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Lucca. Variante urbanistica: approvata in consiglio comunale

Ripartiranno le opere pubbliche programmate e si rispettano i diritti acquisiti, ma non ci sono né cancellazioni né programmazioni di nuove aree edificabili

 

Ufficio stampa Comune di Lucca

 

La variante urbanistica approvato dal consiglio comunale permette di ridare almeno in parte fiato all’edilizia.

L’importanza - “Il provvedimento – spiega il sindaco Mauro Favilla – era indispensabile per diversi motivi: prima di tutto per il rispetto delle normative di legge, ponendo un tetto al rilascio di nuove concessioni, una volta che si sia raggiunto il limite massimo di realizzazioni consentiti dal precedente Piano Strutturale, nell’occupazione di nuove aree, a seconda delle varie tipologie edilizia (residenziali,commerciali, produttive, ricettive, direzionali, di servizi etc..).

Il secondo importante motivo consiste nel fatto che, la validità del precedente regolamento urbanistico è di fatto venuta meno già dall’aprile del 2010 e, quindi, da quasi 9 mesi non si possono più effettuare occupazioni di aree ed espropri nemmeno di opere pubbliche già programmate, che sono rimaste ferme in attesa di questo provvedimento. In questo modo so potrà preso riprendere l’attività per le opere pubbliche programmate, ma rese finora impossibili dalla cessazione di validità del Regolamento Urbanistico.

Nessuna nuova area a costruire -  Il sindaco conferma, poi, che la variante approvata dal consiglio garantisce ogni possibilità di intervenire sulla trasformazione del patrimonio edilizio esistente.

“Inoltre – sottolinea il primo cittadino – il provvedimento adottato non prevede, rispetto al precedente regolamento urbanistico, né cancellazioni né nuove previsioni di aree edificabili. E’ quindi irrilevante ai fini di eventuali interessi particolari. Si rispettano cioè totalmente le aspettative e i diritti ormai acquisiti e consolidati dalle famiglie proprietarie, senza creare nuove aspettative o nuovi vantaggi particolari. Si tratta in realtà di una fase di passaggio tra i vecchi strumenti urbanistici e quelli nuovi che sono attualmente e contemporaneamente in fase di studio.

Rispettati i diritti acquisiti - Viene, altresì introdotta  una precedenza ad operare nei confronti di coloro  che hanno agito da tempo remoto, per interventi sul territorio, già previsti dal precedente regolamento urbanistico e su cui il consiglio comunale si è già espresso.

Edilizia popolare - Viene inoltre lasciata – chiude il sindaco - una “riserva” per un provvedimento, che dovrà seguire entro un mese, per la previsione di nuove aree di edilizia popolare, di  modo che, contemporaneamente, mentre si va all’assegnazione di oltre 240 alloggi  che sono in stato avanzato di realizzazione si possa passare alla programmazione di nuovi futuri interventi”.

 

Finalità e obiettivi della variante – L’ipotesi di procedere ad una variante al regolamento urbanistico, con contestuale variante di minima entità al piano strutturale, è originata dall’accertamento che in alcune zone (Utoe) sono stati rilasciati, in conformità all’atto di governo del territorio, permessi di costruzione che hanno portato a superare il tetto massimo in alcune Utoe, indicato e prescritto dal piano strutturale. Ma è stato anche accertato che non si è superato il tetto massimo del dimensionamento complessivo previsto dallo stesso piano strutturale, per le varie destinazioni (residenziale, commerciale-direzionale, produttivo, ricettivo, di servizio), questo perché in altre aree (UTOE), lo stesso dimensionamento consentito è stato utilizzato solo in parte.

La verifica, che è stata effettuata con il ricorso al monitoraggio del Piano strutturale in rapporto agli interventi realizzati nel primo quinquennio di applicazione del Regolamento Urbanistico, ha palesato criticità e la necessità di correggere gli errori e tutto quanto già rilevato nel documento di monitoraggio, con particolare attenzione per le disposizioni e la disciplina del Regolamento Urbanistico. Tali elementi problematici hanno suggerito quindi di avviare le attività per la sostanziale revisione dei Piani e nel contempo di adottare provvedimenti urgenti (appunto di salvaguardia) volti ad assicurare la corretta gestione dell’attività edilizia ed urbanistica nella fase transitoria nel rispetto delle disposizioni del Piano Strutturale.

Alla luce di detta verifica e nel rispetto della conformità al Piano Strutturale vigentesi pone quindi, in questa fase dei lavori, in particolare il problema di assicurare nel R.U. il rispetto dei limiti di compatibilità e conformità indicati dagli strumenti di pianificazione territoriale vigenti (P.I.T., P.T.C. e dallo stesso P.S.) con particolare attenzione per le capacità insediative complessive indicate dal Piano.

Il R.U. infatti non fissa specifici criteri e misure al riguardo. In questo quadro peraltro non sono applicabili le metodiche previste dai programmi pluriennali di attuazione di vecchia memoria, perché non più vigenti. In sostanza perseguendo l’obiettivo prioritario, in questa fase problematica, di minimizzare e contenere gli effetti negativi potenzialmente determinabili dalla completa attuazione delle restanti previsioni urbanistiche presenti nel Regolamento Urbanistiche non ancora attuate, la variante introduce specifiche disposizioni di salvaguardia volte ad assicurare la compatibilità e l’efficacia delle previsioni (di trasformazione urbanistica ed edilizia) dello stesso R.U. nel rispetto delle disposizioni e alla disciplina di Piano Strutturale.

 

DALLO STATO DELLA VERIFICA ECCO DOVE SI PUÒ ANCORA COSTRUIRE

Dai dati del monitoraggio, ed in particolare dalla verifica dello stato di attuazione del regolamento urbanistico si evince (in estrema sintesi) il seguente quadro di riferimento:

 

Non vi sono interventi di nuova edificazione previsti dal regolamento urbanistico nelle aree (Utoe):

 

_ n. 1 (centro storico di Lucca); per il centro storico di Lucca si prospetta la

sostanziale conferma delle previsioni generali e dei conseguenti interventi sul

patrimonio edilizio esistente riferiti alle diverse categorie tipologiche;

_ n. 5a (Piazzano, Vecoli, San Macario in Monte, Stabbiano, Chiatri, Formentale);

_ n. 8a (Gignano di Brancoli, Piazza di Brancoli, Pieve di Brancoli, Sant’Ilario di

Brancoli, Deccio di Brancoli);

_ n. 8c (Tramonte, Palmata, Ciciana, San Pancrazio).

 

Non vi sono problemi per la ripresa dell’attività edilizia (residenziale) nell’ambito dei quantitativi stabiliti caso per caso dal piano strutturale nelle Utoe:

 

_ n. 2 (Borgo Giannotti, San Marco, San Vito, Arancio, San Filippo),

_ n. 3c (Cerasomma, Meati, Gattaiola),

_ n. 5b (Farneta, San Macario in Piano, Ponte San Pietro, Maggiano, Ariano, Santa

Maria a Colle, Nozzano San Pietro, Nozzano Castello, Castiglioncello, Balbano),

_ n. 6a (Torre, Cappella, Arsina, San Concordio di Moriano, Castagnori, Pieve

Santo Stefano, Mutigliano),

_ n. 7a (San Concordio), n. 8b (Piaggione, San Giusto di Brancoli, San Lorenzo di

Brancoli, San Lorenzo di Moriano, San Gemignano, Ponte a Moriano,

Saltocchio, San Cassiano di Moriano, San Quirico di Moriano),

_ n. 9 (Pievepelago, Pozzuolo, San Michele in Escheto, Massa Pisana, San

Lorenzo a Vaccoli, Santa Maria del Giudice).

 

La presente variante al regolamento urbanistico prevede:

- la conferma delle previsioni insediative di nuova edificazione, esclusivamente nei limiti del dimensionamento residuo disponibile in coerenza con la contestuale variante al piano strutturale, per le funzioni residenziali, commerciali, produttive, direzionali e turistico-ricettive, riconsiderando in questo quadro (ai fini della definizione di ulteriori capacità insediative) le sole quantità considerate decadute;

- l’individuazione, nei limiti del dimensionamento residuo disponibile, di nuove previsioni urbanistiche residenziali volte a garantire la realizzazione di edilizia residenziale pubblica e per dare una prima risposta all’emergenza abitativa;

- il contenimento degli interventi e delle previsioni sul patrimonio edilizio esistente considerate di significativa rilevanza e complessità sulla base di criteri e indicatori individuati sulla base del quadro conoscitivo realizzato in fase di monitoraggio;

- la conferma delle disposizioni riguardanti le attività edilizie ordinarie, ovvero le previsioni riguardanti la manutenzione, il recupero e l’adeguamento del patrimoni edilizio esistente, compresi gli ampliamenti necessari al miglioramento qualitativo degli immobili;

- l’adeguamento ai nuovi regolamenti regionali delle norme tecniche di attuazione del regolamento urbanistico.

 

 

 

Commento del sindaco Mauro Favilla su richieste

degli atti dall’autorità giudiziaria

 

  L’opinione pubblica e’ gia’ stata informata dalla stampa che la Procura della Repubblica di Lucca ha inoltrato al Comune di Lucca una richiesta di acquisizione degli atti della variante urbanistica, non appena approvata dal Consiglio Comunale.

   Cosi’ il Sindaco di Lucca, Mauro Favilla, interviene sulla richiesta.  

 

 

Un regolamento urbanistico può portare in sé interessi ideali e concreti o assai importanti. Di solito con i regolamenti urbanistici si prevedono sulla cartografia i terreni su cui si potrà costruire o meno e, quindi, si possono scatenare attese forti per vedere i propri terreni resi edificabili o forti contrapposizioni a ciò.

Nel caso delle variazioni apportate dal consiglio comunale in questa occasione, non vi sono modifiche sulla cartografia: si sono infatti conservate le precedenti destinazioni e, quindi, non vi dovrebbero essere interessi particolari da affermare. Viceversa ci sono diversi soggetti che, o per interesse proprio o per una visione dell’urbanistica diversa da chi amministra, avrebbero voluto cancellare delle possibilità edificatorie che da decenni il piano regolatore consente.

Alcune di queste persone hanno paventato ai consiglieri comunali rischi gravi di natura civile o penale: a mio parere questa intimidazione poteva configurare un reato, perché avrebbe potuto condizionare la libera espressione dei consiglieri comunali, per conseguire un voto che sia corrispondente agli interessi o alle visioni di tali persone. Nessun consigliere, ad oggi, risulta peraltro abbia presentato denuncia. Già prima che il consiglio adottasse la variante, invece, alcune persone hanno presentato ricorsi od esposti all’autorità giudiziaria: è da presumere che volessero riuscire ad impedire che il consiglio comunale adottasse la variantina. L’autorità giudiziaria, sulla base di tale esposti, ha chiesto copia del testo ufficiale del provvedimento adottato. Mi pare una cosa del tutto normale: di fronte a ricorsi od esposti, è giusto che l’autorità giudiziaria esamini la documentazione relativa.

 

Lucca, 19 gennaio 2011

 

 

 

 

 

 

 

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