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"Il cuore e la spada": l'ultimo libro di Bruno Vespa.

di Paolo Razzuoli

In occasione dell'ultimo Natale, i miei figli mi hanno regalato l'ultimo libro di Bruno Vespa: "Il cuore e la spada". Un volume di oltre 800 pagine, che ho letto con piacere e che mi sento di consigliare anche ai giovani che, purtroppo, hanno di sovente scarse conoscenze della nostra storia.

Prima di tracciare sinteticamente le mie impressioni sul libro, mi pare opportuna una breve premessa per dire che sebbene i libri di Vespa siano sempre motivo di controversia "politico-letteraria" (in realtà molto più politica che letteraria), il suggerimento di qualche spocchioso intellettuale di "mandare il libro al macero" mi causa qualche seria inquietudine, laddove si ripensi a chi, nella storia degli ultimi ottanta anni, diffidava dei libri e non esitava a mandarli al macero o al rogo.

il libro traccia uno spaccato della storia italiana, partendo dagli avvenimenti che hanno preceduto la prima guerra d'indipendenza, sino al 2010, anno della pubblicazione. VA detto con chiarezza che il testo non ha la pretesa di essere un approfondito saggio storico. Per chi voglia veramente approfondire la nostra storia nazionale, vi sono testi di altro spessore, che tuttavia richiedono un approccio piu' complesso e la disponibilita' di strumenti di interpretazione piu' completi. "Il cuore e la spada" e' un testo divulgativo, ben fatto, ben documentato e scritto in uno stile piacevole e scorrevole.

La parte relativa al Risorgimento ed all'unificazione risulta scorrevole e assai completa, accessibile e ben documentata. Sicuramente è adatta ai ragazzi delle scuole superiori/università, ma anche a chi voglia un approfondimento accessibile di una parte così importante della storia nazionale. Ad esempio, ho trovato molto ben trattate le vicende di Garibaldi in Brasile/Uruguay nel periodo anteriore alla spedizione dei Mille.
Altrettanto ben sviluppata mi è parsa la sezione relativa all'Italia post-unitaria: i governi liberali, il trasformismo, i moti di fabbrica, l'avvento del fascismo.
Ho trovato la trattazione del ventennio un po' meno efficace, ma probabilmente solo perchè non si discosta troppo (anzi è molto simile) a recenti opere simili di divulgazione storica che ho avuto l'occasione di leggere.

Molto belli, a mio avviso, anche i capitoli relativi al referendum sulla Repubblica, la Costituente e la campagna elettorale del 1948.

Anche la parte relativa al secondo dopoguerra/prima Repubblica (dal 1948 all'ascesa di Berlusconi), mi e' apparsa ben trattata e documentata. In particolare mi pare di dover sottolineare la puntualita' con cui sono tracciati i profili personali e politici dei protagonisti di questo importante periodo (De Gasperi, Togliatti, Nenni, Fanfani, Moro, Andreotti, Berlinguer, Craxi ecc.), e la chiarezza con cui vengono trattate le scelte fondamentali che hanno segnato la nostra storia recente (adesione alla Nato, la scelta europeista, le formule politiche che si sono succedute dal secondo dopoguerra al 1993).

Infine nell'ultima parte relativa alla seconda repubblica la narrazione scivola forse un po' dalla storia al gossip politico (essendo gli eventi trattati ancora così recenti) di cui, tuttavia, Bruno Vespa è maestro.

Insomma, un bel libro, molto godibile, di divulgazione storico-politica, nel quale non mancano, fra le righe della trattazione dei vari periodi e personaggi, puntuali riferimenti a fatti e persone della storia recentissima.
Insomma, in mano agli studenti di scuola media superiore, forse consentirebbe di imparare la nostra storia recente piu' di qualche manuale scolastico di grande diffusione.

Non me ne vogliano i molti seriosi docenti post sessantottini che occupano le cattedre di storia delle nostre scuole medie superiori!!!

Lucca, 16 gennaio 2011

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