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Tagli dei costi della politica: le regioni gia’ li hanno dimenticati?

 

Di Antonio Rossetti

 

Qualche ministero,

meglio se è la presidenza del Consiglio:

Ha  previsto di verificare chi e quanto ha deciso di tagliare sui costi della politica ?

Il riferimento esplicito è nei confronti delle Regioni.

 

L’ipotesi che qualche furbetto di turno, anzi molti in tutte le Regioni o quasi, considerino passata la fase acuta  e, contando sulla scarsa memoria  degli italiani e la distrazione verso altre vicende,  assumano come  dimenticata la   stagione delle indignazioni  e dei saccheggi a danno dei cittadini, è abbastanza evidente.

 

Dalla  crisi della regione Lazio a quella  della  Lombardia,  con  le elezioni anticipate,  e tutti gli scandali  vergognosi emersi  in altre regioni, sono passati pochi mesi eppure  sembrano dimenticati sommersi da altri  avvenimenti.  

I furbetti e le furbette,  contando sulla  “nomina” attraverso la legge elettorale nazionale, il cosiddetto porcellum  o porcata, hanno finto di essere persone nuove, pur essendo  solo arraffatori di danaro pubblico e,  in qualche caso, sono stati perfino promossi. 

 

Non credo vi siano dimenticanze ed è un bene che nessuno si dimentichi di nulla  e controlli, per evitare che con qualche ritocco, chi è ancora indagato si presenti come usato sicuro sempre a sbafo dei cittadini.

 

C’è da augurarsi che il Governo, cosi attento e deciso nei confronti dei cittadini nel controllare  ormai tutto, verifichi che i tagli, sui costi della politica, siano davvero praticati anche nelle Regioni.

E’ bene ricordare che Il filone aperto nel Lazio con lo scandalo Fiorito ha portato a scoperchiare “pentoloni”  in altre Regioni senza eccezioni.  In Piemonte, di recente,  è finito sotto inchiesta,  sulle spese pazze, il presidente della Regione Cota. L’ inchiesta   ha  determinato nella stessa regione  52 avvisi di garanzia con la contestazione di rimborsi per un milione e quattrocentomila euro. 

 

Anche se non si arriverà alle dimissioni, l’Italia un Paese dove sono pochi a dimettersi, l’ex ministro Idem è una rarissima eccezione,  tuttavia l’ampiezza delle inchieste rivela uno scenario di malcostume diffuso e trasversale.

 

Le pagine di giornali e riviste, le tv nazionali e locali, per molti giorni, hanno riportato notizie di gravi comportamenti di Presidenti di Regione, di componenti di Giunte e Consiglieri regionali, indagati per avere utilizzato danaro pubblico per rimborsi di spese assurde, perfino i gratta e vinci, quasi fosse questo il simbolo della loro spregiudicatezza e sinonimo della loro azione amministrativa e politica.  

L’indignazione è arrivata al punto di non ritorno?  

E’ probabile.

Possibile che ci sia qualcuno, non a caso,  il Governo  e il Presidente del Consiglio, che si facciano  interpreti di questa indignazione e si provveda, in modo chiaro e continuativo, ad informare tutti, nella massima trasparenza,  dei  risultati  di provvedimenti assunti e attuati  dalla singole Regioni, in materia di costi della politica,  con la  presentazione sia  delle scelte sia  delle realizzazioni?

 

Un monitoraggio, pare si dica così, su tutte le Regioni perché non è accettabile che  si faccia finta di nulla mentre si afferma, continuamente,  che  per il lavoro  da creare  e per la riduzione del  suo costo  non ci sono i soldi, che il taglio  del carico fiscale sulle persone fisiche non è possibile, per la riduzione del’Iva non ci sono le risorse, per l’imu sulla prima casa  lo stesso discorso con  il risultato  che sono sempre  più  numerose   le famiglie con problemi economici  costrette a sacrifici  sempre più pesanti, mentre,  chi dovrebbe dare l’esempio,  da solo esempi della peggiore specie e gongola alla faccia di tutti. 

Una informazione  che consenta,  a chi lo vuole, di  confrontare  le parole con i fatti, le nuove tecnologie  sono utili anche per questo.

 

Sig. Presidente del Consiglio On.le Enrico  Letta, oltre alle azioni del Governo ed alla presentazione   dei provvedimenti di riduzione dei costi della politica e di  quelli  di Parlamentari e  Ministeri, compresi coloro che svolgono lavori confrontabili con altri” pari grado “,  personale tecnico e amministrativo, ci presenti rapporti mensili sullo stato delle decisioni e azioni  messe in atto  dalle Regioni, e quindi dei costi delle stesse, perché sia chiaro a tutti  quanto  costa ai cittadini contribuenti  l’impalcatura istituzionale, in modo da valutare cosa serve davvero e cosa si può tagliare. 

E’ possibile che non sia ancora chiaro che  l’indignazione non si ferma senza atti concreti di moralità ed eticità di tutta evidenza ?

 

A quale percentuale di votanti si dovrà arrivare per capire che, senza una riforma dei partiti e della politica,  il destino è segnato, anche se qualche singolo, per effetto di sistemi elettorali particolari,  verrà nominato magari con promozione di grado e di compenso?   Una legge elettorale che consenta la scelta  di chi  ci rappresenta è urgente anche per questo fondamentale motivo.

Con tutti i limiti e le critiche che molti rivolgono ai magistrati,  senza le loro azioni, molti soggetti impresentabili,  sarebbero ancora al loro posto presidenti e consiglieri  pur non meritando di rappresentare  gli elettori del loro territorio.

 

La sfida è questa:  

E’ possibile, entro un  mese,  avere il quadro completo dei provvedimenti assunti dal Governo e dalle Regioni sui costi della politica?.

Pur sapendo che tutto questo non basta,  in quanto ci sono altri livelli ed altre istituzioni ed enti per i quali  vale lo stesso discorso, sarebbe da considerare un  notevole  passo in avanti:

La trasparenza non può essere, per nessuno,  un gioco da furbetti, è molto di più.

 

Lucca, 27 giugno 2013

 

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