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E adesso che cosa succede? I punti e l’agenda dell’accordo Grecia-Ue

di Antonio Pollio Salimbeni

Cliccare qui per il comunicato finale dell'Eurosummit (lingua inglese)

Con l'accordo ci sono le condizioni per aprire il negoziato sul prestito chiesto dalla Grecia all'European Stability Mechanism, il Fondo salva-stati di cui sono azionisti gli stessi governi con i loro ministri delle finanze. Per approvare il mandato alcuni governi dovranno passare per il loro parlamento, ma il primo parlamento sul quale sono puntati i fari è quello greco che entro mercoledì dovrà approvare una serie di misure urgenti che fanno parte della lista delle “azioni prioritarie”. Tale passaggio è fondamentale perchè chiarirà definitivamente se la Grecia è in grado di far corrispondere agli impegni presi a Bruxelles coerenti decisioni ad Atene. «L'assunzione di responsabilità da parte delle autorità greche è la chiave e un'attuazione positiva deve seguire gli impegni politici», è scritto nel documento finale concordato dai 19 leader della zona euro.

Misure urgenti

Entro mercoledì 15 luglio il Parlamento greco deve approvare la semplificazione dell'Iva e l'allargamento della base fiscale per aumentare le entrate (ciò include la fine graduale dello sconto dell'Iva nelle isole eccetto quelle più periferiche); le misure sulle pensioni con l'aumento dell'età pensionabile e le norme per scoraggiare il pensionamento anticipato; la piena indipendenza dell'ufficio nazionale di statistica (Elstat); le norme per introdurre tagli di spesa “semiautomatici” in caso di deviazione dagli obiettivi di surplus primario dopo l'approvazione di Commissione, Bce e Fondo monetario. Entro il 22 luglio va approvato il codice di procedura civile. Solo dopo l'attuazione legale di questi quattro atti l'Eurogruppo deciderà di dare il mandato a Commissione, Bce e Fondo monetario (che resterà nella partita greca) a negoziare il “memorandum of understanding” con Atene.

Riforme

Il governo greco, è scritto nel documento, deve “ipegnarsi formalmente” a rafforzare le proposte identificate dai creditori “con un chiaro calendario di attuazione per la legislazione per avere chiarezza sulla direzione delle scelte nel medio termine”. Cinque i settori di intervento: riforma ambiziosa delle pensioni e misure per compensare le sentenze della corte costituzionale sui provvedimenti per la previdenza e attuazione della clausola 'zero deficit' o misure alternative entro ottobre; apertura dei settori commerciale, della proprietà delle farmacie, di certe professioni come il trasporto via mare; privatizzazione dell'operatore di trasmissione dell'elettricità Admie “a meno che non ci siano misure con effetti equivalenti sulla concorrenza”; revisione della contrattazione collettiva comprese le norme sui licenziamenti “con un calendario e un approccio concordato con le istituzioni”; misure per il settore finanziario in particolare per i crediti in sofferenza e per elilminare “le interferenze politiche soprattutto nelle nomine” (agenzia Radiocor).

(dal Sole 24 Ore - 13 luglio 2015)

Commento

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