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Quei “treni che non arrivano mai.

 

Di Antonio Rossetti

 

La metafora  dei treni e delle stazioni di arrivo si addice, almeno per grandi linee, all’attività del Governo Italiano .

Premesso il rispetto per il Presidente del Consiglio che si è assunto  l’impegno di guidare un governo scarsamente concorde sugli obiettivi, non si può non registrare un grande limite che segna negativamente il tentativo di uscire dalla difficile crisi  economica, unita ai gravi problemi sociali e di competitività del paese.

La constatazione più evidente riguarda gli argomenti ”pesanti” tra questi al primo posto la disoccupazione dei giovani e in  larghe aree  dell’Italia, il costo del lavoro, l’elevato carico fiscale su persone e imprese, l’altissimo costo della”politica” che continua a crescere nonostante le dichiarazioni di volontà di tagliarlo.

Elencate così sembrano cose da poco, ma la complessità è innegabile.

Complessità  che è accresciuta dall’elevatissimo debito pubblico che limita ogni azione, seppure gradualizzata, facendone  scaturire continue incertezze.

Si usa dire che la coperta e corta, ma qualcuno la coperta la tira verso di se e lascia scoperti altri. 

Se aggiungiamo che all’elenco, altri potrebbero aggiungere priorità diverse il quadro si complica ancora di più.

Si diceva di un clima difficile e non ci sembra di scorgere nulla di buono all’orizzonte.

Nessun provvedimento che abbia come effetto i tagli  ai costi della politica, al contrario, ogni giorno leggiamo ed ascoltiamo notizie di indagini giudiziarie, di arresti, di uso personale dei soldi  che nelle regioni, ormai 18 su 20, il capogruppo, o consigliere si sente autorizzato a fare, con scarsissime eccezioni.

Nessuna vergogna, anzi la sfacciataggine di chi pensa di potere essere  intoccabile, sentendosi al sicuro, chi vuoi che mi cacci?

In questo clima, il Governo, oltre alle difficoltà esterne, incontra difficoltà interne che riguardano una coalizione sempre in bilico per questioni che non attengono all’interesse del Paese, ma di una persona.

La caduta del governo Monti, le fibrillazioni e la richiesta del voto di fiducia al governo Letta  stanno a dimostrare fragilità e inconcludenza di una coalizione anomala per dichiarazione degli stessi protagonisti.

Alcuni risultati ci sono stati, li riportiamo in parte  al termine dell’articolo, ma non siamo in una situazione normale e sono necessari interventi straordinari. Le difficoltà crescono  ancora di più quando si tenta di parlare di grandi riforme e di riforma elettorale.

In sostanza “i treni” non arrivano alla stazione.

Pensiamo alla  vicenda della tassazione sulla casa, Imu o altro che sia, non si capisce mai dove si trova e dove dovrebbe arrivare questo “treno”, sui costi del lavoro  per lavoratori e impresa, nessuno conosce il destino di questo convoglio, sui tagli finti alla politica si sa che è una continua corsa a dichiarare che i tagli si fanno  e, al contrario, non succede nulla di tutto questo, non c’è nessuna capacità di autoriforma.

Le Regioni sono diventate uno scandalo senza limiti e nessuno fa niente per eliminarlo. Il caso della Regione Lazio sull’orlo del precipizio è la dimostrazione che chi ha governato la Legione (Polverini e altri prima di lei) ci facevano o erano incapaci di governare una realtà così impegnativa. 

Sarà la magistratura e le condanne o c’è da attendersi qualcos’altro, una revisione e riduzione dei costi da parte delle stesse regioni?

Le difficoltà sono reali, ma anche i problemi da risolvere sono di tutta evidenza, ciò che non è accettabile e che avviato un capitolo non si arrivi mai a concluderlo perché se ne presenta o se ne inventa un altro.

Ci sono alcuni “treni “ che devono giungere chiaramente e rapidamente a destinazione, altrimenti il rischio è che  all’incertezza si aggiunga la convinzione che non c’è la capacità di affrontare  le urgenze per i cittadini e per il Paese.

Mettere in evidenza il paradosso che, mentre nel mondo si apprezzano i prodotti italiani ed anche importanti uomini politici con radici italiane vengono apprezzati nei luoghi dove vivono e operano, noi non siamo in grado di dimostrare che anche gli italiani in Italia hanno indubbie capacità di governo non ci aiuta neppure un po’.  Sono i fatti concreti che  rendono evidente la credibilità di una classe politica.

Ci dovremmo rassegnare alla migrazione di ritorno?

Detto che  assumersi l’incarico di governare seriemente non è cosa semplice, sarebbe necessaria una vera convinzione che l’interesse del Paese, viene prima del tornaconto personale.

Se alcuni “treni” arriveranno a destinazione ne trarrà vantaggio il PAESE, insieme a chi si è assunto l’onere di governarlo, altrimenti saremo condannati ad elezioni  frequentissime, cosa che è già avvenuta in Italia, ma con situazioni interne ed internazionali del tutto diverse.

 

 

N.B. -  Nel riportare alcuni “ fatti del governo”, risulta ancora più evidente la metafora dei treni che non arrivano, alcuni sono avviati, altri fermi o quasi, pochi troppo pochi quelli giunti a destinazione.

I dati sono Ripresi dal sito del Ministro Lupi, e probabilmente vi sono altre attività avviate.

 

EUROPA

L’Europa è l’orizzonte del governo italiano.

·                     Fine della procedura di infrazione per l’Italia avviata nel 2009

·                     Italia tra i Paesi costruttori degli Stati Uniti d’Europa

·                     Riallineamento dell’agenda italiana con quella europea

·                     Sforzo comune per contrastare la disoccupazione dei giovani

·                     3 luglio > L’Europa riconosce all’Italia maggiore flessibilità per i prossimi bilanci: investimenti produttivi restano fuori dal patto di stabilità.

RIFORMA DELLA POLITICA

Se la politica non si autoriforma, la politica muore.

·                     3 maggio > Circolare di Palazzo Chigi ai ministri competenti per ridurre le spese delle feste delle singole Forze Armate etc.

·                     17 maggio > Cancellazione dell’indennità aggiuntiva che spetta per la carica di ministro ai membri del governo. Un taglio per premier, ministri, viceministri e sottosegretari.

·                     31 maggio > Disegno di legge per l’abolizione del finanziamento pubblico e per regolamentare la contribuzione volontaria ai partiti

·                     6 giugno > Circolare per ridurre e regolamentare i voli di Stato per i membri del Governo

·                     Trasparenza > Invito a pubblicare la propria situazione patrimoniale per ministri, viceministri e sottosegretari (Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e Trasporti con redditi per 282.499 euro)

·                     Rilancio dell’azione per monitorare l’attuazione dei provvedimenti legislativi e amministrativi

·                     21 agosto > Ulteriore riduzione delle auto blu e voli di Stato.

·                     26 agosto > Bloccato l’acquisto di auto blu fino al 31 dicembre 2015, ridotte le spese per le consulenze e razionalizzate le assunzioni e la mobilità volontaria all’interno delle pubbliche amministrazioni.

RIFORMA DELLE ISTITUZIONI

Uno Stato autorevole e più efficiente, istituzioni moderne e più vicine ai cittadini.

·                     4 giugno > Istituita la commissione di esperti per la revisione di alcuni titoli della Costituzione

·                     6 giugno > Disegno di legge costituzionale per la revisione dei Titoli I, II, II e V della Costituzione

·                     5 luglio > Abolite le province con disegno costituzionale

·                     8 luglio > Avviata la piattaforma di consultazione pubblica “Partecipa!” per coinvolgere i cittadini nella riforma della Costituzione

·                     Pubblica Amministrazione > Razionalizzazione, meno precariato e sprechi .

 

 

LAVORO

L’occupazione come priorità.

·                     17 maggio > Rifinanziamento della Cassa Integrazione con 1 miliardo di euro .

·                     4 giugno > Soluzione urgente con il cosiddetto decreto Ilva

·                     Decreto del Fare > Dallo sblocco dei cantieri per le infrastrutture alle semplificazioni, dal rifinanziamento dei contratti di sviluppo alla riforma della giustizia civile, fino alle iniziative per attrarre gli investimenti delle imprese estere in Italia: tutti provvedimenti che, come un grimaldello, possono concorrere a sbloccare il Paese, supportando i primi segnali di ripresa e, dunque, ingenerando occupazione. 

·                     26 giugno > “Pacchetto Lavoro” per creare occupazione, soprattutto a tempo indeterminato e per i giovani  .

·                     Creazione di 200 mila assunzioni di giovani in 18 mesi .

·                     13.700 posti di lavoro grazie agli incentivi fiscali per l’edilizia .

·                     28 agosto > Rifinanziata con mezzo miliardo di euro la cassa integrazione. Ad agosto 2013 il governo ha messo oltre 3 miliardi sul lavoro .

·                     28 agosto > Quarto intervento (dopo i 3 di Monti) per sistemare la vicenda esodati

 

CASA

Casa ed edilizia settori trainanti del Paese e quindi fondamentali per la ripresa.

·                     17 maggio > Sospensione del pagamento della prima rata dell’IMU.

·                     Impignorabilità della prima casa.

·                     31 maggio > Decreo Eco-bonus con l’aumento e la proroga degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e detrazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica

·                     Aggiunta di incentivi fiscali per l’acquisto di mobili

·                     Aggiunta di incentivi fiscali per l’acquisto di elettrodomestici.

·                     Aggiunta di detrazioni per l’adozione di misure antisismiche

·                     28 agosto > Eliminazione dell’IMU sulla prima casa, sugli immobili invenduti, per l’agricoltura, sulle case popolari e cooperative a proprietà indivisa .

·                     28 agosto > Aiutare concretamente chi affitta con cedolare secca ridotta al 15%

·                     28 agosto > “Piano Casa” con provvedimenti per 4.5 miliardi a sostegno del mercato, di chi è in difficoltà con i mutui e dei giovani > 

 

Lucca, 12 novembre 2013

 

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