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Elezioni provinciali di Lucca: alcune riflessioni sul voto

di Flavia Favilla

All’indomani dei risultati elettorali, nonostante tutti i tentativi possibili di giustificarne gli effetti, è un dato di fatto, certo e inconfutabile di quanto il centro destra stia scontando – a livello nazionale e locale - gli errori di coloro che ne stanno a capo da tanti, troppi anni dimostrando incapacità e talvolta arroganza nell’espletamento delle proprie funzioni amministrative.
Non voglio però analizzare la situazione a livello nazionale, quanto dedicarmi specificatamente alla realtà che più mi è vicina: quella della provincia di Lucca, dove il Popolo della Libertà ha mostrato tutta la sua debolezza e fragilità.

Come elettrice di centro destra e militante del Pdl da diversi anni, negli ultimi tempi in particolare ho spesso evidenziato insieme ad altri le criticità del partito a livello direttivo e organizzativo, partendo proprio dall’assenza di un coordinamento e di un coordinatore (o segretario che dir si voglia) in grado di attrarre elettori, comprenderne le esigenze e necessità, contenere le spaccature avvenute all’interno del partito da parte di alcuni esponenti che a tutt’oggi stanno compromettendo la consiliatura del Comune capoluogo: una guida insomma capace di imparare dagli errori commessi piuttosto che perseverarvi.

Sono stati sbagliati i tempi con cui è stato individuato il candidato alla Presidenza della Provincia. Se ne parlava un anno fa, quando sembrava accreditata la candidatura di Maurizio Marchetti, sindaco di Altopascio e consigliere provinciale dell’ amministrazione uscente. Poi, a causa dei repentini tentennamenti e lungaggini da parte dei vertici, si è lasciato che Marchetti ritirasse (a ragione) la propria disponibilità individuando all’ultimo minuto Gabriele Brunini, persona seria e affidabile, gradito anche all’Udc, alla quale però non è stato dato il tempo utile per mettersi in gioco adeguatamente con una strategia vincente.

La campagna elettorale stessa ha presentato da subito un’organizzazione spesso disordinata e improvvisata: basti ricordare la creazione di gruppi di lavoro selezionati e prescelti dei quali, dopo appena una settimana, non vi era rimasta traccia. Così come non sono state approfondite le criticità dell’amministrazione Baccelli nel quinquennio 2006 -2011 : tematiche sulle quali il candidato avrebbe dovuto maggiormente insistere evidenziandone gli aspetti più negativi per la cittadinanza.

Altro aspetto allarmante, che personalmente ho a più riprese sottolineato, è stata anche la quasi totale assenza di partecipazione da parte dei candidati consiglieri provinciali. Salvo alcuni casi, la maggior parte di loro non si è impegnata fattivamente a sostenere Gabriele Brunini e collaborare con il comitato elettorale: forse perché davano per scontata una vittoria per la quale non ritenevano doveroso impegnarsi e lavorare seriamente o, peggio ancora, non vi era l’interesse e la grinta necessarie.

Fatto sta che oggi siamo a leccarci le ferite, a scrivere pubblicamente che vi sono delle falle nel Pdl locale alle quali dicono di voler porre rimedio.
Molto più semplicemente ritengo che sarebbe giunta veramente l’ora di un ricambio, di una ventata di freschezza, non necessariamente in termini di età quanto di idee, personalità, serietà.

Inutile andare avanti in questo modo senza dare una svolta decisiva. Spero che almeno a livello regionale venga capito e vi sia l’intenzione di cambiare. Altrimenti … il popolo è sovrano … e decide aldilà dei giochi di potere interni ai palazzi ….Queste elezioni ne sono una chiara conferma.

Lucca, 18 maggio 2011

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