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Lucca. Il palazzo Tommasi, Piazza S.Maria Bianca, e' stato fino al 1991 sede della Cisl provinciale; da quella data l’abbandono è totale.

di Antonio Rossetti

Le transennature e i ponteggi non sono, come si potrebbe immaginare, sinonimo di ristrutturazione e quindi di recupero di un immobile di oltre 4.500 metri quadri, ma solo ostacolo per impedire l’accesso al palazzo e per evitare danni a terzi.

L’immobile venne liberato da inquilini e proprietari circa 20 anni fa perché l’Inail ) Istituto nazionale infortuni su lavoro) intendeva utilizzarlo, o forse venderlo.

Dopo 20 anni è ancora in totale abbandono, con il pericolo di crolli interni, a seguito delle infiltrazioni di acqua dal tetto, con il rischio di vedere rovinati affreschi alle pareti e soprattutto per lo spreco di un grande spazio all’interno della città.
Un palazzo di grandi dimensioni, in una posizione che ne evidenzia le possibilità di utilizzo e che al contrario fa parte dell’elenco degli immobili pubblici inutilizzati e abbandonati al più grave degrado.

Fino al 1991 una parte rilevante dell’immobile è stata sede della Cisl e del patronato Inas, dopo quella data, per qualche tempo è stato inserito nell’elenco di immobili da alienare, senza nessun esito utile per la città.
Dopo alcuni anni si torna a parlare della destinazione dell’attuale Palazzo Tommasi.

Nella nota introduttiva del sindaco di Lucca al bilancio di previsione del 1998, nel quadro dei rapporti dell’area vasta Pisa-Lucca-Livorno, si legge che “si è dato impulso all’accordo tra INAIL e l’Istituto Superiore di S.Anna dell’Università di Pisa per costruire a Lucca, nel Palazzo di S.Maria Forisportam, il centro di ricerca per le protesi ortopediche ad alta tecnologia”.

Successivamente la proposta è inserita nell’elenco dei progetti del PRUSST dell’area lucchese del 1999.
La proposta dell’INAIL, numero 48, è sottoscritta dall’istituto stesso e dall’Amministrazione comunale e completata dalla indicazione di un finanziamento di 15 miliardi di lire da parte del Ministero.

Il progetto era antecedente al PRUSST, quindi le ragioni non erano condizionate dall’esito dello stesso.
Del progetto, della destinazione dei fondi disponibili allo scopo non è dato sapere nulla così come non sono conosciute le ragioni della mancata realizzazione del progetto.

La domanda più semplice può dunque essere: se il progetto era ben valutato, considerata anche la spesa prevista e l’affidabilità degli interlocutori, è ancora possibile una sua realizzazione? I finanziamenti sono ancora disponibili per quella rilevante iniziativa, soprattutto su piano sociale o sono stati destinati ad altro ?
Trascorsi alcuni anni dalla mancata realizzazione del progetto ritroviamo una ripresa di attenzione all’utilizzo dell’immobile di Piazza S.Maria Forisportam in occasione delle elezioni comunali del 2002.
Nel programma del candidato sindaco Pietro Fazzi , si legge “ verrà studiato e promosso il recupero del Palazzo Tommasi per una appropriata utilizzazione, quale ad esempio la sede della Liberà Università di Lucca.”

Una proposta che non ha trovato concreta soluzione ma che aveva una sua validità. Sono trascorsi 9 anni senza che vi sia stata nessuna concreta iniziativa, da parte dei soggetti interessati, in primo luogo da parte dell’Inail.
La cosa che più indigna è che non risulta vi siano state iniziative significative, neppure a livello nazionale, verso un istituto che, nel corso degli anni, ha acquisito tre immobili per la propria attività, da piazza S.Maria Bianca, a Piazza xx settembre, ed oggi in viale Luporini, senza che vi sia stata una minima cura per la manutenzione di un immobile di pregio, quale è Il Palazzo Tommasi, in modo da renderlo disponibile per un suo utilizzo. preferibilmente pubblico.

Una incuria che comporta costi ed al tempo stesso impoverisce il patrimonio dell’Istituto che è patrimonio realizzato con i fondi di lavoratori ed imprese e comunque della collettività.

Il Palazzo, così si può leggere nella guida a cura di Isa Belli Barsali, “il Palazzo Sirti, poi Mansi, costruito alla fine del XVII secolo o all’inizio del successivo dal Dom. Martinelli. Come consuetudine nel palazzi lucchesi è affacciato sul giardino tergale e disposto sui tre lati di un cortile interno ed ha scale impostate sui pilastri”.

Tra le ipotesi di valorizzazione del centro storico e come si usa dire di rientro di alcune attività o funzioni, risulta incomprensibile che non sia presa in seria considerazione la possibilità di un accordo con L’Inail per il recupero e l’affitto di questa prestigiosa sede, o con altre modalità di accordo, che ne consentano un utilizzo che lo renda, oggi un utile luogo per il cittadini e per la città, e non un cadente palazzo in attesa di crolli annunciati.
In caso di un confermato disinteresse per un utilizzo diretto da parte dell’Inail, è possibile una destinazione ad altre attività sociali, culturali ed economiche, integrabili tra loro. seppure parziali.
Un recupero per esposizioni permanenti, spazi per incontri e attività di formazione, attività delle associazioni, esposizioni temporanee sono possibili se le istituzioni pubbliche e i soggetti economici più attenti e lungimiranti ne favoriscono il riutilizzo e la promozione di attività.

Le ipotesi di utilizzo a funzioni utili possono essere favorite da una discussione aperta a chi mostra interesse ad una migliore gestione del patrimonio pubblico nell’interesse della città, la cosa peggiore e che resti in abbandono un valore di rilevante importanza per la comunità lucchese.

Lucca, 5 aprile 2011
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