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Elezioni amministrative a Lucca: Noi andremo avanti perche’ crediamo che sia giunto il momento di voltare pagina

 

Di Luca Leone

 

 

Guardando al quadro politico in vista delle prossime elezioni al Comune si osserva una discreta confusione e non si può fare a meno di domandarci che cosa ne pensano i cittadini.  Mi domando ancora una volta quanto gli elettori si sentano effettivamente coinvolti nelle scelte che li riguardano direttamente e quanto , a maggior ragione, sarebbe stato utile invece aprire il dibattito politico al confronto, sentire la loro voce, i loro giudizi e coinvolgerli effettivamente e concretamente anche nella scelta dei candidati a Sindaco. Nell’agosto scorso avevo inviato una lettera aperta  e pubblica a tutti i consiglieri comunali, ai partiti e ai movimenti, invitando tutti ad una comune riflessione sull’utilità di  primarie aperte e partecipate, sulla costruzione di percorsi anche decisionali non imposti e affatto scontati, che avrebbero consentito proprio ai cittadini di essere protagonisti nelle scelte. Purtroppo come unica risposta ricevetti qualche critica, i soliti discorsi, ma nulla di concreto e davvero molto poco coraggio e apertura da parte di tutti! Ed oggi a 4-5 mesi dalle elezioni purtroppo ormai non c’è più tempo per percorsi partecipativi (che intendiamoci, sarebbero  utili sempre non solo per la scelta dei candidati a sindaco) ma rimane unicamente l’opportunità di presentare almeno ai cittadini  diverse opzioni.

Stefano Baccelli, tirato in ballo da “rumors” in città (conseguenti chiaramente agli obiettivi di riordino delle Province e alle considerazioni sul futuro del Presidente da poco eletto..) e commenti stampa, dichiara che la sua candidatura non è al momento all’ordine del giorno, ma pone alcune riflessioni di metodo e di confronto che condividiamo: la necessaria apertura al confronto con i cittadini, anche all’interno di percorsi civici che vadano oltre le tradizionali contrapposizioni di parte. Più o meno nella stessa direzione vanno le considerazioni di Italia Futura, laddove aprono all’esigenza di un superamento delle contrapposizioni partitiche del secolo scorso  e alla necessità di andare oltre gli schieramenti tradizionali, per concludere con l’identikit del miglior candidato possibile (lo stesso Baccelli), anche alla luce anche del fatto che ogni altra candidatura sin qui emersa appariva come un dejà vu..con tutto il rispetto però, anche la l’ipotetica candidatura di Baccelli non appare propriamente il simbolo del rinnovamento, né perché neppure lui è una “verginella” della politica, ma soprattutto perché origina sempre dalla solita logica delle dinastie familiari lucchesi più che da un vero e ampio consenso popolare.

Tambellini, chissà se indebolito o rafforzato dalle varie prese di posizione, dichiara con tenacia e convinzione di voler andare avanti, forte del sostegno di diversi cittadini (quanti? Anche qui non si son fatte le primarie!), certamente delle componenti più estreme del centro sinistra, con un approccio “solo partitico” assai tradizionale nei metodi.  Tuttavia lo invitiamo ad andare avanti credendo nelle sue idee e nel suo modo di vedere la politica e l’amministrazione riconoscendogli comunque una certa coerenza di metodo e contenuto.

 

Noi faremo altrettanto e  come lui, andremo AVANTI, credendo (come molti altri alla luce delle recenti dichiarazioni) che sia davvero arrivato il momento di voltare pagina, di guardare al futuro e al progresso della città concentrandoci su un metodo diverso di relazione e confronto con i cittadini e guardando soprattutto alla concretezza: alle idee per la città al di là delle consuete logiche di contrapposizione ideologica e di parte, con l’ambizione di costruire un progetto civico fatto da tante persone di buona volontà (e di capacità), pronte a rimboccarsi le maniche, a metterci la faccia e fare del proprio meglio nell’interesse della città e dei cittadini.

In questo quadro, pur aperti al confronto e al dialogo con gli altri,  risulta assai complicato trovare convergenze con chi ci appare chiuso nel proprio guscio, come gli ultimi soldati giapponesi nelle sperdute isole del pacifico alla fine della seconda guerra mondiale.  Vecchi interpreti di un consumato copione che non si accorgono che  c’è bisogno della costruzione di un  nuovo progetto politico per la città che sappia aggregare e coinvolgere persone nuove e di buona volontà, che non si riconoscono più, per sfiducia o delusione,  nei partiti , almeno a livello locale. Né si può accettare che siano i “soliti vecchi protagonisti” a proporsi ancora come gli interpreti di questa nuova stagione.   Che dire poi delle dichiarazioni di Placido di qualche giorno fa,  che sembra rimanere ancora arroccato ai soliti vecchi schemi, nel suo ruolo di coordinatore ormai quasi unicamente di sé stesso e che non trova argomenti  migliori rispetto alla dogmatica necessità della ricerca della “purezza” di una santa alleanza di centro destra,  liquidando con “lungimiranza” come grilline o renzine, iniziative come la nostra (che avrebbero il sapore dell’antipolitica: semmai si dovrebbe asserire il contrario…) o significative esperienze civiche come “Andare Oltre” del Sindaco Poggi a Borgo a Mozzano.  Un Placido che , “per fortuna”, di fronte al colpevole ritardo con cui si terranno i congressi provinciali e comunali, si troverà “in prorogatio”, forse con Fabbri e la Bandoni,  a gestire questa fase tanto delicata e importante per il PDL comunale, perpetrando un approccio assai poco rappresentativo e piuttosto distaccato dalla realtà . E a proposito dei congressi del PDL: ma non si potevano fare prima a Lucca anziché a Arezzo e Grosseto dove non si vota? La ricerca insistente poi dell’unità congressuale, che appare come al solito quasi un dogma, siamo sicuri che sia poi così tanto un valore di per sé, se è di facciata e nasconde divisioni anche profonde, non tanto ideali purtroppo ma soprattutto legate ai soliti personalismi?

Last but not least  due considerazioni riguardo all’intervista recente del Sindaco Favilla. Nessuna questione personale, ci mancherebbe, ma non era lo stesso Favilla che circa 5 anni fa dichiarava di voler fare da traghettatore per valorizzare i giovani e costruire una nuova classe dirigente e garantire un ricambio generazionale, vista anche la sua non più tenera età.  Sono esattamente le stesse cose che ci ripete insistentemente oggi (vedi  le varie interviste), prima evidenziando di non veder alcuna figura oltre a sé stesso in grado di potergli succedere alla guida del Comune, poi riproponendo la solita storia di voler favorire “in un prossimo futuro” il ricambio e valorizzare “ancora” i giovani, e accrescerne la propria esperienza e maturazione politica e amministrativa, aggiungendo inoltre come fatto nuovo l’esigenza di una discontinuità dalla attuale gestione politica e amministrativa! Niente di più e di meglio, addirittura, che evocare e richiedere una discontinuità da sé stessi!!

Una chiosa un po’ più personale: Non me ne voglia, Caro Sindaco, ma con tutto l’affetto e la stima personali,  io ormai non son più “giovane”, la discontinuità, l’innovazione, il ricambio anche generazionale casomai li richiedo io e quelli come me, o almeno ci proviamo, cercando di fare  del nostro meglio, senza star qui ad aspettare  benedizioni “divine”né il compimento di una certa e ragguardevole età.  Il 2012 non sarà certo la fine del mondo  come dicevano i Maya, ma sarà indubbiamente l’anno nel quale, anche a Lucca,  è giunto il momento di metterci “in gioco” e rinnovare il modo di far politica, coinvolgere nuovi attori e nuovi protagonisti nell’amministrazione della nostra città che vuol crescere e guardare avanti con rinnovata spinta e altrettanto ottimismo. Perché noi, a differenza sua, non crediamo che in tutta la città non ci sia, come dice lei, nessuno (ma proprio nessuno!) all’altezza del compito di lavorare efficacemente per il bene comune!

 

Lucca, 4 gennaio 2012

 

Luca Leone

 

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