logo Fucinaidee

Combattere uniti per difendere la civiltà

di Roberto Napoletano

Potremmo dire siamo tutti francesi, ma non basterebbe. Potremmo dire siamo tutti europei, ma dovremmo subito prendere atto che nessuno ha avuto la dignità di dare a noi cittadini europei almeno un esercito. Potremmo ripetere, come dicemmo il giorno dell’attentato alla libertà di ridere di tutto, la “bestemmia” che costò la vita a donne e uomini della redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi, che questa macchina del male non appartiene alla religione ma al terrorismo organizzato, una minoranza pericolosissima che vuole sfruttare le contraddizioni del mondo democratico e chiudere spazi vitali alla comunità musulmana che ha dentro di sé il Corano della tolleranza e della pace, conosce in profondità la sua identità ma vuole rispettare quella del mondo Occidentale e integrarsi con essa sia pure nella diversità.

No, questa volta, diciamo che la “terza guerra mondiale che si combatte a pezzi” da troppo tempo è tornata a colpire Parigi, è arrivata dentro casa, nel cuore della casa europea, con la forza brutale dell’atto di guerra all’Occidente, qui la risacca sanguinosa del Medio Oriente si arma con un esercito di combattenti nati e cresciuti in Francia. Brucia Parigi, brucia l’Europa. Nulla, proprio nulla, sarà come prima. A questa guerra l’Occidente e i suoi alleati devono rispondere con altrettanta forza combattendo uniti senza se e senza ma il Califfato, lì dove è armato e organizzato, Siria, Iraq, Libia, e lì dove l’esercito dei suoi seguaci in casa nostra si è mobilitato. Il seme del male è cresciuto nella pancia del Medio Oriente, ma è penetrato e si è diffuso nella pancia dell’Europa tra l’ignavia dei più. L’Europa dormiente dei troppi egoismi e delle mille miserie ragionieristiche riscopra le ragioni ideali della sua civiltà e le difenda con la forza militare e con le armi della sicurezza e della coscienza perché i valori della vita e della convivenza civile non sono negoziabili, sono valori fondanti che abbiamo costruito nei secoli e appartengono al capitale umano più importante del mondo. Per questi valori, si combatte uniti e a viso aperto, c’è scritto nell’atto anagrafico costitutivo, a meno che si decida di sostituirlo con quello di morte.

L’Europa dimostri di esistere almeno nelle tragedie, affermi con i fatti che è finita la stagione in cui ognuno combatte la sua guerra e chiude le sue frontiere, questa guerra la può combattere e vincere solo l’Occidente, tutto l’Occidente insieme, avendo la forza di distinguere tra alleati e nemici e chiamando a rispondere delle proprie responsabilità, di questi attentati contro l’umanità, di certo il Califfato, ma anche i troppi alleati nascosti di quel Califfato, in casa e fuori. La lezione della storia ci indica la strada da seguire, i 158 morti sulle strade di Parigi ci dicono che il tempo è scaduto e che senza l’intelligenza e la forza degli Stati Uniti d’Europa non riusciremo a superare il nostro 11 settembre.

(dal Sole 24 Ore - 14 novembre 2015)

Torna all'indice dei documenti
Torna alla prima pagina