logo Fucinaidee

RIPRENDERE IL DIBATTITO SUI TEMI DELLA DEMOCRAZIA E DELLA PARTECIPAZIONE.

Di Antonio Rossetti

Prendo spunto dall’intervento dell’on. Walter Veltroni, nel quale si pongono, fra l’altro, argomenti che riguardano il ruolo del Parlamento, dell’esecutivo il Governo, e del Presidente del Consiglio, e si dice preoccupato della riduzione degli spazi per il Parlamento, che da sede di confronto rischia di essere luogo di ratifica, spesso luogo di lunghi dibattiti, quindi un inutile sede, o quasi.
Sono termini che ho semplificato perché credo si debba fare uno sforzo per comprendere prima e per valutare dopo ciò che si propone.
Gli stessi argomenti, più o meno articolati, riguardano tutte le sedi istituzionali che a seguito del voto dei cittadini sono chiamate a svolgere i compiti costituzionalmente affidati, o definiti con leggi in materia di istituzioni e pubbliche amministrazioni.

I consiglieri di un comune, di una provincia o di una regione, potrebbero lamentarsi, con validi argomenti, degli stessi limiti che la legge stabilisce nel definire ruoli e responsabilità delle assemblee elettive, delle figure monocratiche, anch’esse elette, o delle giunte esecutive, nominate dal vertice.
La preoccupazione di una maggiore e migliore democrazia, quindi partecipazione e di seguito, possibilmente, condivisione, non può limitarsi ad una componente elettiva, seppure di alto livello, quale è il Parlamento.
La democrazia è il terreno per tutta la società e in tutti i luoghi c’è bisogno di democrazia, di partecipazione, di scelte condivise e comunque consapevoli.
Se c’è questa consapevolezza, considerato il ruolo e la responsabilità di chi ha affermato che le assemblee sono trascurate o peggio ritenute inutili da chi governa al momento il Paese, perché non favorisce una ripresa di dibattito sul tema “ degli uomini soli al comando” nelle istituzioni e nei partiti per riportare al centro la democrazia e la partecipazione?

Ricordo che solo l’Udc, con proposta di legge, ha posto alcuni anni orsono, il problema delle assemblee elettive ed il loro ruolo a partire dai consigli comunali. Se altri propongono argomenti di tanto interesse abbiano almeno un comportamento propositivo.

La stessa critica può riversarsi su quei partiti, anch’essi , con un uomo solo al comando e con assemblee prive di ruolo e di potere, talvolta anche prive di iscritti, sostituiti con la generica operazione dei sondaggi, operazione che ormai ha contagiato tutti.
Gli spazi di democrazia si riducono anche con l’eliminazione della scelta dei rappresentanti , non più ad opera dei cittadini ( seppure in una lista di candidati) da parte di partiti che essendo sempre più partiti del leader, tali scelte vengono decise da uno solo o poco più per ogni lista.

Un nuovo assetto istituzionale, o più semplicemente la valorizzazione di ruoli e poteri che rafforzano la democrazia e la partecipazione, necessitano di una idea condivisa di società, libera, giusta, democratica, nella quale i cittadini elettori si considerino protagonisti per composizione delle istituzioni rappresentative.
La stessa scelta delle persone, quindi il voto di preferenza, è una parte di questo processo, senza che questa esaurisca il processo stesso- Qualche comportamento coerente, con atti concreti, quali ad esempio proposte di legge, anche di iniziativa parlamentare, popolare, e comunque con la possibilità previste nella Carta costituzionale, sono preferibili agli strilli, ai quali corrispondono altri strilli.

Lucca, 1 ottobre 2008
Antonio Rossetti

Torna all'indice dei documenti
Torna alla prima pagina