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riaffermare con chiarezza la convinta adesione del Comune di Lucca al principio di sussidiarietà.

 

Di Paolo Benedetti – consigliere comunale di Lucca

 

Abbiamo ascoltato con interesse la relazione del Sindaco Tambellini sulle linee programmatiche per il mandato 2012/2017.

 

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Vorrei intervenire specificando alcuni aspetti significativi. Non trovo pleonastico ricordarlo, anche perché la stragrande maggioranza delle tradizioni politiche qui rappresentate trovano lì la propria fonte.

L’Amministrazione Comunale si riconosce pienamente negli ideali di giustizia e di libertà che trovano fondamento nell’antifascismo e nella resistenza. Se oggi noi possiamo agire nell’agone democratico esprimendo liberamente le nostre opinioni tutto questo poggia saldamente sulla nostra costituzione, testamento della Resistenza come la definì Calamandrei.

Oggi siamo qui anche  grazie al sacrificio di tanti uomini e donne, giovani e meno giovani che non piegarono la schiena al fascismo ma anzi dettero la vita per la libertà di chi sarebbe rimasto e di chi sarebbe arrivato. La libertà non è un dato acquisito una volta per sempre, la libertà va coltivata, va protetta va fatta conoscere. In questo ambito è doveroso ricordare l’importante contributo del mondo cattolico lucchese alla lotta di liberazione.  Da Don Aldo Mei di cui ricordiamo il 100 anniversario della nascita, sacerdote martire ucciso perché faceva il prete, ai frati Martiri della Certosa di Farneta,  al Vescovo Torrini che aprì la Curia agli Ebrei ai rifugiati ai perseguitati, agli oblati tra cui ricordiamo Fratel Arturo Paoli ai tanti sacerdoti e operatori pastorali che furono protagonisti di una resistenza non violenta ma per questo non meno efficace.

Io credo che l’Amministrazione Comunale abbia  il dovere di servire la memoria nei confronti della cittadinanza e degli studenti. E questo non con un intento estetico, ma perché la conoscenza delle proprie radici rende i cittadini più consapevoli e i cittadini più consapevoli sono alleati fedeli delle democrazie compiute.

La storia, l’esperienza i valori   che ci stanno alle spalle siano per lei Sindaco e per tutti noi amministratori un faro severo che guidi le nostre scelte.

 

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In ambito generale Signor Presidente e Signor Sindaco credo che sia importante riaffermare con chiarezza la convinta adesione del Comune di Lucca, coerentemente con quanto previsto dal nostro Statuto, al principio di sussidiarietà. Questa questione è, a mio avviso da considerarsi post-ideologica.

Io credo che lo stato debba intervenire in alcuni ambiti lasciando però spazio alle associazioni ed al volontariato laddove questo è in grado di operare. Avremo servizi più efficienti, meno costosi e gestiti con passione.

L’aspetto economico, data la difficoltà che incontriamo,  è certamente rilevante, ma non è l’unico.

In particolare nell’ambito dei servizi alla persona credo che sia importante attraverso un lavoro per progetti, coinvolgere le associazioni operanti sul territorio per razionalizzare ed ottimizzare gli interventi che a vario livello vengono portati avanti.

Appartengo ad una generazione che ha avuto la fortuna per diversi anni di non conoscere la povertà né direttamente né indirettamente, se non da lontani immagini televisive dai paesi del terzo e quarto mondo. La crisi di questi ultimi anni invece mi ha mostrato anche qua a Lucca, segnali forti, crescenti e preoccupanti di povertà, spesso causata dalla perdita di un posto di lavoro e dalla difficoltà a trovarne uno nuovo.

Approcciarsi a questa emergenza nella logica del +1, vuol dire secondo me, rendere un pessimo servizio al tentativo di risolvere o per lo meno ridurre l’entità del problema. Solo grazie ad un patto forte tra enti, associazioni, parrocchie e cittadini credo che sarà possibile progredire.

L’attenzione a coloro che sono rimasti indietro a vario titolo, costituisce una priorità politica e programmatica su cui tutta la maggioranza si riconosce decisamente.

 

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Ma il tema della sussidiarietà dovrà essere declinato anche nella gestione del nostro territorio.

Non so se vi rendete conto del degrado enorme che accompagna le nostre periferie. Provocatoriamente sarei tentato di chiedere al Sig. Sindaco l’istituzione di un assessorato al decoro periferico, perché se è vero che all’interno delle mura la città dà una parvenza di attenzione, in periferia  la situazione è preoccupante. Credo che ognuno di noi sia continuamente tempestato di segnalazioni che si assommano a quelle che osserviamo vivendo nel comune. Nell’ottica della trasparenza, chiederei l’attivazione di un luogo informatico fisico dove lasciare le segnalazioni in modo che rimangano agli atti e in modo che siano istruite correttamente e secondo criteri oggettivi dagli uffici competenti. La chiusura delle circoscrizioni aggrava ancora di più questa questione in quanto mancano anche gli stimoli e gli interventi continui che gli amministratori di questi enti esercitavano verso il comune. Credo che sia opportuno coinvolgere comitati paesani, gruppi ed associazioni nella cura del territorio. Per fare un esempio,  se un taglio dell’erba viene effettuato in ritardo, senza controlli da parte del comune sulla corretta esecuzione dei lavori, da chi non conosce il territorio,  avremo il risultato di avere male impiegato il denaro pubblico che ci viene affidato dalla cittadinanza. Non sono in grado di offrire soluzioni tecniche al problema, ma propongo, nel rispetto delle normative vigenti in materia, di valutare la possibilità di coinvolgere associazioni e comitati paesani in questi aspetti. Ci sono molti cittadini che sarebbero pronti a segnalare sistematicamente le necessità presenti sul territorio come delle sentinelle civiche. Studiamo anche forme di esenzioni fiscali per privati (es. sconti sull’irpef o sull’IMU) per chi si prende cura di aree pubbliche, marciapiedi e così via. Le chiedo perseveranza evangelica Signor Sindaco nel ricercare le soluzioni perché sono sicuro che le risposte che otterrà saranno “NON E’ POSSIBILE”. Faccia fare ricerche in tutta Italia e vedrà che qualche amministratore ha trovato la strada corretta per dare risposte concrete anche su questo tema.

 

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Sull’urbanistica Signor Sindaco le ripeto in sede istituzionale quanto le ho detto più volte informalmente e sul quale mi ha manifestato il suo assenso. Al di là delle questioni incidentali e di sistema, noi vorremmo un’urbanistica che parlasse un linguaggio intelligibile da un cittadino dotato di media cultura. I tecnicismi della materia sono stati spinti fino ad oggi a livelli esasperati per favorire una casta di ottimati, il cui linguaggio eccessivamente specialistico ha reso nel tempo cittadini ed amministratori forzatamente incapaci di poter dare risposte certe ad esigenze certe. Io credo che l’eccessivo ricorso alle consulenze legali in questo ambito sia la cartina a tornasole anche delle ambiguità semantiche che albergano questa area.

 

 

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Termino con un  richiamo alla macchina comunale.

Credo che sia necessario investire a valorizzare la nostra struttura di lavoratori che insieme a noi amministratori operano per il bene comune. Credo sia importante riconoscere il merito anche quale strumento di conseguimento di parti del salario accessorio. Sindaco ed assessore al Bilancio lavorate bene al PEG e associate agli obbiettivi lì indicati la produttività. Agite anche per i dipendenti su progetti che stanno a cuore all’amministrazione, attraverso progetti obiettivo. Tenete un controllo di gestione sui progetti, almeno quelli strategici, perché, e lo vedremo insieme, i mesi e gli anni scorreranno molto velocemente e probabilmente più velocemente dei nostri obiettivi programmatici.

Le partecipate.

Concordo pienamente sul richiamo del Sindaco a riallocare presso il Comune servizi forzatamente affidati a società esterne. Ma prima di questo Signor Sindaco credo che debba essere costituito un  ufficio partecipate che supporti l’amministrazione da pari a pari nei rapporti con la Holding. Noi dovremo essere messi in condizione, a prescindere dagli amministratori della società di avere un pensiero autonomo, corroborato da un’istruttoria interna al Comune, senza commistione di ruoli, in modo che se domani fossimo chiamati ad esprimerci su CLAP, piuttosto che SISTEMA AMBIENTE, METRO od altro, potremmo farlo serenamente e nell’esclusivo interesse del Comune di Lucca e dei suoi cittadini.

Il Bilancio.

Avremo modo di fare valutazioni contingenti la settimana prossima.

Sul generale valutiamo bene i processi di spesa.

All’interno di ogni grande organizzazione vi sono margini di risparmio. Il Comune di Lucca nel corso degli anni ha già operato in questo senso, ma sono convinto che potremo migliorare. Gli interventi di adeguamento della tassazione, in una situazione difficile come l’attuale, dovranno presupporre una valutazione condivisa sull’incomprimibilità assoluta delle spese cosiddette fisse o consolidate.

 

Infine faccio appello a tutti noi amministratori di ridurre al minimo l’approccio ideologico, qualunque connotazione esso abbia, nell’azione amministrativa.

Grazie.

 

Lucca, 3 luglio 2012

 

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