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Fassina: Ma dove vive?

 

Di Antonio Rossetti

 

Chiedo scusa se ho personalizzato un argomento con riferimento ad un Parlamentare  del Pd.

Ho sentito una dichiarazione di Fassina ( PD) che parlava del  rischio di un Parlamento di nominati in conseguenza della legge elettorale in corso di discussione, cosi detta Italicum.

Chi sono i Nominati

Non vorrei essere irriverente, ma credo che Fassina abbia scarsa memoria.

Può darsi che una parte degli eletti della futura Camera dei Deputati  sia di nominati, nel caso dell'Italicum,  sarebbe comunque un  passo in avanti rispetto alla composizione attuale.  Anche per i deputati eletti nelle liste del Pd.  Le candidature dell'attuale legislatura (presente lo stesso Fassina)  vennero decise così. All.1) e All.2)

Che un nominato chieda di non essere inserito nelle liste di nominati è una giusta aspirazione.

Da dove si incomincia a cambiare sistema lo  può  proporre un nominato ?

 

 

Le preferenze

Oltre a l'argomento dei “nominati” c'è un'altra posizione, quella di coloro che ritengono l'eliminazione delle preferenze la soluzione per la corruzione. In sostanza sarebbero le preferenze  a causare la corruzione.

Le preferenze, certo danno l'idea positiva di consentire  la possibilità di scegliere, ma nella sostanza si può avere solo un surrogato. Una idea di preferenza più che una possibilità di scelta.

Premetto di essere favorevole alla possibilità di scegliere  tra le candidature, ma è ancora più importante definire come si scelgono le candidature.

In presenza di partiti che hanno scarsa dimestichezza o che praticano raramente  le regole della partecipazione degli iscritti, dove questi ci sono, nella vita del partito stesso per decidere di programmi e di uomini, il voto di preferenza può essere una  scelta condizionata.

 

Le ipotesi possono essere sostanzialmente due: la prima è che nella lista vi sia un capo lista  e altre 3 o quattro candidature di sconosciuti, o di amici, che sono  canditati per non nuocere e non faranno niente per essere eletti (non sarebbe una novità). La seconda è che nelle liste, oltre al capo lista vi siano parenti stretti o candidati talmente squalificati da costringere l'elettore a scegliere “liberamente” un nominativo, ma di fatto l'alternativa è inesistente o peggiore della proposta del capolista.

Non è facile, ma solo con la possibilità di partecipare alla indicazione delle candidature è possibile avere delle candidature  non “imposte” e tra queste esprimere una preferenza. In sostanza  la scelta  delle persone da eleggere viene prima della formalizzazione delle liste (una sorta di primarie  con regole chiare e con possibilità di larga partecipazione degli elettori).

Se ciò avverrà all'interno dei partiti o in altro modo questo riguarda chi si propone  come soggetto politico. 

Chi non condivide dice che le preferenze sono causa di corruzione.

Trascurare gli effetti che nel corso degli anni sono avvenuti per voto di scambio e per pacchetti di voti comprati e pagati in vario modo sarebbe  sbagliato, ma trascurare che da anni il voto di preferenza non esiste  per il Parlamento e in grandissima parte delle Regioni, è perlomeno colpevole.

I meccanismi  della corruzione, della concussione, degli abusi, degli sprechi sono radicati  e purtroppo diffusi e non sono certo  intaccabili, in modo decisivo  dalla preferenza. Se questo fosse legato  all’assenza del voto di preferenza, saremmo a posto, considerato che attualmente le preferenze non ci sono in molti casi (Camera, Senato e molte regioni) .

Si dovrà discutere del sistema di elezione dei sindaci, dei poteri dei sindaci, del modesto ruolo  delle giunte e dei consigli, di altre figure che decidono in modo”monocratico”, senza controlli e senza contrappesi. Figure di singoli che si trovano ad assumere troppo potere, quindi esposti a pressioni forti e continue per decidere,  senza i necessari controlli.

Non sarà facile estirpare questa “maledizione”, i casi sono così frequenti da non apparire neppure  gravi, c'è quasi una assuefazione, quasi un male non sanabile.

Certo richiamare valori morali può apparire fuori tempo, ma fino a che non vi sarà vergogna per i reati commessi, nel caso specifico corruzione e concussione, quasi da considerare una medaglia al valore il rinvio a giudizio e un  premio l'arresto e la condanna, sarà difficile estirpare questo sistema così dannoso per il paese.

I provvedimenti dovranno essere  chiari e concreti.

Se dopo venti anni gli attori sono sempre gli stessi e, in modo più o meno rozzo, continuano a sfaccendare,  vuol dire che  gli errori sono evidenti, oppure che la strada  scelta non è quella giusta, ma occorre altro.

Infine le regole di appartenenza.

Valgono sempre, o a seconda dei casi,  le regole che quando si vota il risultato vale anche per coloro che  sono in minoranza, sull'argomento?

Se invece c'è una minoranza o gruppo a  opporsi all'interno e che si manifesta all'esterno fino a causare la crisi di un  governo e del partito si può definire una  nuova formazione politica?

Lo statuto del Pd contiene  norme  circa il rispetto delle regole? 

Altri partiti  come regolano la materia ?

( Il riferimento al Pd  è  da osservatore ai temi del Paese e al Governo ),

Sono tre punti,  in qualche modo si legano,  sui quali però occorre un serio approfondimento e per i quali  le soluzioni non sono ne facili e neppure rapide. Occorre incidere nella cultura del paese per riaffermare valori che non siano solo richiami al passato, non sempre  da riprendere, ma che abbiano basi solide per oggi e per il futuro.

Riparare in corsa non è facile ma è indispensabile.

 

 

All.1

Pd, sì della direzione alle liste elettorali.
Bersani: "Donne al 40%, è una rivoluzione"

Il segretario sottolinea la nutrita presenza femminile. A bordo anche quattro esponenti del mondo cattolico. Polemiche a livello locale: il pugliese Sergio Blasi prima si dimette dall'incarico di segretario regionale del partito, poi ci ripensa. In Sicilia trovato l'accordo, Corradino Mineo capolista al Senato. Enzo Bianco e Bruna Brembilla rinunciano alla candidatura

ROMA - "La presenza femminile nelle liste è intorno al 40 per cento. Una rivoluzione civile da valorizzare e segnalare". Così Pier Luigi Bersani, aprendo la direzione del Pd che ha approvato la http://www.repubblica.it/politica/2013/01/08/news/scheda_tutti_i_capilista_del_partito_democratico-50146294/composizione delle liste dopo il sì unanime del comitato elettorale, mette l'accento sulle donne nelle liste. "Sono 15 su 38", aggiunge Enrico Letta.

Una rappresentanza quasi completamente rinnovata, con molti giovani e molte donne, e all'80% bersaniana. E anche se Rosy Bindi, Enrico Letta e Dario Franceschini sono comunque capilista nelle varie circoscrizioni, si può dire che non esistono più le correnti interne. "Le liste- spiega ancora il segretario- sono all'insegna della competenza, del pluralismo e della professionalità". "Da stasera dobbiamo considerarci in campagna elettorale - aggiunge -.  Sfruttiamo al meglio il vantaggio sui nostri competitori". Poi risponde alle critiche di Monti a una parte della sinistra che soffoca la crescita: "Non ho capito cosa voglia dire monti sulla sinistra che frena la crescita. Quando ho fatto il ministro ne ho fatte di riforme, forse più di quante ne abbiamo viste in questo anno".

 

All.2

 

http://www.repubblica.it/politica/2013/01/08/news/scheda_tutti_i_capilista_del_partito_democratico-50146294/L'ELENCO CON TUTTI I CAPILISTA

Politiche 2013, le liste con i nomi dei candidati del PD

Scritto da Redazione Ustation il 09 gennaio 2013 » U-City: Roma

Approvata la composizione delle liste del Partito Democratico in vista delle elezioni politiche. Molti nomi nuovi e spazio alle donne

 

Il 40% dei candidati nelle liste del PD è composto da donne. Punta sulla ricca presenza femminile il segretario del PD Pierluigi Bersani, dopo l'approvazione della composizione delle liste in vista delle politiche. Una rappresentanza che vede nomi nuovi, molti giovani, donne e in stragrande maggioranza di corrente bersaniana.

L'ELENCO DEI CANDIDATI http://www.ustation.it/articoli/2737-politiche-2013-i-candidati-alla-camera-del-pdALLA CAMERA E http://www.ustation.it/articoli/2738-politiche-2013-i-candidati-al-senato-del-pdAL SENATO

Tra i capilista anche Rosy Bindi, Enrico Letta e Dario Franceschini, oltre allo stesso Bersani, ma non mancano certo alcune sorprese, come quella del direttore di RaiNews Corradino Mineo in Sicilia.

Ecco l'elenco dei capilista del Partito Democratico.

-Trentino: Giorgio Tonini (Camera), Gianclaudio Bressa (Senato).

-Friuli Venezia Giulia: Gianna Malisani (Camera), Francesco Russo (Senato)

-Lombardia: Pier Luigi Bersani (Lombardia 1-Camera), Carlo Dell'Aringa e Cinzia Fontana (Lombardia 2 e 3- Camera), Massimo Mucchetti al Senato.

-Veneto: Pier Paolo Baretta (Veneto1-Camera), Davide Zoggia (Veneto2-Camera), Laura Puppato (Senato).

-Liguria: Andrea Orlando (Camera), Donatella Albano (Senato)

-Piemonte: Cesare Damiano (Camera-Piemonte 1), Mino Taricco (Camera-Piemonte 2), Ignazio Marino (Senato)

-Emilia Romagna: Dario Franceschini (Camera) - Josefa Idem (Senato)

-Toscana: Maria Chiara Carrozza (Camera), Valeria Fedeli (Senato)

-Lazio: Pier Luigi Bersani (Camera-Lazio 1), Donatella Ferranti (Camera-Lazio 2), Piero Grasso (Senato).

-Umbria: Marina Sereni (Camera), Miguel Gotor (Senato)

-Abruzzo: Gianni Legnini (Camera), Stefania Pezzopane (Senato)

-Marche: Enrico Letta (Camera), Camilla Fabbri (Senato)

-Molise: Danilo Leva (Camera), Roberto Ruta (Senato)

-Campania: Guglielmo Epifani (Campania 1-Camera) e Enrico Letta (Campania2 -Camera), Rosaria Capacchione (Senato)

-Basilicata: Roberto Speranza (Camera), Emma Fattorini (Senato)

-Calabria: Rosy Bindi (Camera), Marco Minniti (Senato)

-Puglia: Franco Cassano (Camera), Anna Finocchiaro (Senato)

-Sardegna: Alba Canu (Camera), Silvio Lai (Senato)

-Sicilia: Pier Luigi Bersani (Sicilia 1- Camera), Flavia Nardelli (Sicilia 2 -Camera) Corradino Mineo (Senato)

 

Lucca, 2 aprile 2015

 

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