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Come costruire argomenti per l'ABBOCCO

 

di Antonio Rossetti

 

senza mai  far conoscere cosa e successo, quali sono i responsabili, quali le sanzioni o altri provvedimenti  presi, da chi ne ha titolo, in relazione a ciò che è successo o attuato  lucidamente, quindi non a causa di un incidente,  ma  a seguito di una scelta

precisa.

 

Ci sono alcuni argomenti  che hanno visto alzarsi polveroni  per qualche tempo, poi trascorso l'effetto della prima pagina sono  tornati al normale, si fa per dire, tram tram nel più rigoroso silenzio.

Il riferimento è alle vicende degli sprechi e delle spese esagerate da parte delle Regioni, non si riesce a sapere chi ha provveduto a ridurre i costi, chi ha determinato meccanismi di trasparenza per la verifica delle voci di spesa, chi è stato condannato e per quale ragione, chi è stato assolto sempre in base ad elementi  certi  per soluzione del caso per prescrizione o per errori chissà come  causati.

Di conseguenza  se ci sono stati provvedimenti che hanno determinato la decadenza dell'incarico in

caso di condanna, e dopo quale grado di giudizio. 

La stessa cosa si può dire per le  vicende di parlamentari condannati, che non si dimettono, e non vengono espulsi dal Parlamento o da altri livelli elettivi o di incarico istituzionale, chissà quale meccanismo è stato inventato, ovviamente da sostituire con eletti nelle liste  di riferimento, pur sapendo che nel frattempo molti si sono rifugiati nel gruppo misto ( sia alla Camera sia al Senato) , chissà per quale calcolo. Tutti grandi Misteri.

 

In sostanza perché dei casi  di cronaca nera o rosa si parla per anni e anni, quando si riferiscono a famiglie,  donne,  delitti, mentre per i casi di corruzione, concussione ed altri reati dei quali il cittadino subisce danni,  senza poter  esprimere consenso o meno, non si parla che per poco tempo, la durata di un polverone che  si placa dopo qualche ventata?

 

Focalizzo la mia attenzione su quattro questioni, emblematiche di questo percorso, ma l'elenco potrebbe molto allungarsi giacché ve ne sono molti altri :

I vitalizi   dei Parlamentari e dei Consiglieri delle regioni,  i costi della politica;

Il dramma delle immigrazioni in Italia e la speculazione su questo dramma.

La vicenda del terremoto  nei paesi del Centro sud del Paese;

Il Monte dei Paschi, i debitori,  la vicenda delle banche in Italia

 

Il primo dei vitalizi, anche in relazione al sistema pensionistico. Possibile che la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica e i Governi, non si siano resi conto che  è un argomento che, se non risolto in modo serio, senza le furbizie  tipo aumento dei rimborsi o altro, rimane una costante negativa nel giudizio  dei cittadini nei confronti dei politici e della politica? Questo non è” fatto loro”, o come dice qualcuno fatti nostri,  ma è un  argomento che  accentua il distacco  dalle istituzioni e che,  oltre a creare sfiducia, determina rabbia  che non si placa, seppure  rimane  senza esplosioni evidenti. E' di tutta evidenza la convinzione dei 630 più i 320 che “basta lasciarli parlare”, intanto noi andiamo avanti  completando le legislature con tutto ciò che ne consegue. Figurarsi se  questi signori  e signore pensano a rivedere  e ridurre i loro trattamenti  ed altre agevolazioni e benefici. Quando mai.

Neppure l'ex presidente del Consiglio Renzi Matteo ha compreso  questo argomento,  oppure non è stato in condizione di affrontarlo e risolverlo, di fatto non si è mosso niente di buono, per i cittadini, la politica, le istituzioni. Le elezioni prossime potrebbero rappresentare un altro momento di riflessione, speriamo che qualcuno comprenda.

 

Il secondo argomento, il  dramma degli immigrati.  Per molti di loro è concreto  il rischio della vita, ma per chi ci marcia su, sia per i viaggi della speranza (gli scafisti)  sia per alloggi ed altro, questo dramma diventa occasione di speculazione sulla miseria, e solo in presenza di episodi tragici si scopre l'esistenza di chi  sfrutta e specula sopra la disperazione di donne e uomini,  fuggiti per guerre, dittature e povertà.

Terminato  l'eco di qualche  morte  tragica,  nel mare o in un capannone  abbandonato, in tenda, o in strada,  tutti tornano a alla “normalità”, come prima. Nessuno si rende conto che in fabbriche abbandonate vivono  centinaia e migliaia  di persone  in condizioni disumane.  Possibile che nessuno  veda  niente fino a che non arrivano telecamere e giornali per raccontare eventi tragici?

Le dimensione è la gravità del fenomeno di immigrazione in Italia è molto grande, ma neppure nelle realtà  di piccola dimensioni si riesce a governarla e neppure in Europa si riesce a far capire che non bastano  i soldi, ma che ogni paese deve  fare la sua parte a partire dai paesi di provenienza.

 

Il terzo argomento, La vicenda del terremoto  nei paesi del centro sud del Paese. In questi giorni con la neve ed il freddo  si potevano vedere le popolazioni dei  comuni e delle frazioni dell'area terremotata  in condizioni di  gravissimo disagio.      Le immagini delle macerie ancora  allo stesso posto, in molte realtà, evidenziano una  drammatica lentezza, pur senza sottovalutare ne la complessità ne le difficoltà ad operare, considerando la stagione invernale.   Le preoccupazioni espresse dai sindaci e dai cittadini sono di tutta evidenza e sono presenti le immagini  di altri territori,  vedi  l'Aquila, esempi di ritardi e di casi di speculazione e molto altro.  

In queste situazioni sono importanti molte cose, ma la più importante riguarda i cittadini di quei paesi. Questi devono   tornare, possibilmente presto, per vivere e far rivivere una parte dell'Italia.

 

Infine, ma non ultimo, Il Monte dei Paschi di Siena.

Un caso  che presenta molte sfaccettature, ma che il polverone sembra indirizzarsi su qualcosa di relativo per far scaricare la rabbia dei cittadini su una questione laterale.

Si sta montando una linea di distrazione sul chi ha contratto i debiti con il Monte dei Paschi e si cerca di  centellinare la diffusione dei nomi dei debitori  e sperare che tutto si sfoghi in quella direzione.

A dire il vero non credo sia  di grande  rilievo sapere chi è debitore, è molto più importante sapere quando e come questo restituisce alla banca i soldi ricevuti in prestito, sarebbe normale che i prestiti siano stati  concessi in base a  garanzie adeguate, di solito ai cittadini che hanno bisogno le banche, quindi anche MPS, chiedono garanzie che se non rispettate  comportano gravi conseguenze.  Quindi, a fronte di  legge uguale, comportamento identico.

Al tempo stesso è da sapere, non per curiosità, quali sono le conseguenze per chi ha concesso prestiti  di ammontare rilevante, che hanno portato ad uno sconquasso disastroso di MPS  e, quindi,  chi deve pagare per i danni  all'istituto, ai contribuenti, e ai  cittadini, tutti; il terzo fronte quello dei controlli, di chi è preposto, anche in questo caso se ci sono errori o complicità si applichino le relative sanzioni o altri provvedimenti per ciò che è stato fatto o disatteso. In sostanza  chi ha ricevuto prestiti, chi ha dato i finanziamenti, senza garanzie sufficienti, chi non ha controllato,  questi devono pagare in relazione alle responsabilità,  non i cittadini che non hanno avuto nessun rapporto. Certo ci sono altri casi nei quali i cittadini sono costretti a pagare errori altrui, ma questa situazione dovrà pur cessare.

 

Si tratta di argomenti complessi che non si possono liquidare in poche righe, ma non  avrei ne la competenza ne gli strumenti per andare in dettaglio su molti aspetti delle vicende  indicate, ma che ci sia una regia occulta  per la “cloroformizzazione” dei cittadini mi pare evidente.

Il meccanismo ormai è sempre uguale:   c'è o si crea un fatto o un qualcosa che serve a distrarre, oppure  orientare l'attenzione, poi si gonfia fino a che non si sostituisce con una nuova  occasione di “attenzione”, e via di questo passo.

Se ci soffermiamo a riflettere considerando  un  tempo medio tutto appare evidente, argomenti che tornano a ondate senza che siano state  poste le basi per una loro  soluzione, vedi immigrazione, le pensioni, le grandi opere e gli appalti, i costi della politica, il lavoro per i giovani, la scuola, i problemi del sud del Paese, la sanità e le strutture, solo per un primo elenco. Seppure   non trascurando il fatto che vi sono  continue evoluzioni e cambiamenti, più rapidi rispetto agli anni del secolo scorso, appare di tutta evidenza la frenesia di affrontare  le grandi questioni che si presentano senza una costruttivo lavoro di elaborazione, ciò è dimostrato dal fatto che la fretta rende indispensabili continui interventi di “rimaneggiamento” che sono costosi e che seminano  discredito.

 

So bene che è difficile affrontare un singolo argomento, viste le interrelazioni tra economico, sociale, ambientale ed altre dimensioni regionale, nazionale europeo, mondiale, senza trascurare   la complessità di un  paese che ha leggi tanto numerose quanto utili per “gli azzeccagarbugli” che le utilizzano, quasi sempre,  per ritardare, ostacolare e aprire conflitti eterni per impedire, che ci siano miglioramenti utili per i cittadini.  Potrei riprendere moltissimi  esempi a partire dagli enti inutili mai cancellati, alle mancate semplificazioni.

Che tutto porti ad aumentare il clima di sfiducia, già molto diffuso, appare evidente, quello che non è chiaro  da dove e come  partire per invertire tutto questo e  andare verso linee  costruttive e positive per scelte oneste e per questo utili.

 

Lucca, 15 gennaio 2017

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