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Per  Il lavoro e l’occupazione

ANDARE OLTRE LA LETTURA DEI DATI

 

Di Antonio Rossetti

 

 Osservatorio CISL Cassa Integrazione e Occupazione  

rilevazione pubblicata nell’aprile 2014  

 

La recente rilevazione  dei dati relativi alla cassa integrazione straordinaria, a quella ordinaria e quella in deroga, non ci consente di considerare superata la fase acuta  della crisi per il lavoro e per l’occupazione.

Se la speranza riposta nella volontà espressa dal Presidente del Consiglio, e del Governo, non ha ovviamente controindicazioni, è pur vero che,  senza la traduzione in concreto delle azioni a favore della occupazione e il sostegno alle imprese, in particolare per quelle impegnate con l’esportazione dei propri prodotti pur essendo di piccole dimensioni, è l’unica via per una credibilità che non sia cancellabile nel breve giro di pochi giorni e mesi.

Ora tutti attendono l’esito del voto per le Europee e per calibrare, in base al risultato, ciò che è più conveniente, ma conveniente per chi? Per il Paese? Speriamo sia questo il tema.

Tornando al centro dell’argomento: Il lavoro e le possibilità nel nostro territorio, dobbiamo chiarire che la perdita di importanti imprese nel settore tessile, meccanico, alimentare, ed il dimensionamento di settori quali l’abbigliamento e il calzaturiero, il marmo,  hanno impoverito  quello che era il punto forte della nostra provincia: la pluralità di settori che, in caso di crisi di alcune aree di attività, consentiva una tenuta delle produzioni e dell’occupazione.

Oggi, per fortuna, il settore della carta e del cartone è l’unico ad avere una solidità significativa, comunque di primo piano, ma c’è il rischio che resti solo questo il punto forte. 

L’auspicio è che altri settori possano recuperare posizioni solide tali da  consentire livelli consistenti di attività produttiva e di occupazione.

C’è da dire che non basta la legislazione nazionale sul lavoro, pure importante, oppure gli interventi sui  capitoli che riguardano le politiche passive, anche questi necessari, ma sono in controtendenza con le scelte di valorizzazione e impiego delle risorse  umane o del capitale umano, come dicono altri.

E’ assurdo immaginare che una persona a 40 o 50 anni non possa rientrare al lavoro, seppure con attività di riqualificazione, o che vi siano persone in cassa integrazione straordinaria per lungo periodo per accompagnarli alla pensione, quando si dichiara da tutte le parti che  in pensione si deve andare  in età più avanzata.

Quindi la legislazione nazionale può contribuire a rendere più concreta l’azione a sostegno delle imprese e per il lavoro, ma occorre altro.

C’è bisogno di definire strategie circa i settori da sviluppare,( quali sono considerati strategici)  sostenere  questi settori e le aziende che  nascono o si riorganizzano per attivare azioni di competitività, ormai,  a livello globale.

Queste azioni si svolgono nel territorio.  La verifica  delle  situazioni nelle imprese locali, non solo nel manifatturiero, non può bastare per grandi aggregati, ma deve essere evidente  per azienda e per territori.

E’ chiaro che questo non può riguardare le oltre 40 mila unità locali presenti nella provincia   di Lucca, ma anche in questo caso la dimensione territoriale più ristretta, fino a   quella comunale, consente di capire di cosa c’è bisogno. 

Non si parte da zero, quasi mai, ma i costi dell’impresa  non sono solo quelli del lavoro o quelli dei contributi, ma ci sono molti costi da esaminare, a partire dagli oneri della burocrazia e dei ritardi nei pagamenti, delle imposte nazionali, regionali, territoriali e dei servizi alla impresa.

I dati  forniti dalla cisl e da altri istituti accreditati, evidenziano una situazione globale gravissima, ma per farla cambiare c’è bisogno di partire dalle piccole realtà,dal territorio, dalle persone che vi lavorano, conoscere meglio  quanti sono e come sono distribuiti gli occupati, per mansioni, classi di età, genere.

Può apparire un  lavoro complicato, ma con i dati di inps, istat, camera di commercio e categorie, si può realizzare un  monitoraggio attivo e particolare .

Fino a quel momento ci possiamo rassegnare a leggere  i numeri dei posti di lavoro  persi  a seguito di crisi e chiusure di azienda, o i dati dei quotidiani, che ci dicono dei 1500 posti di Prada, o di centinaia di posti nei supermercati o in altro settore, illudendoci  che il problema della disoccupazione sia  poco consistente. In questo caso i dati generali della cassa integrazione in milioni  e milioni di ore. Parliamo di  denaro pubblico che potrebbe essere impiegato attivamente se ci fosse la capacità di proporre delle attività, in linea con il disegno generale, che appare  inesistente, in modo da  impiegare  le persone che hanno perso il lavoro .

Riportare il centro dell’attenzione alla  realtà di imprese e  addetti nel manifatturiero  non è da intendersi come sottovalutazione degli altri settori, è una scelta che  vuol riportare l’attenzione verso un settore  senza il quale una economia  e un territorio sono inevitabilmente deboli.

Per avere una dimensione, seppure non del tutto aggiornata ad oggi, riportiamo alcuni dati da valutare  e sui quali approfondire ipotesi di politiche attive nel territorio con l’apporto di tutti i soggetti interessati. 

 

 

Dati

 

Occupati in Toscana ( primo e secondo trimestre 2013)

I/2013  Occupati                              1.507.000 , (  di cui femmine : 656 .000  ;   maschi  851.000) percentuale  Tasso di occupazione 62,0

II/2013    Occupati                           1.558.000, ( di cui femmine: 683.000 ;  maschi  875.000)  percentuale Tasso di occupazione 64,0

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT - RCFL

 

Disoccupati in Toscana  anno 2013(Primo e secondo trimestre)

I/2013   Maschi  77.000,  percentuale 8,3;  Femmine   84.000, perc. 11,4 .  Totale 162 .000, perc.   9,7

II/2013    Maschi 72.00, perc. 7,6 ; Femmine  75.000, perc.   9,9 .  Totale 147.000, perc.    8,6.

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT - RCFL

 

LUCCA E PROVINCIA

IMPRESE E ADDETTI NEL 2012

I dati relativi alla presenza delle imprese e unità locali consentono di avere un quadro aggiornato (anno 2012) circa la consistenza e la distribuzione  delle imprese nei diversi rami e settori con attività nella provincia di Lucca,  e riflettere sui cambiamenti recenti, dieci -venti anni, che  molto spesso  sono sotto stimati.

Il numero degli addetti è riferito alle imprese e consente di valutare il rapporto(in media)  tra addetti ed imprese negli specifici rami.

Seppure in modo molto grezzo questa  è,  comunque,   una rilevazione utile  per un primo dato per orientarsi  circa le possibilità di lavoro, anche solo per effetto del ricambio, o turnover  (per pensionamento o per uscita per altra attività).

 

DATI ANNO 2012

Imprese e addetti

Provincia di Lucca

 

RAMO SETTORE

IMPRESE

UNITA’ LOCALI

ADDETTI

ADDETTI/IMPRESE

Agricol. Silvicol. Pesca

2.634

2.721

4.520

1,7

Estrazione di minerali cave e miniere

66

126

452

6,8

MANIFATTURIERO

4.678

5.683

33.904

7,2

Forn. Energia El. Gas, Vapore

38

82

180

4,7

Fornitura acqua, reti fognarie e gestione

67

135

1.688

25,2

COSTRUZIONI

7.902

8.328

15.458

2,0

Commercio ingrosso, dettaglio e rip. Auto

9.966

12.946

23.771

2,4

Trasporto e magazzinaggio

980

1366

3.776

3,9

Att. Servizio Alloggio e Ristorazione

3.367

4.202

15.600

4,6

Servizi di informazione e comunicazione

652

818

2.285

3,5

Attività Finanziarie e Assicurative

792

1.222

1.526

1,9

Attività Immobiliari

2.353

2.543

2.671

1,1

ATTIVITA’ PROFESSIONALI SCIET. E TECNICHE

1.013

1.251

2.587

2,6

Noleggio, Ag. Viaggi, Serv. supporto alle imprese

1.176

1.424

4.517

3,8

Amm. Pubblica  difesa-

0

0

0

0

Ass. Sociale

0

0

0

0

ISTRUZIONE

117

180

392

3,4

Sanità e ass. Sociale

140

239

2.314

15,2

Attività artistiche , sportive

e divertimento

1.708

1.869

3.717

2,2

Att. Fam. E convivenza come datori di lavoro

0

0

0

0

Organ.  Organismi

Extraterritoriali

0

0

0

0

Imprese non classificate

47

288

101

2,1

TOTALE

38.584

46.483

123.627

3,2

 

La fonte dei dati : Camera di Commercio di Lucca.

 

 

 

Lucca, 15 aprile 2014

 

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