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La lunga vita del Cavaliere

di Federico Bini

Benedetto Croce, filosofo liberale scriveva nel marzo 1944 «... e su questo terreno, traballante a ogni passo, dobbiamo fare il meglio che possiamo per vivere degnamente, da uomini, pensando, operando, coltivando gli affetti gentili; e tenerci sempre pronti alle rinunzie senza per esse disanimarci".

Il tanto atteso 14 dicembre è passato , il giorno del giudizio per la maggioranza ma soprattutto il giorno in cui si doveva celebrare la fine politica del Cavaliere è avvenuto qualcosa di preannunciato ma non scontato, per alcuni quella data è stata una vera e propria sorpresa, per altri un miracolo, per altri ancora un incubo o un momento di riflessione da cui ripartire.
L'ombra del ribaltone del 1994, i governi tecnici, gli scenari di una crisi al buio,il Paese che sta abbandonando piano piano il Premier, considerato sempre più solo dai quotidiani, le vicende "rosa" , le sue relazioni con Putin mal viste dal Governo americano, le inchieste su molti uomini a lui vicini avevano fatto intuire che ormai si era a fine Impero.
Ma nell'arena di Montecitorio,tra insulti e urla, in quell'aula così affollata e surriscaldata dal clima incandescente che attraversava i banchi di opposizione e maggioranza, in quell'aula in cui si consuma il famoso "teatrino della politica" il Premier che proprio non ama quei luoghi trova salvezza proprio qui.

L'aula di Montecitorio dunque dove Berlusconi si presenta raramente è stata la sua "arca di Noè" anche se i suoi "angeli custodi" sono stati altri.
Il Corriere della sera il giorno seguente titola '' Berlusconi vince e apre all'Udc'' e Sergio Romano nel suo editoriale scrive , '' Il peso della vittoria'', "Berlusconi ha vinto. Sarebbe assurdo negarlo e inutile disquisire con acrimonia, in questo momento, sul modo in cui ha sconfitto i suoi avversari-poi aggiunge- ma il punto cruciale, quello che veramente interessa il Paese, è l'uso che Berlusconi intende fare della sua vittoria... ".

Partiamo quindi dalle parole di Sergio Romano per capire cosa potrebbe accadere o quali sorprese potranno arrivare in futuro.
Berlusconi ha vinto. È inutile negarlo, il voto alla Camera ha momentaneamente sancito due risultati: un risultato è che il Cavaliere resta il leader del centro destra italiano e può pilotare da una posizione di forza una crisi politica che di certo non è risolta, il secondo risultato è che in un colpo solo ha diviso le opposizioni , dal Pd in cui si chiede un cambio di linea al segretario Bersani che ribatte "non cambio la linea di una virgola", a FLI che vede perdere futuri deputati all' Idv che alla fine professa tanto l'anti-berlusconismo e i suoi deputati se ne vanno senza farsi troppi scrupoli come dice Di Pietro per 30 denari dal Presidente fuggitivo(così lo ha ribattezzato il leader dell'Idv poiché se ne è andato per non ascoltare il suo intervento).
Il Capo del Governo quindi pur azzoppato ma sempre potentissimo e tenace,riesce a stare in sella, rispetto a Craxi, a cui Berlusconi è stato molte volte accostato, il Cavaliere ha saputo rimanere per ora sul trono grazie alla vittoria del metodo Berlusconi,come lo definisce Aldo Cazzullo, lusinga, seduzione e bastone, nonché carisma , denaro, capacità politica e le tv, il potere e il servilismo.

È quindi ed è brutto da dirsi la vittoria di un metodo molto diffuso in Italia che rispecchia e dimostra l'attuale crisi etica e morale e non c'e' da stupirsi se deputati di sinistra passano a destra e viceversa, il metodo Berlusconi è il metodo della politica italiana che tutti usano per consolidare il proprio potere; così fu con De Pretis , con cui iniziò il trasformismo, ma anche con Giolitti per non dimenticare i tempi della prima repubblica e i famosi cambi di casacca per sostenere il Governo D'Alema.

La politica italiana dunque insegna che onestà e moralità sono ormai stati sostituiti da denaro e potere e con essi è cambiato anche il linguaggio politico, rude e basso, e i mediatori e gli intransigenti della prima repubblica, diventano le colombe e i falchi della seconda, ma per tutti l'importante è pur sempre volare alto falchi o colombe che siano, magari rimanendo sempre tra Palazzo Madama e Montecitorio e se si sbaglia o si commettono errori di atterraggio passando da un banco all'altro cosa importa, in fondo è per il bene dell'Italia.

La prova di forza dunque, poiché questa era una prova di forza tutta personale tra Berlusconi e Fini, che vedo però come "la vittoria di Pirro", anche se è vero è una vittoria politica e soprattutto numerica, non sarà mai una vittoria che porterà Berlusconi ad avere una sicurezza tale da governare senza problemi , anzi da ora dovrà navigare a vista, sapendo bene che pur non volendolo nessuno l'unica via d'uscita sono le elezioni anticipate o l'ingresso dell'Udc nella maggioranza.

Riguardo alle elezioni anticipate, tanto acclamate ma alla fine da tutti allontanate sarebbero un vero e proprio suicidio politico ed economico per il Paese, lo stesso Presidente della Repubblica ha apprezzato che il Governo non sia caduto ma ha chiesto stabilità, le parti sociali, in primis il segretario (Cisl) Bonanni sono contrari così come la Confindustria.
Ecco quindi che Casini diviene come già lo è da molto tempo '' il desiderio'' di partito democratico e ora soprattutto di Berlusconi. Ma Casini è stato chiaro, non vuole entrare in un Governo per fare da ''stampella'', il patto con Fini,Rutelli e Lombardo è già stato fatto e il programma politico ha già un primo obbiettivo comune, detronizzare l'Imperatore. Anche se le pressioni su Casini e sul suo partito per evitare le elezioni anticipate e appoggiare il Governo per dare stabilità al Paese, sono fortissime, dalla Cisl alla Confindustria alle autorità ecclesiastiche che sarebbero favorevoli ad una nuova "area di moderati", è molto difficile che colui che qualche anno fa non volle entrare nel Pdl e il Premier esclamò forse un po' irritato "preferisce fare il primo del villaggio che il secondo a Roma" voglia entrare nella maggioranza di questo Governo che la Cei ha definito ''inerte''.
Berlusconi è vero, ha ragione a sostenere che entrambi, pur molto amici nella vita privata, fanno parte del Partito Popolare Europeo, ma questa non deve essere una scusa da cavalcare, Casini deve anche riferire al suo elettorato le scelte che compie e non so quanto sarebbe effettivamente disponibile l'elettorato dell' Udc a sostenere Berlusconi, in fondo , Bocchino insegna l'anti-berlusconismo è di sinistra, centro e destra.

Ecco quindi che alla fine Berlusconi pur vincendo una battaglia non ha vinto la guerra (politica), ha superato la prima crisi ma subito dopo è iniziato il secondo tempo della crisi, quello decisivo, per l'Italia e per Berlusconi stesso.
E' in gioco il destino di milioni e milioni di persone e il Cavaliere dovrà stare attento, la pace sociale sta finendo, il Paese è stanco e demoralizzato da questi giochi di potere, le guerriglie avvenute a Roma sono il segno che qualcosa nel Paese sta cambiando, l' Italia della moderazione, della sopportazione, dell'opinione pubblica considerata da sempre come ''il due di picche a briscola'' sta esaurendo la sua pazienza; è giunto il momento di mettere da parte le invidie, le rivalità, i contrasti personali, le ideologie e gli interessi propri per dare inizio ad una nuova fase di riforme sociali che tanto aspettiamo. E se questo non dovesse avvenire e si andrà alle elezioni, potrebbe essere l'intera classe politica a dover pagare il distacco che ha con il paese reale. Berlusconi potrebbe non vincere, quanto meno nei due rami del Parlamento; la sinistra non avrebbe cosi' la possibilita' di governare; le astensioni ed altre forme di disaffezione politica certamente aumenterebbero. In un siffatto contesto l'intero sistema politico dovra' ammettere che la propria sconfitta è stata voluta e non è da ricercare nel popolo italiano bensì nelle deludenti azioni dei nostri governanti .
Il tempo degli scherzi è finito, i giochi di palazzo e di potere si stanno consumando, è giunto il tempo di cambiare rotta altrimenti la nave perderà l'orizzonte e navigherà senza meta per poi affondare lentamente con tutto il suo equipaggio.

Il berlusconismo è pesantemente in declino, sta a lui ora risollevarlo o uscire di scena nel peggior modo possibile.

Il Cavaliere è avvertito.

Lucca, 17 dicembre 2010

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