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Il 5 settembre riccorre, come e' noto, l'anniversario della Liberazione di Lucca.
Fucinaidee propone all'attenzione dei suoi lettori il discorso pronunciato dal sindaco, Mauro Favilla, in occasione della cerimonia svoltasi nell'occasione del sessantaquattresimo anniversario della ricorrenza.

Discorso del sindaco Mauro Favilla nell'occasione della Cerimonia svoltasi per il sessantaquattresimo anniversario della Liberazione di Lucca

Mauro Favilla

Porgo un saluto alle autorità presenti, agli ospiti e ai cittadini intervenuti, in particolare A sua eccellenza il Prefetto, All’Arcivescovo (o suo rappresentante), Al Console Britannico a Firenze, All’addetto militare dell’Ambasciata del Brasile, Al Comandante dell’Accademia Navale di Livorno, Al comandante della Brigata 46^ Brigata Aerea di Pisa, Al comandante della Brigata Paracadutisti Folgore, Al Presidente della Provincia e al Presidente delle Associazioni combattentistiche e Patriottiche che insieme al Comune di Lucca organizzano questo 64° anniversario della Liberazione di Lucca, nonché tutte le altre rappresentanze degli Enti e Istituzioni della città, qui presenti oggi.

Il 5 settembre 1944 è un giorno che per tanti lucchesi rappresentò la fine di un incubo: le avanguardie della V armata americana del generale Clark entravano in città ed erano la prova inconfutabile che l’occupazione tedesca era finita e con essa, almeno per Lucca, la guerra, con i suoi lutti, le sue devastazioni, il suo volto tragico e inumano.

A 64 anni di distanza, ricordare questo anniversario non è soltanto rendere un doveroso tributo di riconoscenza alla memoria di tutti coloro che, con il loro sacrificio e, spesso, a costo della loro vita, hanno gettato le basi per quella convivenza civile, più umana e più giusta nelle quali le generazioni successive hanno avuto la fortuna di vivere. Oltre a commemorare eventi che appartengono al passato, infatti, questa ricorrenza, è il momento per ricordare che libertà, democrazia, pace, rispetto dell’uomo e tutela dei diritti umani, non sono qualcosa che, conquistato una volta, è acquisito per sempre; al contrario, sono valori che per essere conservati esigono una azione quotidiana, giorno dopo giorno, per procedere avanti sulla via del progresso, della tolleranza e della democrazia.

In questa occasione, vogliamo anche ricordare il grande rischio che la nostra amata città ha corso: il possibile bombardamento di alcuni monumenti e del tessuto urbano che costituiscono, ancora oggi, il vanto di Lucca, la sua bellezza e la sua integrità, uniche al mondo. Altre morti e distruzioni furono evitate con l’impegno comportante grandi rischi personali di uomini e donne come Manrido Ducceschi, detto Pippo, comandante della formazione “Valanga” e Carlo Gabrielli Rosi che ci ha lasciato proprio in queste ore e che ebbe molto a cuore la tutela e la salvezza del nostro territorio, tanto che, impegnandosi con grande volontà e notevole sacrificio, riuscì a evitare che le artiglierie dell’esercito tedesco potessero essere trasportate sull’altopiano delle Pizzorne.
Vogliamo ricordare come l’azione congiunta e uomini, istituzioni civili e religiose, uomini di cultura e uomini di estrazione popolare, tutti insieme, intrapresero, perché ci sia di esempio e di guida.

Oggi, infatti, nuovi pericoli sembrano minacciare il cammino dell’umanità: come il terrorismo, le dottrine fondamentaliste, l’uso incontrollato delle risorse della terra, la fame e lo squilibrio tra le diverse aree del pianeta. Senza contare che ancora tanti, troppi, regimi, in molte parti del mondo ignorano i diritti fondamentali della persona, come ci ricorda qui la bandiera del Tibet che il Consiglio Comunale ha voluto apporre in questa sala, dove si esercita la democrazia cittadina.

Per questo i valori di quel lontano giorno del settembre 1944 devono essere considerati ancora attuali e vanno difesi con forza e coerenza.

Per tutti questi motivi, ritengo doveroso un particolare ringraziamento a tutti coloro che si sono impegnati per realizzare questa rievocazione storica, che almeno per un giorno ci fa ricordare quei momenti, e li fa presenti anche a chi non li ha vissuti e, soprattutto, ci costringe, oggi, a ricordare tutti quegli eroi silenziosi che, con il loro sacrificio, hanno saputo portarci in dote Libertà e Democrazia.

Lucca, 5 settembre 2008

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