La sfiducia nei confronti della politica monta ogni giorno di piu’ nel nostro Paese, sospeso fra crisi economica, crisi sociale, terrorismo che minacciosamente si riaffaccia, incertezza nel futuro, soprattutto per le giovani generazioni.
Una sfiducia che si e’ manifestata in modo vieppiu’ eloquente nella recente consultazione elettorale amministrativa, che ha registrato da un lato un’astensione di proporzioni allarmanti e dall’altro un forte consenso per le liste dichiaratamente alternativiste rispetto a proposte piu’ in continuita’ con gli assetti politici consolidati.
Dai commenti al risultato elettorale, si evince una certa superficialita’ nel capire le ragioni piu’ profonde del comportamento degli elettori.
L’articolo di seguito riportato, con il breve commento di Antonio Rossetti, offrono una utile occasione di riflessione.
Per questo Fucinaidee lo propone ai suoi lettori.
Da “Famiglia cristiana” - commento di Antonio Rossetti
Si vuole togliere fiducia a Monti per interessi di parte puntando al tanto peggio tanto meglio.
“Tra quanti hanno contribuito a portare l'Italia sull'orlo del baratro, c'e'
chi, soprattutto nel Pdl, comincia a pensare di togliere la fiducia al Governo
Monti. E accarezza il sogno di elezioni anticipate. Anche i movimenti nati
sull'onda dell'antipolitica (vedi Cinque stelle di Grillo) fremono allo stesso
modo. Per non dire della Lega e dei partiti d'opposizione”.
Lo afferma il settimanale 'Famiglia Cristiana' che
''è una politica dell'improvvisazione e
dell'interesse di parte”.
Voglia irresponsabile di rovesciare il tavolo. Una politica che guarda solo al
breve periodo. Alla mercé di sondaggi elettorali. Senza una visione ideale e un
progetto di lungo respiro non si va lontano. Dietro l'angolo c'e' solo la
Grecia. Il ricorso alle urne, in tempi brevi, come fosse la panacea dei nostri
mali, e' solo illusione. Come possono risolvere la crisi economica gli stessi
che non riescono nemmeno a cambiare la ''porcata'' di una legge elettorale che
ha tolto ai cittadini il diritto di scegliersi i propri rappresentanti? Chi,
ogni giorno, ricatta il Governo dei tecnici, chiamato a cavare le castagne dal
fuoco per i guai combinati dai politici, forse non ha ancora compreso la
gravità della crisi. Ogni mese si registrano mille fallimenti. Il Paese e'
vicino al caos. E' allarme rosso per tensioni sociali, disperazione di
disoccupati e imprenditori''.
''Il ritorno del terrorismo e' inquietante. Così come i ripetuti attacchi a
Equitalia. Tutto ciò -prosegue Famiglia Cristiana- richiederebbe un supplemento
di responsabilità (se mai ci sia stata). Come ripete, con forza, il capo dello
Stato. Al Governo va chiesta crescita e più equità, dopo tanto rigore. Più
attenzione ai disagi delle famiglie a rischio povertà'.
Più speranza per i giovani in cerca di lavoro e
futuro. Ma giocare a chi prima stacca la spina, senza pagare pegno, e' da veri
irresponsabili''.
Per Famiglia Cristiana, quello a cui si assiste e' ''un gioco al massacro: tanto peggio tanto meglio”. L'istinto alla sopravvivenza prevale sugli interessi del Paese.
Proprio quando, a fatica, abbiamo frenato gli appetiti della speculazione
internazionale. E ridato, all'estero, credibilità al Paese.
Due risultati da attribuire all'attuale premier,
chiamato a curare una malattia provocata da altri. Tra l'altro, mentre i
''tecnici'' sono all'opera per creare le condizioni di una maggiore crescita
dell'economia, i partiti avrebbero dovuto fare la loro parte.
Ad esempio, modificare l'attuale legge elettorale, ridurre il numero
dei parlamentari, dare al Paese un esempio di rigore finanziario, riducendo
drasticamente i soldi pubblici di cui la politica continua a fare largo e
improprio uso. Così non e' stato. I tempi stringono. In assenza di un colpo di
reni e un sussulto di responsabilità, la delegittimazione dei partiti galoppa.
“E siamo già a livelli minimi di stima''.
''In visita ai giovani della comunità Rondine, il presidente Monti ha ricordato
che la via per uscire dalla crisi è uno sforzo comune,
che faccia leva su un'equa ripartizione del peso che ricade su ciascuno'.
E ai partiti - conclude il settimanale - ha ricordato che
“al di là della legittima battaglia politica, c'e' un sottofondo di impegno per il benessere collettivo''.
L’articolo
Ripreso da famiglia cristiana, mette in tutta evidenza l’urgenza di compiere atti concreti, non tanto le fumose dichiarazioni di disponibilità che servono solo a guadagnare tempo nella speranza che si parli di qualcos’altro che subentra come argomento da prima pagina.
Nuovi argomenti possono diventare il terrorismo e le elezioni anticipate, motivi di per se seri e preoccupanti, ma che verranno utilizzati allo scopo di guadagnare tempo per non affrontare tutti gli altri argomenti che stanno determinando sfiducia e rancore verso la classe politica.
Il tema vero non è la crisi dei partiti, ma di questo modo di concepire la forma partito.
Nell’articolo di famiglia cristiana sono evidenziati i punti da affrontare. Probabilmente, neppure uno di questi punti giungerà a soluzione, e tutto sarà rinviato a data da destinarsi, per sopraggiunte urgenze: se questa ipotesi si dimostrasse errata si potrebbe sperare in qualche cosa di nuovo, per il Paese.
Lucca, 22 maggio 2012