Di Antonio Rossetti
Il sistema elettorale per la Camera dei Deputati e per il Senato della Repubblica era stato modificato, in modo significativo dalla legge n. 270 ( modifiche elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, del dicembre 2005 .
La legge 270 del 2005, modificava il Testo unico delle leggi elettorali per la Camera dei Deputati d.P.R 361 del 1957 e il Testo unico per la elezione del Senato n. 533 del 20 dicembre 1993.
Con le modifiche, introdotte nel 2005, si stabiliva il sistema delle liste bloccate, senza voto di preferenza, e il premio di maggioranza senza il raggiungimento di un quorum definito.
E’ molto probabile che molti di coloro che avevano il potere e la responsabilità di proporre modifiche alla legge elettorale in essere, pur conoscendone il limiti, non a caso la definiva porcata lo stesso parlamentare che ne propose il testo, approvato poi dal Parlamento, siano poco meravigliati della sentenza e delle motivazioni che la Corte Costituzionale ha prodotto.
Pur non avendo uffici studi e personale a disposizione, nella ricerca condotta insieme a Paolo Razzuoli, eravamo giunti alla conclusione che Il ripristino del voto di preferenza ed un premio di “governabilità” ragguagliato ad un certo risultato da raggiungere ci appariva una soluzione anticipatrice della sentenza della Corte Costituzionale.
Le valutazioni che vennero svolte nel presentare la ricerca, in occasione dell’incontro promosso dalla Fucina delle idee sono, oggi, quelle che ha formulato la Corte Costituzionale.
Nel dire questo non c’è nessuna velleità di essere stati precursori o anticipatori di una così rilevante sentenza, è una constatazione semplice in quanto parevano evidenti i limiti della legge elettorale modificata nel 2005. E’ molto probabile che anche molti esponenti della politica avessero chiara questa convinzione.
La differenza sta nella incapacità e nella mancata volontà di intervenire sulla materia per calcolo da parte di chi per ruolo e strumenti a disposizione poteva agire sulla materia e non lo ha fatto .
In questo gioco al rinvio la riserva mentale che, tutto sommato, sia il Pdl che il Pd nascondevano era la possibilità di andare al voto proprio con il Porcellum e trarre vantaggio da una legge della quale si andava dicendo tutto il male possibile.
Il tempo perso non si può recuperare comunque, la Corte Costituzionale, ha indicato chiaramente i punti di modifica e, pur non spettando alla Corte stessa la proposta di una nuova legge, per effetto della sentenza pronunciata, una legge elettorale nel rispetto della costituzione, c’è ed è utilizzabile.
“rimane un proporzionale puro con preferenza e senza premio di maggioranza”
Infatti si può leggere che
“Un meccanismo "proporzionale", "depurato dell'attribuzione del premio di maggioranza" con la possibilità di esprimere una preferenza. Questo è quanto resta della legge elettorale, spiega la Consulta, dopo la sentenza sull'illegittimità del Porcellum. "La normativa che rimane in vigore - si legge nella sentenza depositata - stabilisce un meccanismo di trasformazione dei voti in seggi che consente l'attribuzione di tutti i seggi, in relazione a circoscrizioni elettorali che rimangono immutate, sia per la Camera che per il Senato".
Distorsivo il premio senza soglia. Il premio di maggioranza previsto dal Porcellum "è foriero di una eccessiva sovra-rappresentazione" e può produrre "una distorsione", perché non impone "il raggiungimento di una soglia minima di voti alla lista". Così la Corte Costituzionale nelle motivazioni della sentenza sulla legge elettorale.
Preferenze. "Per quanto riguarda la possibilità per l'elettore di esprimere un voto di preferenza - evidenziano i giudici -, eventuali apparenti inconvenienti, che comunque non incidono sull'operatività del sistema elettorale", "possono essere risolti mediante l'impiego degli ordinari criteri d'interpretazione" e "mediante interventi normativi secondari".
Infine
"Resta fermo - precisa comunque la Consulta - che il
Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie
scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali".
Sarà importante capire se in tempi rapidi è possibile giungere
ad accordi per una legge che rispetti la sentenza della Corte, se ci saranno
le condizioni di voto anticipato senza una nuova legge, il voto è possibile e
la legge c’è.
Antonio Rossetti