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RENZI UNO

Governo TRA PROGRAMMI  E SCADENZE.

 

 

Di Antonio Rossetti

 

 

Ho scelto di attendere il voto di fiducia per avere qualche  opinione meno affrettata circa l’intervista del sottosegretario Delrio sulla tassazione dei Bot.

La prima reazione è stata quella di un errore madornale, un colpo proprio al presidente Renzi nel momento in cui si apprestava ad affrontare Il Senato della Repubblica e in seguito la Camera dei Deputati per la fiducia al Governo.

Non essendo stato in grado, al momento, di capire perché Letta, il presidente del Consiglio,  è stato fatto fuori dal Pd, dopo tutte le assicurazioni offerte dal segretario del suo partito, mi resta incomprensibile l’uscita di Delrio.

La prima considerazione, riprendendo dallo sport questa  immagine, mi faceva apparire questo sottosegretario alla presidenza, come il capitano di una  squadra di calcio che  fa un’autorete ancora prima di entrare in campo. So che non è possibile, ma l’esempio paradossale è questo.

Prima ancora della fiducia, quindi prima ancora di dire cosa farà il Governo, l’uomo di  cui si fida il Presidente del Consiglio, gioca d’anticipo e commette un errore tanto grossolano quanto sintomo di una inadeguatezza di ruolo. Riassumo le parole di Eugenio Scalfari durante una intervista che  dice, sarà una persona intelligente, ma anche le persone intelligenti dicono delle stupidità.

In un colpo solo, appunto  con l’autorete anticipata , è riuscito a fare riemergere  i fratelli d’Italia, la lega, la Camusso e tanti altri.

L’accusa “ecco la sinistra delle tasse”.

Ci sarà una strategia, ancora non chiara, ma se voleva danneggiare il governo nascente ci è riuscito. Non so come andrà a finire, ma assomiglia alla tanto criticata vicenda dell’IMU e la sua confusa gestione  nel periodo del governo presieduto da Enrico Letta.

L’anteprima dell’inizio non è male, se questo è l’abbrivio ci potremo aspettare  molte altre situazioni nelle quali qualche Ministro, che non meritava il “cappello”, si senta in grado di fare il Ministro e forse anche  il Presidente del Consiglio invadendo campi altrui e volteggiando sugli schermi TV e su twitter come se si trattasse di governare con i messaggini o con qualche sciarpa al collo.

Che poi ci sia un ministro, donna, che produca più messaggini di tutti non credo sia un gran bene, visto che si tratta di un Governo che vuol fare cose importanti. Nessun male se ci riempiranno di messaggini per cose fatte, ovviamente  per il bene dei cittadini, ma se è per parlare di altro, come spesso succede, grazie.  Non è per niente utile che vengano sottratte risorse al Paese.

Non so come andrà a finire, se il Governo avrà la stessa durata della legislatura, la rimanente, o se cadrà prima, mi auguro che resti per tutto il tempo e che faccia ciò che serve per il Paese  per chi ci vive e lavora. Le dichiarazioni di intenti sono importanti, ma le scadenze arrivano presto.

Il calendario dei mesi e delle riforme è utile, ma non basta una indicazione  di programma, ad esempio, la riduzione del “costo del lavoro”a due cifre cosa vuol dire? Se vuol dire 10%   si dica, se vuol dire altro si dica altro aggiungendo  i relativi elementi di valutazione, ad esempio come coprire  l’operazione.

Per portare l’esempio di una esperienza  non esaltante voglio ricordare una  stagione importante del movimento sindacale negli anni settanta .

Dopo lo sciopero generale per la casa del 19 novembre  1969, apparve possibile fare le riforme, i temi erano di grande rilevanza, oggi sono ancora gli stessi,  casa, fisco, sanità, mezzogiorno, trasporti.  Ci fu un calendario di scioperi scadenzato e ravvicinato, nella convinzione che fosse sufficiente l’accordo del governo per realizzarle,  eravamo agli inizi del  1970 e il clima era notevolmente pesante. In quegli anni  vi furono gravissimi episodi, attentati e vittime, crisi di governo. 

Il calendario andava bene, forse nel clima generale,  poteva assorbire gravi situazioni di tensione, ma i tempi delle trattative con le istituzioni pubbliche, nel caso specifico il Governo, sono diversi dalla contrattazione con le parti private e con le aziende, lo stesso dicasi per il  ruolo del Parlamento.

Le vicende si trascinarono, ovviamente anche con situazioni gravi,  come già accennato, con dimissioni del governo, tuttavia, a mio avviso, vi fu una grave  sottovalutazione del ruolo e dei compiti del  Parlamento che,  nel bene o nel male, voleva decidere in rappresentanza del Paese e non riteneva sufficiente  la rappresentanza di una parte seppure significativa e unitaria.

Tornando ad oggi, il Presidente del consiglio Renzi, nel presentare le  riforme e il calendario dovrà considerare e rispettare il ruolo del Parlamento, Camera e Senato, finché c’è, altrimenti avrà vita dura.

Personalmente spero che vi sia un lungo periodo di forte azione per la ripresa e lo sviluppo e quindi una capace azione di governo, pure in presenza di difficoltà di tutta evidenza.  L’alternativa sarebbe il discredito e la perdita di occasioni per ricostruire e conquistare posizioni  rilevanti nel mondo.

Rilevanti per il Paese, per le imprese, per i lavoratori, per i cittadini.

La prima della prima non è stata una bella partenza, come se il direttore sportivo di una squadra di ciclismo si divertisse a sgonfiare le ruote ai suoi corridori.

Battute a parte, il sottosegretario Delrio pensi a fare bene il suo compito, per niente facile, meglio che eviti di fare sondaggi.  Per altri incarichi   ci sono i Ministri e il Presidente del Consiglio.

Vediamo più avanti se sarà stato un inciampo casuale  o se è una vocazione consolidata a colpire negli stinchi i giocatori della propria squadra. 

L’esito della fiducia, nonostante le tante critiche e riserve da parte degli stessi sostenitori del Governo, è un passo  importante, l’opinione pubblica è attenta e spera che “Renzi faccia bene” è “un giovane”, ma  tutti sanno, Renzi per primo, che senza risultati immediati il clima non resterà a lungo favorevole.

 

Lucca, 25 febbraio 2014

 

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