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Ancora niente di nuovo anzi più vecchio che mai.

 

Di Antonio Rossetti

 

 

Il difficile e tortuoso cammino del Governo, si sta complicando sempre di più.

Per rispetto nei confronti del Presidente del Consiglio si può dire che l’impresa di governare l’Italia  è, quasi, impossibile.

La vita  di un governo di coalizione con la presenza del PDL, che aveva appena determinato la crisi del Governo Monti e  il voto con il vecchio sistema elettorale,  non può che tenersi in piedi con difficoltà. I  continui interventi sulla possibile crisi di governo, un giorno per  l’imu, un altro per l’Iva, gli altri giorni per  la soluzione dei problemi del capo partito del Pdl.  

Una coalizione che si trova sempre più  paralizzata nel momento in cui sono necessarie scelte importanti per i cittadini e per il Paese.

Leggere del teatrino delle finte dimissioni dei ministri Pdl,   l’avvitarsi sul caso di un senatore e far dipendere tutto da una sua gradita soluzione personale (l’ultima letta oggi 12 settembre è la richiesta di uno scudo per tutti i processi futuri, oltre che per la condanna  a 4 anni già dichiarata), non lascia intendere che il clima  si possa rasserenare a breve tempo.

In questo clima si legge che, per rimanere  in campo economico, le cose da fare sono ancora  indefinite, che la Spagna ci ha già superato  per lo spread, che per la riforma del finanziamento dei partiti si rinvia, (chissà per quanto altro tempo), la nuova legge elettorale  non va avanti,  il taglio dei costi della politica nelle regioni, salvo pochissimi casi e per  modeste entità, non c’è e in qualche caso accade addirittura il contrario, vale a dire un aumento dei costi  (con scuse più o meno banali), Speriamo di leggere presto una tabella di confronto dei costi relativi ai consiglieri, alle indennità, i rimborsi e quant’altro.  Sarà mai possibile capire quanto costano le Regioni in Italia ?

 

Il presidente del Consiglio Enrico  Letta richiama, continuamente, tutti a non sottovalutare il  costo della instabilità politica, ma il suo appello cadrà nel vuoto. Non esiste nessuna possibilità di superare i veti personali, le furbizie, gli agguati, e i ricatti ogni qualvolta si tenti di riformare e comunque trovare  intese utili per i cittadini,  per coloro che sono giovani e spesso senza lavoro, per le imprese che hanno bisogno di stabilità e di scelte strategiche per competere nel mondo, per chi spera davvero che la politica  torni ad interessare i cittadini.

Purtroppo la situazione è questa.

Se la speranza per  una  possibilita’ di “continuità”  di governo, è riposta  in qualche senatore che, per garantirsi un periodo più lungo di permanenza nell’incarico, è disponibile a modificare collocazione e  schieramento, non sarebbe una novità,   siamo davvero giunti al capolinea.

C’è da sperare che  il Presidente della Repubblica mantenga la forza e la pazienza per evitare crisi e paralisi dannose per il Paese e per i cittadini.

In più occasioni si è fatto riferimento alla incapacità di comprendere, da parte delle forze politiche, i chiari segnali di distacco e di sfiducia verso la politica, ma sembra che  non ci sia intenzione di ascoltare.

Chi si sente sicuro di essere eletto nuovamente non si preoccupa di altro, ma anche per i sicuri può cambiare il clima. L’insofferenza diffusa  verso i partiti e la politica   si può constatare parlando con le persone che, di ciò che accade, pagano altissimi  costi. Da questa insofferenza possono scaturire risultati inattesi, anche per coloro che si sentono sicuri. Gli elettori come si comporteranno in una, più o meno,  prossima chiamata al voto?

 

Lucca, 13 settembre 2013

 

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