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Consorzi di Bonifica – Convegno del PdL toscano alla presenza dell’On. Valducci, del Presidente Alberto Magnolfi, e dei consiglieri regionali Maurizio Dinelli e Piero Pizzi

COMUNICATO STAMPA GRUPPO REGIONALE TOSCANO PDL

CONSORZI DI BONIFICA, ENTI SUPER INUTILI

“Tutela del territorio sì, carrozzoni burocratici no!”
questo il concetto emerso dal Convegno organizzato dai Gruppi del PdL in Consiglio regionale presieduto da Alberto Magnolfi (Presidente Gruppo regionale FI-PdL) a cui hanno partecipato l’On. Mario Valducci, Responsabile nazionale Vicario Enti Locali PdL, ed i Consiglieri regionali Maurizio Dinelli e Piero Pizzi.

“L’origine giuridica dei Consorzi di Bonifica risale alla legge n. 215 del 1933 (tutt’ora in vigore) con l’intento di ripartire in modo equo tra beneficiari diretti le spese di manutenzione dei corsi d’acqua. Questa norma di per sé ineccepibile è stata utilizzata dalla Regione Toscana per costruire dei veri e propri “centri” di potere. I Consorzi di Bonifica esistono in tutte le Regioni con aree di riferimento estremamente limitate e coerenti. La Toscana invece, – sottolinea il Presidente Magnolfi - ha esteso la bonifica a tutto il territorio regionale obbligando ogni proprietario di terreno, immobile al pagamento della tassa consortile. Anche se l’immobile o il terreno sono distanti dai corsi d’acqua e quindi non vi è il “diretto beneficio”, previsto dalla legge.

I Consorzi di Bonifica costano ad ogni famiglia toscana mediamente oltre 50 euro all’anno. Soldi che vengono impiegati nella gran parte per gli emolumenti degli amministratori: Presidenti e Consiglieri di Amministrazione. Oltre il 75% dei lavori di competenza dei consorzi sono eseguiti attraverso affidamenti a soggetti terzi. Quindi il consorzio svolge in concreto un ruolo di stazione appaltante dei lavori. Questa è una situazione insostenibile!”

“Infatti da tempo – ricorda Pizzi - i Gruppi consiliari del PdL hanno presentato una proposta di legge per abolire i Consorzi di Bonifica, e con essi la tassa consortile, affidando le loro funzioni di tutela del territorio alle Province. Ciò consentirebbe di rafforzare l’attività di tutela idrogeologica del territorio, evitare sprechi di risorse economiche ma anche restituire una maggiore trasparenza nei procedimenti di affidamento dei lavori e nella gestione del personale.

Tutti aspetti che oggi sono gestiti in modo poco trasparente, come si conviene ai centri di potere, e troppo spesso in modo clientelare.”

“I Consorzi di Bonifica – ha ribadito Dinelli - sono l’emblema più evidente e sconcertante di un vecchio sistema di gestione del territorio. Occorre una riforma radicale, ben rappresentata dalla proposta di legge dell’On. Mario Valducci, ripresa poi dal Governo Berlusconi ed inserita nel Nuovo Codice della Autonomie, attualmente in discussione in Parlamento, che punta alla soppressione di Enti territoriali intermedi e al trasferimento delle relative funzioni.
Questo significa tagliare i veri costi della politica locale, che, tra Consigli di Parco e di Consorzi di bonifica, Consigli di Amministrazione di Enti strumentali delle Regioni e altro, rappresentano una pletora di poltrone e poltroncine decisamente superflue. La realizzazione di questa riforma produrrà quindi un consistente risparmio per lo Stato, garantirà un effettivo controllo sulle funzioni ad oggi attribuite, ad esempio, ad Ato e Consorzi di bonifica e, soprattutto risponderà alle attese degli italiani.”

Firenze, 19 dicembre 2009

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