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CENTRISMO E MODERATISMO - (Gli antidoti alla democrazia malata)

di Andrea Talia

L'attuale temperie politica si connota come un sistema fortemente polarizzato,accompagnato da un dibattito tutto gridato ,da una concezione proprietaria delle istituzioni, da teorizzazioni manichee(demonizzazione dell'avversario)o salvifiche (la piazza).
Le idee ne escono sconfitte ; predominano il qualunquismo , il populismo, il plebiscitarismo.

Che fare?
Occorre riscoprire, aggiornandola ,una formula politica di lontane stagioni (1948 - 1961) : il centrismo.

Questa categoria concettuale molto contribuì, pur con qualche ombra ,in termini di pacificazione ,ricostruzione e stabilizzazione del Paese.
Oggi i tempi sono cambiati (tra l'altro)sul versante sociologico: dobbiamo fare i conti con una società individualizzata , liquida e dal forte senso del rischio. E su quello politico: lo scontro non è più tra rossi e bianchi, tra Peppone e Don Camillo , ma tra onesti e corrotti; tra il vizio e la virtù.
La modernita' leviga le differenze; attutisce il loro urto, non sopporta, quindi, un eccesso di decisionismo. C'è l'obbligo di ascoltare.Diversità di ruoli, visione e impegni comuni.
Foa "bisogna fare quello che è giusto e necessario per il Paese; i posteri diranno se era di destra o di sinistra".

Il Bipolarismo non è il mondo di Heidi, ma non può essere neppure il mondo di Rambo.
Essere moderati, lungi dal rappresentare una categoria furbastra e "cerchiobottista" vuol dire :
a) coltivare una concezione della politica come uno dei mondi vitali;
b) bandire i pulpiti e i roghi;
c) valorizzare equilibri, collegialità, partecipazione, solidarietà;
d) rispettare il diverso (politico, di razza, di religione). Moro, rivolgendosi ai comunisti: " per quanto discutiamo, per quanto tempo passiamo a confrontarci, qualcosa di voi resta dentro di noi e viceversa";
e) valorizzare le persone, meno le masse e l'audience.

Auspichiamo , conclusivamente, mettendo a radicamento le idee sopra espresse, di passare da un periodo di scontro politico e di opposti estremismi ad una fase più meditata in cui le differenze operative siano date più che dalle appartenenze a uno schieramento o l'altro, dalle idee, dalle sensibilità, dagli orientamenti applicati alle scelte concrete di governo. Possibilmente in una sintesi ragionata tra le ragioni del passato e la scommessa sul futuro.

Lucca, 15 novembre 2008

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