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Mancanza di rispetto delle volonta' del territorio: si dimette il direttivo della delegazione lucchese di Italia Futura

di Paolo Razzuoli

Il direttivo della delegazione di Lucca di Italia Futura ha deciso di rassegnare in blocco le proprie dimissioni nelle mani del presidente regionale Federico Vecchioni e di non procedere alla raccolta delle firme.
Una scelta sicuramente dolorosa, drastica ed impegnativa, assunta dopo il fallimento di una serrata ed infruttuosa azione di confronto, motivata dalla mancanza di rispetto della volonta' del territorio, nella formazione delle liste elettorali.
Una scelta dettata dalla considerazione che le forze politiche hanno il dovere di applicare, anzitutto al proprio interno, il metodo e la visione con cui intendono governare la societa'.
Una decisione sicuramente estrema, dettata dalle carambole politiche e sordita' verso le istanze della base a cui si stanno ispirando coloro che hanno in mano il bandolo della compilazione delle liste e che, di fronte ad un disagio che peraltro sembra si stia espandendo a macchia d'olio, sarebbero ancora in tempo per ravvedersi, dando finalmente un senso agli impegni di rinnovamento attorno ai quali hanno costruito il consenso che ora stanno dissipando.

Una questione di metodo e non di persone.
Un'attenzione al metodo che Italia Futura Toscana ha seguito anche nelle indicazioni delle candidature al momento di fatto ignorate, proponendo figure che, oltre ad aver ottenuto il consenso delle strutture territoriali, posseggono curricoli di assoluto spessore, deltutto coerenti con i criteri di rinnovamento, pulizia e trasparenza ripetutamente sottolineati dal Senatore Monti.

Come elettore non iscritto a Italia Futura, che guarda tuttavia con interesse ai contenuti della proposta politica che sta cercando di organizzare il Presidente del Consiglio, non posso che esprimere grande preoccupazione per il metodo “vecchio” con cui questa proposta sta muovendo i suoi primi passi. Nel contempo esprimo piena solidarieta’ verso comportamenti ispirati al valore della coerenza, di cui sono certo, conoscendo chi e’ vittima di queste giravolte politiche che, oltre a danneggiare la credibilita’ di una opzione, finiscono anche per tradursi in sopprusi sul piano personale.

Ecco il testo integrale della nota di Italia Futura.

"Con la presente informiamo che il direttivo della delegazione lucchese di Italia Futura Toscana, in dissenso con i metodi adottati nella composizione delle liste elettorali, ha deciso di rassegnare in blocco le proprie dimissioni nelle mani del presidente regionale, Dott. Federico Vecchioni e di non procedere alla raccolta delle firme.
Ciò in considerazione dell’assoluta mancanza di rispetto da parte della dirigenza nazionale per un lavoro pluriennale condotto sul territorio lucchese e toscano, al termine del quale erano stati espressi candidati individuati dalla struttura regionale che ha visto il coinvolgimento di uno spaccato della società civile molto variegato, unito dalla volontà di modificare la politica nei contenuti e nelle forme, secondo alcuni principi fondamentali, quali la valorizzazione del merito, la trasparenza e l’attestazione di un reale consenso per le qualità di quanti accettano di assumere responsabilità politiche nei propri territori".

Pur non avendo alcuna pregiudiziale nei confronti dei candidati indicati dal “livello nazionale” esprimiamo il nostro disaccordo, quindi, sul metodo - neanche ai tempi della prima Repubblica le segreterie nazionali “paracadutavano” sui collegi di entrambi i rami del parlamento personaggi non espressione del territorio - ma anche sul merito.
Avremmo certamente accettato, per il bene della Lista, personalità dell’attuale governo cheavrebbero portato valore aggiunto al lavoro svolto dalle nostre delegazioni territoriali, rafforzando l’immagine di questo soggetto politico frutto anche del nostro impegno e delle nostre passioni, ma dobbiamo sottolineare anche che Italia Futura Toscana vanta tra i suoi militanti donne e uomini di generazioni diverse concurricula di primo livello e certamente non inferiori a quelli prospettati.
 Riteniamo pertanto, con dispiacere, di dover dichiarare esaurita a questo punto la nostra esperienza".

Lucca, 11 gennaio 2013

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