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OBBIETTIVO CONSENSO PER IL GOVERNO LETTA.

di Fulvio Mandriota

L'economia italiana si e' fermata perche' la forte crescita dei costi di produzione, aumentati di dieci punti percentuali in piu' rispetto al resto dell'eurozona, ha reso le aziende italiane poco competitive. Questo vuol dire che le merci italiane sono piu' care delle altre dei paesi concorrenti. Se l'economia italiana si e' fermata vuole dire che il nostro paese e' scivolato indietro.

Cosa occorre allora? Inutile parlare solo di IMU, si fa solo demagogia se si parla di eliminare l'IMU per tutti; per l'IMU va fissato un punto sotto il quale nessuno paga l'imposta e per il resto ci deve essere la progressivita'. Quello che conta e' abbassare cio' che colpisce il valore della produzione netto delle imprese, cioe' l'irap. Questo consentirebbe alle aziende di investire per ricrescere.

Nel contempo occorre rimettere in circolo una massa di danaro che darebbe spinta al commercio, cioe' bisogna ridurre le imposte dei contribuenti e le tasse sul costo del lavoro. Altra misura potrebbe essere l'anticipo in busta del tfr per i dipendenti per un periodo breve di tempo, cosi' da ridare liquidita' al mercato.

Per fare tutto questo occorre, comunque, consenso per la classe di governo, ma in Italia non esiste piu' consenso per questa classe politica che dovrebbe fare le riforme economiche.

La maggioranza degli italiani e' ostile ad una politica arruffona, spesso improvvisata e contestata.

Gli italiani sono stanchi di sacrifici che non danno frutti, per questo Monti e Bersani sono stati seccamente sconfitti.

E'™ inutile proseguire con politiche ispirate al rigore. La volonta' riformatrice della classe politica italiana e' praticamente scomparsa da quando la Bce ha favorito la discesa del costo reale del debito, che ha creato poverta' e perdita di consenso. Per tutti questi motivi e' irrealistico pensare che il nostro paese non finisca al collasso. E'™ necessario perdere di vista per un momento la montagna del debito e pensare alla sopravvivenza.

Il governo Letta ha un solo obiettivo da centrare, recuperare il consenso e la collaborazione di tutti. Tutto serve per raggiungere l'obiettivo, ma la prima cosa e' ridare speranza e risorse alle famiglie con quelle politiche economiche suddette, ma soprattutto e' necessaria la responsabilita' per superare venti anni di guerra civile nel paese, smettendola di dividere in due l'Italia, tra berlusconiani e antiberlusconiani. La gente non ne puo' piu' di falsi obiettivi, ora occorre buttare acqua sul fuoco e riappacificare gli animi.

cosi' come accadde nel dopoguerra quando lo spettro era lo stesso di oggi: la poverta'.

Lucca, 7 maggio 2013

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