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Il PD, il fuoco amico e la benzina della lega.

 

di Antonio Rossetti

 

Nella prima fase del Governo, a guida del presidente Matteo Renzi, i perdenti si erano sforzati di nascondere la loro intenzione di gruppo dissidente motivando  le loro contrarietà sui contenuti della legge del Job acts, gli atti in materia di lavoro, poi hanno scelto il terreno della riforma scuola,  in seguito la legge elettorale per la Camera, in particolare per il voto di preferenza, poi le riforme costituzionali, e in particolare il Senato che per la minoranza, come per altri dovrebbe essere elettivo.

Una minoranza che gode nel mettere in difficoltà il Pd, e spera che  cada il segretario del Pd, dalla carica di Presidente del Consiglio.

Cosa possono sperare?

Di andare a nuove elezioni? Le liste del Pd chi le farà? Forse la minoranza -opposizione del Pd?

Che sia Forza Italia, o meglio Berlusconi, a chiedere  il Senato elettivo si può capire , molto probabilmente sarà lui a sceglierli, ma la minoranza Pd, salvo cambi della segreteria del Partito dovrebbe essere lo stesso Renzi a dare le carte e scegliere i candidati. Mentre nella ipotesi di rappresentanze attraverso le Regioni sarebbe più difficile incidere  sui nomi .

Comunque ognuno fa i suoi calcoli.

Dico calcoli e non politica perché il Senato non è stato in grado, neppure la Camera, di affrontare i veri nodi, quelli che i cittadini  denunciano come inaccettabili.

Nessuna operazione sui vitalizi, sui costi e sulle indennità, sui trattamenti in genere e sulle agevolazioni in particolare. Sembra impossibile che sia in grado di riformare se stesso,  per questo cosa deve ancora succedere?

Non sono stati in  grado neppure di impedire, con regolamenti aggiornati, la farsa  dei 500 mila emendamenti di un partito, la Lega, eppure il costo di questa operazione ricadrà sui cittadini.

Infatti essendo chiaramente “benzina” sul  fuoco delle riforme tutti dovranno tentare di spegnerla, di solito il pompiere sarà il voto di fiducia.

Sarebbe, per me, una grande soddisfazione se  gli estensori degli emendamenti, che saranno certamente i 12 senatori, sul totale dei 321, appartenenti alla lega Nord e autonomie, fossero costretti ad illustrarli.

In fatti, ad oggi, il totale dei senatori e deputati della Lega, al massimo sono 12 al Senato (Lega Nord e autonomie, e 17  alla Camera dei deputati.

Sul totale di 951 sono in tutto al massimo 29.

Se non fosse per la paralisi istituzionale sarei molto curioso di ascoltare le motivazioni con le quali, i 12 senatori della Lega al Senato, sono capaci di esporre tutti i 500 mila emendamenti. Senza tagliarne nemmeno uno e senza interruzione neppure per le ore dei pasti e di sonno, per non allungare troppo il lavoro.

Si spera di andare al voto anticipato ? Con quale legge?

Anche in questo caso sia la minoranza Pd che gli altri, quali calcoli sperano di vedere  concretizzati?

Quando la smetteranno di farsi solo gli affari propri, per pensare ai cittadini che ormai, almeno più della metà, hanno deciso di non votarli più?

Scenari complessi, ma se non viene ascoltato chi poi paga il tutto qualcosa può succedere, cosa non saprei dire.

Infine la linearità, l'etica della politica o la morale.

Certo l'opposizione interna sosterrà di volere questi cambiamenti per una scelta di “alta politica” un tempo si diceva di volare alto, infatti,  alcuni nel Pd hanno deciso di andarsene, ma non hanno rinunciato a ciò che hanno ottenuto con la candidatura nelle liste Pd, nessuno ha lasciato il posto ad altri per subentrare, Enrico  Letta è una eccezione, altro che alta politica, altro che volare alto.

Gli altri continuano e continueranno a ricevere soldi ed altro, ma restano li. Come hanno fatto le decine di  transfughi nei gruppi misti o in altre formazioni, inesistenti al momento del voto.

Anche su questo argomento tanto fumo e niente arrosto, nessuna regola di comportamento codificata, solo  e pochissime e rarissime eccezioni  di tipo personale.

Poi la morale di chi dice che si deve poter dissentire, bene se è su argomenti o su scelte importanti, per le quali, comunque, vale la regola delle maggioranze; regola che vale pure nelle riunioni di condominio.

Ma i vari Bersani, o i Chiti ed altri, sono proprio sicuri di avere rispettato questa regola quando altri dissentivano sempre e comunque e loro si trovavano nelle posizioni di comando.

Vogliamo andare a leggere le storie personali dell'Ex segretario del Pd, e del Presidente della Regione Toscana e sindaco di Pistoia,  di altri  compreso il D'alema Massimo?

Altri tempi o altri Renzi?

Infatti più che una battaglia politica sui contenuti, ormai, siamo alla questione personale e il massimo godimento per i dissidenti Pd è la caduta del Governo a guida del segretario del Pd.

Se questo è il loro obiettivo possono sempre sperare di realizzarlo, meglio se poi nessuno di loro potrà ancora contare su una candidatura  nel partito che hanno picconato con insistenza.

Si lamentano perché Renzi è così? Sono stati gli iscritti e simpatizzanti ad eleggerlo, o no.  Cuperlo,  Civati ed altri si sono opposti e hanno perso, dovrebbero governare il partito coloro che sono in minoranza?

Se hanno i numeri per cambiarlo lo facciano, ma se è odiosa la “dittatura della maggioranza” figuriamoci se non lo è ancora di più la dittatura della minoranza.

Se l'obiettivo è sperare nella crisi di Governo e  a nuove elezioni si accomodino pure, il Paese è già collaudato per superare crisi molto gravi, la cosa che potrebbe accadere è che si stanchi davvero di questa classe politica che  fa solo “i cavoli suoi”. Ormai l'elenco è lunghissimo va dalle Regioni che sprecano e abusano, alla corruzione presente e dilagante in ogni dove. I dati ci dicono che l'economia va un po meglio ma.........., almeno che si pensi, ogni tanto, alle conseguenze di atti irresponsabili.

Forse è troppo, ma qualcosa si dovrà pur fare.

 

Lucca, 10 agosto 2015

 

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