logo Fucinaidee

I nostri "mattei nazionali":
il Matteo milanese è la più formidabile assicurazione sulla vita politica del Matteo fiorentino

di Paolo Razzuoli

ve ne sarete ampiamente accorti: da un pezzo in qua Salvini e' un po' ovunque.
Ci addormentiamo la sera che c’è Salvini che parla a Porta a porta e ci svegliamo la mattina che c’è Salvini che parla a Omnibus. Poi vediamo il telegiornale o ascoltiamo il Gr e c’è Salvini, la rassegna stampa e c’è Salvini, la Vita in diretta e c’è Salvini, Pomeriggio 5 e c’è sempre lui, Salvini, onnipresente come padre Pio di cui si diceva potesse essere in più luoghi contemporaneamente.
c'e' una differenza pero': il santo del Gargano appariva sempre con lo stesso saio mentre Salvini ha una felpa per ogni comparsa mediatica, Lumbardìa e Sicilia, pro Roma e contro Roma.

Insomma, ora come ora nessun leader politico sembrerebbe avere una esposizione mediatica superiore a quella di Salvini. Una vera e propria overdose.

Una domanda viene quindi spontanea: come mai il Matteo fiorentino gli lascia tanto campo?

Certamente non per ragioni di galateo politico. Renzi, la cui intelligenza, determinazione e astuzia credo siano fuori discussione, del galateo politico ha mostrato di non farsene un gran cruccio e, personalmente, vista la situazione, non credo debba essergliene fatta poi una colpa cosi' grave.

Io penso che nessuno piu' di Renzi abbia da guadagnarci dalla sovraesposizione mediatica di Salvini: un politico che parla alla pancia del centrodestra, ma non alla sua testa. Volete una riprova: provate a parlare con il tipico elettore di Berlusconi, un esponente delle professioni e/o della piccola e media impresa, e chiedetegli se teme piu' Salvini o Renzi. Vedrete che la risposta sara' inequivocabile: Renzi non fara' tutto cio' di cui il Paese ha bisogno, ma di Salvini nemmeno parlarne.

IL blocco sociale che ha consentito a Berlusconi di vincere ben tre tornate elettorali non ha il profilo di quello incarnato da Salvini. Berlusconi ha prevalentemente raccolto il consenso di un blocco sociale convinto che l'Italia avesse bisogno di una profonda azione di modernizzazione, attraverso la liberazione della societa' da una politica che l'aveva oppressa, in nome di una sorta di mandato messianico che le attribuiva una funzione "pedagogica e ortopedica", vale a dire educatrice e raddrizzatrice.
L'affermazione del berlusconismo, magistralmente indagata in un libro di Giovanni Orsina di cui consiglio la lettura, ("Il berlusconismo nella storia d'Italia" Ediz. Marsilio 2013) non e' certamente ne' il risultato dell'ignoranza degli elettori, ne' quello dell'influsso della tv commerciale, come da sinistra si e' banalmente sostenuto. E' evidente che i mass-media qualche ruolo lo hanno, ma questo riguarda tutti.
La verita' e' che nel consenso al berlusconismo, poi finito nel peggiore dei modi, la maggioranza degli elettori ha visto una possibile via di fuga rispetto al predominio di una sinistra arrogante, manichea, conservatrice, invasiva, anche se, con una buona dose di ipocrisia e con l'aiuto di un'ampia parte degli intellettuali, e' riuscita a costruirsi una immagine di perbenismo e di dedizione alle cause piu' nobili.

Le maggiori fortune elettorali, Berlusconi le ha ottenute su una proposta politica incanalata (se in buona o cattiva fede e' un'altra questione) nella tradizione e nella cultura politica del popolarismo europeo. Questo era il profilo del PdL: proposta che ha suscitato anche il mio interesse, se pur con cautele poi rivelatesi profetiche.

Il centrodestra incarnato da Salvini e' tutt'altra cosa. Il popolarismo europeo non centra niente, anzi e' deltutto alternativo, alla deriva lepeniana, antieuropeista e antieuro di Salvini. Anche sugli immigrati le strade non coincidono. Una cosa e' chiedere una gestione del fenomeno in modo politicamente accorto e suffragato da analisi serie, sicuramente non in sintonia con certi atteggiamenti buonisti, populisti e demagogici di certe frange della sinistra. Altra cosa e' il verbo di Salvini, alimentato con tesi sbrigative, politicamente superficiali e non raramente volgari.

Puo' essere che alle prossime elezioni la Lega e Forza Italia si presentino assieme: sara' una ammucchiata elettorale, mai potra' essere un blocco politico vincente.
Ormai le condizioni di scenario politico sono molto cambiate. Renzi sta occupando gran parte del centro e vedremo come andra' a finire con la sinistra Dem.
Il berlusconismo e' tramontato ed al momento non vi e' alcuna possibilita' di una sua replica.
Il centrodestra incarnato da Salvini potra' forse arrivare al 20%, ma mai potra' vincere le elezioni e divenire forza di governo.

Ecco quindi che il centrodestra di Salvini e' la migliore assicurazione sulla vita politica di Matteo Renzi.
Il Matteo fiorentino lo sa benissimo.

Lo immaginate, nel suo bellissimo Ufficio di Palazzo Chigi, entra un suo collaboratore un po' agitato: "Matteo, ma lo vedi Salvini, e' sempre in televisione e sui giornali, dobbiamo fare qualcosa, non possiamo consentirgli questa vera e propria overdose mediatica".
Renzi, senza per nulla scomporsi: "Ovvia, lascia fare; ma un lo vedi che ci fa la campagna elettorale gratis e per noi senza alcuna fatica...."

Lucca, 9 marzo 2015

Torna all'indice dei documenti
Torna alla prima pagina