Di Antonio Rossetti
La discussione sui temi del lavoro, statuto dei lavoratori e nuove proposte dovrebbe tenere conto, in modo concreto, delle molte situazioni di crisi, spesso presenti da lungo tempo.
Politiche attive, ammortizzatori sociali, incentivi e riduzione dei costi diretti e indiretti per il lavoro necessitano di attività coordinate. La risorsa umana o capitale umano non può essere liquidata come si trattasse di oggetti superati.
Il Tentativo di ricostruire una parte dell’elenco delle imprese in crisi, per cause diverse, è legato alla volontà di fornire elementi di valutazione utili per comprendere ciò che sta avvenendo in Italia.
Un elenco incompleto che non tiene conto di tutte le situazioni di crisi, ma di una serie di vertenze che hanno raggiunto fasi acute e gravi e che sono arrivate in sede di Governo centrale .
Delle piccole e piccolissime imprese e della loro rilevanza nel Paese, nell’ economia, e del loro rilievo occupazionale e professionale, possiamo prendere in considerazione i dati aggregati che le rispettive rappresentanze forniscono (artigianato, agricoltura, servizi, professioni) in questa circostanza non messi in evidenza.
Dalla lettura delle aziende di seguito elencate possiamo cogliere aspetti interessanti, primo fra tutti quello di una difficoltà storica di attuazione di politiche attive per il lavoro e l’occupazione. E’ difficile leggere proposte di riqualificazione e reimpiego del personale in eccesso o licenziato, si potrebbe dire che di politiche attive per il lavoro non c’è niente di nuovo.
Nell’elenco è presente qualche esempio di trasferimento di imprese in altri Paesi e di multinazionali che si disimpegnano in Italia.
Difficile stabilire se vi sono errori ritardi da parte delle nostre imprese e se, come in passato, il problema centrale è ancora la debolezza dei settori ad alta intensità occupazionale (manifatturiero del tessile, abbigliamento e calzature, ormai ridotti a numeri modesti, seppure rilevanti nell’alta moda italiana nel mondo. Vale per tutti i casi la scarsa competitività internazionale delle nostre imprese? Visti i dati dell’Export Italiano del primo semestre 2014 non sembra questo in problema, almeno non vale per tutti i settori.
L’ultima considerazione, molto breve, riguarda l’informazione che si può ricevere solo i presenza di episodi particolarmente evidenti, mentre è quasi impossibile avere un quadro generale delle situazioni che scopriamo quasi per caso.
Proprio mentre si parla di interventi per le politiche del lavoro e dell’occupazione è bene avere qualche informazione sulla realtà che questi interventi si trovano ad affrontare.
Un dato che (seppure parziale per quanto detto sopra) interessa circa 100.000 posizioni lavorative molto deboli e in gran parte destinate a concludersi con perdite nette di occupazione, oltre che impoverire il tessuto economico e produttivo del nostro Paese.
1) ACC di Belluno, in amministrazione controllata, 600 persone senza lavoro.
2) ALCATEL, 200 addetti in esubero su 585, trasferimento attività in Usa (fino ad oggi svolta a Vimercate con 585 dipendenti).
3) 4U servizi, Palermo, Call Center, azienda trasferita in Albania il 30-6-2014 da dicembre 2014 rischio per 390 posti di lavoro.
4) Abit Grugliasco ( latte –mozzarelle) chiude 97 dipendenti a casa a fine 2014.
5) Acqua Marcia Turismo ( Sicilia) Risolta in parte con part time a 30 ore, per alcuni dipendenti, esternalizzazione di parte delle attività con recupero esuberi.
6) Accenture Out Sourcing, Palermo, Call Center persa clientela, 262 persone in mobilità.
7) AGILE (ex Eutelia) al 31 dicembre 2014, licenziamento per 780 persone.
8) Agrati Collegno Bulloni, chiusa due anni di Cassa integrazione straordinaria, scade aprile 2016, 82 persone senza lavoro .
9) Alpi Legno vertenza aperta, mobilità per 250 persone su 500.
10) ALITALIA Roma 2.225 esuberi (1.000 in mobilità; 1225 ricollocabili all’interno della nuova società) .
11) Alcoa, un anno di cigs, ma tutto il personale è a rischio licenziamento, non disponibile il numero addetti.
12) Ansaldo Breda, 147 in cig ordinaria verifica a breve.
13) Artenws Italia, Udine, fallita, 150 posti persi.
14) Ast Acciaierie, Tyssen Group, Terni 550 esuberi.
15) As Koll( asti motori) Asti 70 in mobilità.
16) Atahotel catena albrghi Ex Ligresti, 81 in mobilità su 384 dipendenti.
17) Atitech, manutenzioni aerei, 135 in mobilità su 635.
18) Autogrill Capodichino erano 80 in pericolo con il subentro rientrano tutti
19) Autogrill di Rozzano , 43 esuberi su 505.
20) Banca delle Marche (Jesi – Pesaro - Macerata) uscite incentivate 400, manca il riferimento sul totale addetti.
21) Beltrame messi in Mobilità 331, ripresa e cassa integrazione straordinaria e mobilità.
22) Berco erano previsti 611 in mobilità, Cassa integrazione straordinaria e dimissioni volontarie.
23) Bertocci, Sestofiorentino, accessori bagno, cessata, 71 licenziati.
24) Build Teach ( Marcegaglia) Taranto, fotovoltaico, cessazione persi 134 posti di lavoro.
25) Carapelli olio (Firenze –Milano) Cassa integrazione straordinaria per 55 su 280 dipendenti .
26) Cartiera Burgo, Trieste, accordo con mobilità per 30 persone, manca il dato totale addetti.
27) Cartiera Rivignano, 70 dipendenti, 23 Esuberi in CIGS.
28) Cartiera Romanello Udine, chiusura, 125 licenziamenti.
29) CARIFE (Cassa risparmio Ferrara) 295 esuberi, accordo per gestire dimissioni volontarie, pensionamenti, part-time, solidarietà (manca il totale addetti) ;
30) Carrier , Villasanta, condizionatori, 312 totale addetti, trasferimento in Repubblica CECA - dimissioni incentivate per 60 unità con 70 mila euro ciascuno; mobilità.
31) Castelli mobilificio, Bologna, fallimento 130 posti perduti c’è interessamento di Pavan per intervenire.
32) CDC , Pontedera, Informatica 280 in totale di cui 183 in Cigs e mobilità.
33) Cementificio Holcim (Como) spegne il forno 164 dipendenti e 300 indotto a rischio.
34) Cementir , 98 in CIGS, resteranno in 42, perdita 56 posti di lavoro.
35) CIR Rimorchi concordato preventivo 400 dipendenti a rischio ( tra Torino-Pescara-Verona).
36) Coca cola ( Gaglianico-Verona) procedura di mobilità in Italia 306 (manca il dato totale degli addetti).
37) Coop Afragola a rischio 225 posti di lavoro;
38) Dayli, liquidazione catena di negozi, 500 dipendenti in CIGS per 12 mesi; erano più di mille i dipendenti ricollocati, chiusi 167 punti vendita.
39) Della Ciana, Perugia, produzione cashmere, 30 persone in CIGS, senza prospettive.
40) DeTomaso, a rischio 950 posti di lavoro (128 a Livorno e 822 a Torino) .
41) DITEC (Quarto D’altino) gruppo svedese Assa Abloy metà produzione in Cina; restano 36 occupati e per 17 disponibilità di 24.000 a favore di aziende per ciascuna assunzione.
42) DOMETIC Italy (Forlì) multinazionale svedese, condizionatori, 75 addetti in totale di questi 26 esuberi, Cigs e mobilità e dote di 20-30 mila euro per ciascuna uscita.
43) Elettrolux resta almeno fino al 2017.
44) Embarco di Riva (compressori x frigoriferi) 573 contratti di solidarietà e 20 persone in mobilità volontaria.
45) ENI Gela, 3.500 a rischio tra diretti e indiretti .
46) ENI Gela 1.100 di cui 400 in CIG, al 2017 400 esuberi.
47) ENI SYNDIAL ( produzione cloro, Sicilia, chiusura 60 senza lavoro.
48) E.ON, 60 persone in mobilità e 60 occupati in manutenzione a rischio.
49) ERICSSON multinazionale svedese, mobilità incentivata, contratti di solidarietà e riqualificazione del personale.
50) ESAOTE (Firenze e Genova) sistemi diagnostici bio medicali, 680 esuberi(esternalizzazione e chiusura reparti).
51) Ex Filanda di Casarano, addetti 370, in crisi verso il fallimento.
52) Ferretti, Forlì, Yacht lusso, 400 operai, società cinese Weichall, ammortizzatori sociali 50 incentivati a dimissioni.
53) Fiat, lo stabilimento abbandonato da Fiat 2011, 1700 in Cassa integrazione da quasi 3 anni fino 2014, subentro?
54) Fincantieri, Palermo, 472 in organico, 270 in Cassa integrazione straordinaria, 140 esuberi
( pensione-part time- rotazione cigs) .
55) Finmeccanica (Augusta Westland) accordo per mobilità di 545 unità negli 8 stabilimenti in Italia.
56) Fiorucci, Pomezia, contratti di solidarietà per 485 addetti su 600. Indefinito numero finale
57) Guess( trasferita in Svizzera) (lavoravano su commesse) la Focus Europa di Crevalcore chiude, 50 lavoratori, due anni di cassa integrazione straordinaria con incentivi in uscita fino a 36.000 euro.
58) Ground Care, fallita (850 posti perduti) il curatore è in ricerca di acquirente.
59) Ideal Standard, Organico 450 (Orcenigo) Pordenone, Cig in deroga, ci sono proposte per rilevare l’attività da parte di due cooperative.
60) IES di Mantova, ( petrolchimico) ( proprietà ungherese) 390 +600 indotto, rimarrebbero ricollocabili 85 ad orario pieno, non cassa integrazione.
61) ILCEA Vallette, pellame - calzature- 60 posti a rischio, in liquidazione, no cassa integrazione.
62) Ilva, 11.509 dipendenti a Taranto, riduzione del 34% del salario.
63) Industrie grafiche ( Umbria) S.r.l fallimento persi 20 posti lavoro.
64) Indesit addetti 1783 (900 a Fabriano; 883 Caserta ) cassa integrazione straordinaria.
65) Infocontact Call Center , 1600 posti senza futuro, amministrazione straordinaria.
66) Iribus, Valle Ufita, 412 dipendenti sono in cassa integrazione straordinaria .
67) Italcementi ( Pescara-Padova-Pavia) chiusure di stabilimenti 200 esuberi su 689 dipendenti + 176 indiretti, ricerca investitore .
68) ITALTEL , 450 esuberi, cigs e uscite volontarie in totale 1300 addetti in Italia, la maggior parte a Castelletto.
69) ITTIERRE, tessile, Isernia, cigs 600 dipendenti.
70) JABIL ( americana) Componenti elettronici, Caserta, esubero 400 su 750.
71) KNAUF (tedesca) pannelli termoacustici, Chivasso, 28 Licenziamenti.
72) Keller, Villacidorio, elettromeccanica, Cagliari, ricerca di nuovo imprenditore, 450 da ricollocare.
73) LACTALIS ( francese) ( Bergamo e Lecco) alimentari, 226 , trasferimenti, incentivi uscita, pensionamenti.
74) LEADRI,Lecce, avvio mobilità per 63 lavoratori.
75) LEAR E CLERPEM, Termini Imerese, ex indotto Fiat Sedili e imbottiture, 174 in liste di mobilità.
76) Lucchini, Piombino, 2200 in contratti di solidarietà e in Cig l’indotto.
77) LUCCHINI, Trieste, cigs di 285 a rotazione, su 476 dipendenti.
78) LYNDELL Basel (multinazionale olandese- americana ) 41 esuberi.
79) Magna Closuers, crisi superata.
80) Mandarina DuK, abbigliamento, 17 esuberi.
81) Marangoni, 500 persone con orario ridotto, licenziamenti.
82) Marcegaglia siderurgia, trasferimento e chiusura a Sesto S.Giovanni, numero non dichiarato.
83) Menic Sunedison, chiusura e perdita di 200 posti di lavoro.
84) Menarini farmaceutica, Firenze, contratti di solidarietà per 1.600.
85) Merck, multinazionale Usa, farmaceutica,243 in mobilità, nel gruppo in totale nel mondo 8.000 esuberi.
86) Mercure, centrale elettrica, perdita posti di lavoro 50+(50 indotto).
87) MERIDIANA, 1500 in cassa integrazione straordinaria, tutti a rischio.
88) MERLONI, Fabriano, 1400 in cassa integrazione , complicazioni giudiziarie.
89) Metropolitana, Napoli, 48 lavoratori in cassa integrazione.
90) MICRON multinazionale Usa, tagli ad Agrate Brianza223 su 507 ; a Catania 128 su 324 ; a Napoli 53 su 131, all’Aquila 17 su 92 . Riepilogo 421 su 1.154
91) Microvett, Imola, 17 in mobilità,
92) MIVAR, Abbiategrasso, 40 in mobilità da dicembre 2014.
93) MVB di Zogno , manifattura Valle Brembana, 330 dipendenti in cassa integrazione straordinaria.
94) Montefibre, dopo 5 anni di cassa integrazione straordinaria ha chiuso, dati non presenti,
95) Natuzzi, trasferita in Romania, 400 uscite volontarie incerto il futuro per 600, altri 400 assorbilbili.
96) NewLat, Bologna e Reggio, cassa integrazione in deroga per 220 lavoratori.
97) NH Italia ( alberghi) 392 lavoratori in mobilità dal 2012, 80 licenziamenti.
98) NOKIA solution ( finlandese) da 3.000 a zero occupati .
99) Officine Ferroviarie Veronesi, amministrazione straordinaria, oltre 200 lavoratori interessati.
100) OM Bari, 220 in cassa integrazione straordinaria, ipotesi futura incerta.
101) Omsa - Golden Lady si è trasferita in Serbia, su 340 addetti, 145 collocati in azienda del legno e 43 in cassa integrazione straordinaria. ( persi 200 posti netti) .
102) Pallini e Bertoli, S.Giorgioa Nogaro, 140 in cassa integrazione a zero ore.
103) Parima di Macerata (elettronica chiuso a Catania) 18 a casa senza stipendio.
104) Perugina vertenza aperta, dati non presenti.
105) Piaggio Aereo, Savona, 165 in pericolo lavoro, trattative aperte.
106) Pininfarina, Torino, 300 dipendenti interessati, vertenza aperta.
107) Pirelli (Figline Valdarno) 390 addetti, garanzia di attività fono al 2017.
108) Plasmon ( Milano-Parma) 216 esuberi su 900 addetti.
109) Pomapa (calze) Asole e Medole, produzione trasferita in Serbia, esuberi 200.
110) POSTE ITALIANE, vertenza difficile previsti 750 posti in meno.
111) PRB, Fermignano Marche, 65 esuberi.
112) PROFIT Group, (Odeon Tv , ecc) 110 esuberi.
113) RDB , Bitetto, 70 posti perduti.
114) Reteitalia, Roma, vendita della società da parte del Ministero Sviluppo economico non risolta.
115) ROLAND Acquaviva ( azienda giapponese) strumenti musicali, trasferita in Cina, rischio 150 posti.
116) SAFILO Martignacco, occhiali, 540 a rischio licenziamento.
117) Sandretto Torino, 138 in cassa integrazione straordinaria, possibile assorbimento da acquirente.
118) Sangemini, acqua, a rischio 136 posti.
119) SAREMAR , traghetti via mare, 200 posti a rischio.
120) EX SATIZ , Moncalieri, 196 posti a rischio.
121) SAVES, Firenze, mattoni in vetrocemento, Cigs 100.
122) SGL Carbon (Narni Scala e Lainate) vertenza aperta .
123) SIRTI , impianti TLC, 139 esuberi su 809 addetti.
124) SITCOM ( tv alice, Nuvolari ecc,) 74 esuberi su 94.
125) Sistemi Informativi, gruppo IBM, 292 in cassa integ. Straord.
126) SULCIS Iglesiente( Sardegna) ( azienda russa) vertenza aperta con 302 in CIGS su 700.
127) Targetti Sankey, ( Firenze) 160 esuberi su 260.
128) Tele performancer, Taranto, call center, addetti1800 + 1000 atipici a rischio di chiusura.
129) THUN Ceramiche, Bolzano, mobilità di 30 persone su 186 (sono 360 negozi monomarca di cui 55 gestiti direttamente).
130) Telecom Italia( Milano) 32.000 su 64.000 sono in contratto di solidarietà fino al 2015.
131) TELENORBA ( Bari) 73 licenziamenti su 186.
132) Termini Imerese, sono 2.000 persone senza futuro definito.
133) Tirreno Power (energia elettrica) 3 centrali in Italia, 315 licenziati su 521.
134) TROMBINI, pannelli di truciolato, Frossasco e Luserana, 150 posti a rischio.
135) UNILEVER , Roma e altre sedi, 121 licenziati.
136) UNIPOL , ipotesi di 900 esuberi gestiti con 5 anni di incentivi a prepensionamento, trasferimenti ecc, da verificare.
137) Vela spa, Brescia, CIGS per 134 persone.
138) VESTAS di Taranto, multinazionale danese, produzione turbine su pale eoliche, vertenza in corso.
139) VIDEO CON, Anagni, 1.100 restano in mobilità, finita la CIGS.
140) Vinyls, chimica, 113 dipendenti in totale , 40 licenziati, vertenza aperta.
141) VOICE CARE, call center pagine gialle, Chivasso, 200 CIGS in deroga.
142) Wart Silia ( finlandese) 1.350 dipendenti in Italia, esubero 150, trattativa aperta.
143) WHIRPOOL, chiuso Trento, 468 posti persi.
144) ZH campotures( Alto Adioge) edilizia, fallita, 90 dipendenti senza coperture di nessun tipo.
LICENZIATI già evidenti, assenza di prospettive in azienda. 24.391 |
Trattamento di Mobilità 6.053 |
Cassa Integrazione Straordinaria 10.545 |
Cig ordinaria 295 |
Orario Ridotto 500 |
Cassa integrazione in deroga 870 |
Uscite incentivate 927 |
Riduzione salario (Ilva di Taranto) 11.509 |
Contratti di solidarietà ( 32.000 alle poste italiane) 36.858 |
Personale definito in Esubero 6.897 |
Totale 98.845
Elaborazione sulla base di dati ricavati da altra fonte.
Fonte: Il fatto quotidiano del 3 ottobre 2014
“Dalla mappa della crisi, elenco delle Vertenze aperte al Ministero del lavoro”
Annotazione importante
I dati non risultano completamente definiti, trattandosi di situazioni in movimento, non è stato possibile attribuire delle rigide incasellature. Le dizioni esuberi, mobilità, cassa integrazione, incentivi ecc, si intrecciano tra loro e non sempre sono definiti i quantitativi nelle rispettive condizioni del momento. Il complesso delle informazioni è da ritenersi altamente indicativo allo scopo di valutare la situazione delle crisi aziendali in oggetto.
Ritenendo possibile un aggiornamento degli stessi dati si provvederà a definirli, con maggiore dettaglio, nel momento in cui si giunge al termine delle fasi di trattativa o di conclusione dei diversi percorsi, mobilità, cassa integrazione e via dicendo delle singole aziende.
Alcune schede non sono complete, anche perché le fonti non sono sempre univoche nell’informare. Per quanto possibile si è tentato di fornire il numero totale degli addetti, di coloro che sono interessati alle diverse fasi di crisi, il luogo dell’ azienda e in alcuni casi delle varie sedi operative, l’attività. Anche su questo speriamo di potere sistemare uno schema completo delle voci indicate.