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Il Cav., la morte e il diavolo

 

di Federico Bini

 

Elogio dell’ultimo Cav., pirandelliano, mascherato nella consueta cera, ridente e danzante, amletico e nazareno. L’amor, le congiure, i bigliettoni ed il Milan, le patrie sentenze e Le mie prigioni, Mediaset e l’Arnoldo Mondadori. L’ imperio e la Villa di San Martino, luogo di culto, fertilità e prosperità. Il 1994 e Forza Italia. Lo spettacolo e la vita, correttamente sarebbe ‘ Lo spettacolo di una vita’. « Benvenuti a l’operà, si va in scena, è ora », disse il narrator alzando il sipario e spegnendo le luci. Click. Il buio. La morte? Niente paura. Ella è bella, saffica, dolcemente spietata. «Non bevo, mi consenta però un cognac di quelli pesanti, oltre i 40° per intenderci. Poi chiudiamo gli occhi». Un battito. Un click. Di nuovo il buio.  E se tocca l’inferno? Cit. Ennio, non lo scrittore latino, ma il Flaiano:  «i peccatori all'inferno sono tutti nudi, per cui forse ci sarà da divertirsi ». Il pubblico sbalordito voleva cacciarla e urlava in preda all’ira: « via», «malafemmena», «via », i fischi, le monetine. A quello spettacolo in fondo parteciparono tutti, berlusconiani e anti-berlusconiani, gazzette e pubblicità, libretti e manifesti. Accrebbero il mito, la fama e la gloria, le vittorie e le sconfitte. Ed ecco difensori, inquisitori, lettori, emulatori e diversamente b.                                            Il diavolo, da dietro le quinte « era talmente stanco da lasciar tutto agli uomini, che sapevano fare meglio di lui. E il Cavaliere: dove andava così corazzato, così fermo, tirandosi dietro lo stanco Diavolo e negando obolo alla Morte?» ( Il cavaliere, la morte e il diavolo, L. Sciascia). I prodighi si stracciavano le vesti temendo la fine, i capetti di partito smaniavano per ottenere l’eredità, gli ex proconsoli in territorio nazionale venivano respinti dalle guardie imperiali e i corrieri intonavano la marcia funebre. Lui non curante di esser ogni volta vicino alla morte, sprezzante del pericolo, rideva e danzava, danzava e rideva, e si godeva la scena ripetendo: «ogni tanto anche voi fatevi una risata! Fa bene alla salute, e soprattutto al cuore», che intanto faceva bum bum. E allora la morte, appagata, tornava vicina, ad un soffio. Bye Bye.

 

Lucca, 12 giugno 2016

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