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"Illuminata" scelta del centro destra: Gabriele Brunini e' il candidato per la corsa alla presidenza della Provincia di Lucca

di Paolo Razzuoli

Questa mattina, alla conferenza stampa di presentazione della candidatura di Gabriele Brunini alla corsa, per il centrodestra, alla presidenza della Provincia di Lucca, mi sono finalmente sentito a casa mia.
Un'espressione tutt'altro che retorica ed una sensazione non certo scontata, nel desolante panorama politico che stiamo attraversando.

Finalmente, se pur dopo un lungo e faticoso travaglio, le principali espressioni del centrodestra (UDC e PdL) hanno sciolto i nodi dando il consenso ad una candidatura che, a mio modo di vedere, appare una scelta "illuminata" per concorrere seriamente alla guida di un ente che, al di la' del dibattito sul ruolo delle province, ha al momento importanti competenze per l'intera comunita'.

Elezioni che cadono dopo un quinquennio nel quale, l'amministrazione provinciale guidata da Stefano Baccelli, ha offerto uno scenario piatto, privo di iniziative realmente capaci di incidere sui grandi nodi dello sviluppo, incapace di uscire da una logica di sostanziale sudditanza rispetto alle linee della politica regionale, anche quando queste si sono presentate non coerenti con gli interessi della nostra comunita'.
Un'amministrazione fortemente impegnata a propagandare se stessa, investendo in cio' risorse importanti, ma sostanzialmente inidonea a mettere in campo strumenti e politiche efficaci, soprattutto rispetto alle specificita' del nostro territorio.
Cio' che infatti e' stato fatto, al di la' della retorica con cui si e' cercato di presentarlo, si e' rivelato scarsamente efficace, ha riguardato aspetti spesso marginali dei problemi, ha lasciato sostanzialmente irrisolti tutti i nodi presenti all'avvio del quinquennio.

Nei prossimi mesi avremo modo di approfondire tutti gli aspetti programmatici della proposta politico-programmatica di Brunini, che sara' messa a punto tramite un serio processo di consultazione e concertazione fra le forze vive della societa' civile con il prezioso supporto di coloro che in questi anni hanno concretamente vissuto l'esperienza di opposizione alla maggioranza che, dal 1997, guida Palazzo Ducale.

Dicevo i testa a queste mie riflessioni che finalmente mi sono stentito a casa mia. E' appunto su questo che voglio soffermarmi un attimo.

Mi sono sentito a casa mia constatando, come ha delresto sottolineato il sindaco di Lucca, Mauro Favilla, che il centrodestra ha scelto un candidato proveniente dalla societa' civile, allargando quel cerchio di autoreferenzialita' che di norma contraddistingue la vita dei partiti.
Qui pero' sono necessarie alcune precisazioni.
In questi anni si e' oscillato fra scelte deltutto interne ai partiti, o scelte improvvisate di candidati scaraventati nel mondo della politica, se pur privi di alcuna esperienza.
Nel caso di Brunini la situazione e' completamente diversa. Egli infatti coniuga, in un circolo virtuoso, l'impegno nelle strutture della societa' civile con un'esperienza politico-amministrativa di tutto rispetto. Una garanzia di capacita' gestionale, con la sensibilita' ad ascoltare e farsi interprete delle istanze di una societa' sempre piu' complessa che interpella la politica affinche' sappia farsi carico dei compiti di progettualita' e di concretezza richiesti dalle dinamiche della contemporaneita'.

Mi sono sentito a casa mia nel prendere atto con soddisfazione che nella scelta di Brunini i partiti hanno fatto prevalere le istanze della "lucchesita'" rispetto alle divisioni del quadro nazionale. Una scelta importante, fatta coraggiosamente soprattutto dall'UDC, che ha privilegiato le ragioni che hanno da sempre caratterizzato la specificita' del modello lucchese rispetto al resto della regione Toscana. Una scelta importante, che offre ancora una volta l'opportunita' alla politica lucchese di porsi come un laboratorio di scelte capaci successivamente di produrre effetti su scenari politici piu' ampi. E' gia' accaduto in passato; speriamo che possa accadere di nuovo.

Mi sono sentito a casa mia sentendo parlare con passione ed in modo convincente di dialogo, di concertazione, di partecipazione, quali punti fermi di uno stile di politica e di amministrazione. Cose che, stante cio' che oggi si sente e' si vede, sembrano appartenere ad un altro mondo.

Mi sono sentito a casa mia sentendo parlare dei valori dell'impegno nel volontariato, della solidarieta', del rispetto, della valorizzazione della persona umana: insomma sentendo richiamare in modo sentito i grandi valori che hanno fatto grande l'impegno delle menti piu' fervide della cultura che oggi si richiama ai valori del popolarismo europeo.

Mi sono sentito a casa mia allorche' Brunini ha richiamato i partiti - pur nella loro autonomia e responsabilita' - alla necessita' di mettere in campo una squadra di gente capace, motivata, giovane ove possibile.

Mi sono sentito a casa mia sapendo della coerenza delle condotte di Brunini nella sfera pubblica ed in quella privata. I valori a cui fa riferimento costituiscono per lui una guida tanto nelle sue scelte personali quanto in quelle di pubblico amministratore, di uomo impegnato nel volontariato sociale.
L'ho conosciuto in situazioni deltutto estranee alla politica; ho avuto modo di frequentarlo e di apprezzarne l'assoluta coerenza, l'incrollabilita' di certi principi, la non negoziabilita' dei valori fondamentali della sua visione del mondo. Una garanzia oggi, ove con estrema disinvoltura si dimentica ogni valore in favore di interessi e/o di posizioni personali.

Da oggi inizia un'avventura il cui traguardo e' sicuramente difficile ma non impossibile.
Nei prossimi giorni dovranno definirsi gli aspetti di quadro politico che ancora sono irrisolti, in particolar modo l'atteggiamento di FLI. L'auspicio e' ovviamente che prevalgano le ragioni degli interessi generali sui particolarismi. Vedremo!

Comunque il traguardo non e' impossibile.
Non e' impossibile se tutti, al di la' dei particolarismi, sapranno concordemente lavorare per l'obiettivo condiviso.
Non e' impossibile se tutti lavoreranno veramente per vincere. Brunini ha giustamente sottolineato che potranno sedersi attorno al tavolo tutti coloro che vogliono vincere, ma che una sedia non ci sara' per coloro che invece vogliono perdere.
Non e' impossibile se le forze che si riconoscono nella candidatura Brunini sapranno mettere in campo una squadra competente ed agguerrita, capace di illustrare con credibilita' le ragioni della proposta politico-amministrativa.
non e' impossibile se i molti elettori del centrodestra della provincia di Lucca, probabilmente oggi delusi e frastornati, capiranno che Brunini costituisce un riferimento certo e coerente, capace di dare nuovo smalto e di rilanciare le ragioni di un'appartenenza.
Non e' impossibile se l'ampia fascia di incerti, che normalmente determina all'ultimo momento l'esito delle elezioni, comprendera' che Brunini potra' rappresentare completamente le ragioni della lucchesita', senza pregiudizi nei confronti del governo regionale ma anche senza sudditanze.

Lucca, 20 febbraio 2011

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