempre valutare  bene che, nel voto di ballottaggio, io decido senza che altri mi diano consigli o comunque non è scontato che  io li segua, questo è ancora più vero per liste personali rispetto alle liste di partito o movimenti strutturati.

Il ragionamento vale anche per le liste del movimento 5 stelle. Sembra, dalle analisi dei cosiddetti statistici, che il voto, nei ballottaggi sia stato a favore del centro destra o contro il PD, nella maggior parte dei casi.

Se  questo dovesse essere il percorso è probabile che, coloro  non lo condividono,  valutino diversamente come votare oppure prendere la scorciatoia e votare  già dal primo turno coalizioni  che considerano più vicine più forti, al fine del ballottaggio.

Vedremo come evolve anche questo argomento, ma l'invito del fondatore ad essere squadra è molto evidente, le divisioni sono un problema anche per 5 Stelle. 

 

Le difficoltà e le divisioni serpeggiano, da tempo, ovunque e non si intravedono  novità consistenti  a favore di una ripresa delle attività  fondamentali per costruire una “politica” credibile, partecipata, condivisa.

In sostanza occorre ripensare alla formazione di “partiti” o movimenti che abbiano al centro la formazione dei quadri e dirigenti, la costruzione di proposte a partire dalle realtà più piccole, la  realizzazione di strutture stabili,  di confronto e incontro con gli iscritti, per renderli partecipi delle scelte.

Si i vecchi partiti con persone “oneste” e credibili, oltre che capaci e competenti, utilizzando i nuovi strumenti  di comunicazione, senza dimenticare che il rapporto  con le persone vale di più se è diretto e costante.

 

Anche nelle elezioni del Comune di Lucca sono molti coloro che hanno sperato di potere sostituire con i messaggini e con i video, o i manifestoni, il confronto e contatto personale che, per essere efficace, non può limitarsi ai giorni della campagna elettorale.

Il risultato ha determinato la vittoria del sindaco uscente Alessandro Tambellini e questo è .

Le polemiche per le dichiarazioni o per altri aspetti relativi al numero dei consensi non mi pare abbiano  toccato aspetti  di effettivo confronto che non sia solo di opinione di parte, se ci saranno ricorsi si vedranno gli esiti, ma ad oggi il risulttato è questo.

Dopo il ballottaggio  ad esempio si è parlato di  astensione  elevata, e lo è, ma nel ballottaggio del 2012 era superiore, altro argomento le schede bianche o nulle, anche in  questo caso il dato era superiore nel 2012, ma non fece notizia perché non aveva rilievo stante il risultato di Alessandro Tambellini al ballottaggio del 2012. Neppure il dato dei due ballottaggi è stato messo a confronto.

Pur rimanendo distinte le due tornate e elettorali per molti aspetti, tra il 2012 e l'elezione di giugno 2017 sono oltre 6 mila i consensi ricevuti in meno dal sindaco eletto. ( allegato 1)

Considerata la legislazione vigente,  la legge  non prevede un quorum, salvo casi eccezionali vedi Trapani,  rispetto al numero dei votanti  che hanno espresso il loro consenso, resta di notevole rilievo, il consenso relativo rispetto agli aventi diritto per  il governo della città nei prossimi anni.

Di ciò è senza nessun dubbio consapevole il sindaco eletto per il secondo mandato.

 

Tornando al quadro generale è vero che la politica è parte della vita di ogni cittadino e non si può sezionare a piacere.

L'esempio di molti parlamentari che usano il loro ruolo istituzionale per calcoli personali di convenienza è di tutta evidenza, basta leggere  come  sono cambiate le appartenenze, rispetto alla partenza.  Il gruppo misto, non presente alle elezioni, è sempre più numeroso e molti sono i gruppi  creati.  L'obiettivo è di tutta evidenza, calcoli di convenienza e basta. Non è argomento presente nelle discussioni, ma è conosciuta la inaffidabilità di molti parlamentari, seppure eletti. Fra pochi mesi si presenteranno di nuovo, ci sarà più attenzione  nelle scelte ?

Si può migliorare?  Sarà molto difficile, ma se lasciamo tutto così la rassegnazione prevarrà. Ritrovare  lo spirito per impegnarsi è molto importante.

Pensiamoci un po', poi ognuno deciderà cosa fare.

 

 

 

 

 

 

 

Allegato 1)

 

Ballottaggio Comune di Lucca

 

Anno  2012,

votanti 44,96%,

schede bianche 200 (0,58%),

nulle 634 (1,84%),

Contestate 7

voti per Alessandro Tambellini 23.468,

voti per Pietro Fazzi 10.190;

 

 

Elezioni 2017

Percentuale dei votanti  45,28%

Voti per Remo Santini 17.092

Alessandro Tambellini 17.453;

schede bianche 195 ( 0,55%),

nulle 492 (1,40%)

contestate 4

 

(Fonte sito comune di Lucca)

 

Lucca, 28 giugno 2017

 

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